L’Olympiacos batte in rimonta 75-89 ad Oaka l’Aek, e conquista la finale scudetto greca chiudendo con un cappotto la serie di semifinale contro i giallo neri di Nea Philadelfia.
Gran primo tempo degli ateniesi, che con un paio di triple di Sakota al 16′ volano addirittura a + 14 sul 38-24, prima di andare al riposo in vantaggio 41-31 con un 58 % dal campo che annichilisce un Olympiacos con poche idee e supportata soltanto dalle giocate dei tre della “vecchia guardia”: Spanoulis, Printezis e Mantzaris.
La rimonta dei campioni di Grecia arriva nel secondo tempo grazie ad un Daniel Hackett strepitoso in uscita dalla panchina. L’ex Siena e Milano mette a segno sedici punti in un amen che riportano i biancorossi sotto, ed un tripla di Lojeski su assist di Matzaris confeziona il 61-65 a poco più di sette minuti dalla fine. Sale la tensione anche sugli spalti di Oaka nel frattempo, con il pubblico dell’Aek che non dimostra doti intellettive superiori a quelle dei tifosi dell’Aris nel lunedi della vergogna di Salonicco. Tra cori ed insulti pesanti rivolti alla moglie di Spanoulis, ed un caos inenarrabile sulle tribune, l’Olympiacos riesce comunque a mantenere i nervi saldi, ed a prendere letteralmente il largo nei minuti finali.
Per gli uomini di Sfairopoulos, 18 punti in 23 minuti per un determinante Hackett, 14 di Lojeski, 13 di Spanoulis e 11 di Printezis. Per un Aek, letteralmente scomparso nel secondo tempo, 17 di J’Covan Brown e 10 di Malik Hairston.
Pagina a cura di Alessio Teresi
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