Immensa JuveCaserta che strappa la salvezza con la migliore prestazione dell’anno con la vittoria 73-70 ai danni di una Dolomiti Energia Trentino mai doma, che ci ha provato fino all’ultimo a strappare i due punti per migliorare la sua classifica playoff anche grazie al referto rosa di Cantù nel derby con Varese.
A nulla valgono la vittoria di Torino contro Pesaro(83-66) e la gran partita, seppur perdente di Bologna a Reggio Emilia (79-75). Sono proprio i felsinei quindi ad essere costretti a lasciare la serie A nonostante la vittoria pesante di settimana scorsa contro i piemontesi.
La JuveCaserta riesce a non battere il record sportivo delle due retrocessioni filate in due anni di seguito, gioca una pallacanestro in cui un attacco tutto sommato ragionato e ordinato si sposa appieno con una difesa solida che concede due quarti da pochissimi punti agli ospiti, dato che, a detta di Buscaglia, alla fine indirizza il match e non poco.
In una gara elettrica, domina la scena Peyton Siva, che gioca finalmente da par suo una gara fatta da 23 punti e 4 assist con 5 triple importanti realizzate quando serviva. Nella serata dove Hunt è bloccato da una distorsione, ma comunque si fa vedere nel finale con un tap in ed una schiacciata davvero frutto di cuore e generosità, e il buon Jones pur senza tanti punti in attacco si prende tanti elogi per le piccole cose qua e là nella sua gara, ci pensa un Linton Johnson generoso da 6+8 rimbalzi a tenere in piedi il reparto lunghi.
Per il “Presidente” che dopo il matrimonio con una ragazza casertana è oramai diventato uno dei simboli di questa squadra, che oggi viene buttato nella mischia al posto di Slokar per esigenze tattiche, una gara di sacrificio e cuore, in cui riesce nell’ardua impresa di arginare Wright nel secondo tempo, in cui ci mette dedizione a rimbalzo, nei blocchi e nelle stoppate, ma soprattutto in quell’attitudine che coinvolge i compagni anche e soprattutto quando ha dovuto giocare tanti minuti da solo in vernice per l’assenza di Hunt.
Vanno segnalati anche i numeri di uno stoico Cinciarini, chiamato al solito surplus di minuti, che alla fine mette insieme 12 punti, quasi tutti nel quarto periodo, che vanno a decidere la contesa. Downs è in una serata abulica, schierato spesso da falso lungo per muovere i piedi anche contro Pascolo, alla fine nonostante tutto aggiunge una doppia doppia da 10 punti e 11 rimbalzi.
Decisivi però alla fine sono i liberi di Giuri che scrivono il finale, a dimostrare che ha “gli attributi” così come confermato dalla sua palese esultanza dinanzi alla curva, che tra l’altro continua, dopo aver cantato la gara, la sua personale polemica con Iavazzi e la società.
Per Trento non bastano i 14 di un monumentale Wright, che a volte è stato l’unica risposta alle necessità dei ragazzi di Buscaglia. Tanti in doppia cifra per la rotazione lunghissima ospite, con gli 11 punti di Sutton, limitato dai falli e dal nervosismo, Pascolo, che non ha mai trovato continuità nelle percentuali dei “suoi” tiri, e Lockett, che si sveglia forse troppo tardi concretizzando la rimonta nel finale di quarto periodo con la partnership di un Flaccadori tanto anonimo per 39 minuti quanto (quasi) decisivo nell’ultimo.
Sono 12 i punti del neo acquisto Cummings, che comunque salvo qualche lampo non impressiona. In vista dei plaoff servirà maggiore inserimento dell’americano, che comunque può dare una grossa mano sia in assenza sia al fianco di Peppe Poeta, condicio sine qua non per provare a scardinare le certezze di Milano nel prossimo turno playoff, in un rematch del quarto di finale di Eurocup che ha arriso proprio alla squadra trentina. A pagare alla fine nel computo del risultato finale è la difesa bianconera dei padroni di casa, che concede solo 5/20 dall’arco agli ospiti, che vengono battuti anche a rimbalzo 46-36.
Caserta spreca tanto, con qualche persa di troppo, ma alla fine merita salvezza e vittoria e, nel 5 maggio, giorno dell’anniversario del suo glorioso scudetto del ’91, può provare a darsi un futuro, che oggi appare ancora incerto e fumoso.
Primo periodo, partita tesa e sentita da ambo le parti. Caserta parte con le triple di Siva e Downs che accendono i 6387 sugli spalti, ma Wright è un fattore che tiene a galla i suoi nonostante brutte percentuali dall’arco. La Juve perde Hunt per una distorsione alla caviglia ma continua a giocare con buona intensità, caricando a testa bassa con un Siva coraggioso in mezzo all’area. Quando le triple vanno a bersaglio, con Giuri protagonista, i campani riescono ad imporre la propria pallacanestro, ma di contro c’è un Julian Wright che segna e imbecca i compagni come un esterno di ruolo. Buscaglia è costretto a rinunciare a Sutton per falli, con dentro un Flaccadori fuori dal match, Dell’Agnello, invece, deve inserire Ingrosso perché anche il positivo Johnson ha già due penalità; la gara si regge sull’equilibrio. Ancora Giuri firma il massimo vantaggio bianconero sul +7, ma il lay up di Berggren vale il 20-15 alla prima sirena.
Secondo periodo, approccio da dimenticare ad inizio secondo quarto per la Juve, con 4 perse in fila e Pascolo e Sutton che fanno mettere ai trentini il naso avanti. Siva si prende la squadra sulle spalle, ma spesso esagera nella ricerca del preziosismo ed incappa in qualche persa. Si va di testa a testa, Cinciarini si butta dentro con la moto, Wright sgomita a rimbalzo offensivo e regala ai suoi il +3 (27-30) nonostante il terzo fallo già speso da Sutton. Dopo tanti errori si sveglia Downs, che con quattro punti di fila riscatta un inizio davvero disastroso, ma il finale di quarto è tutto per il nuovo arrivato in casa trentina Cummings, che sblocca i suoi dalla lunga distanza e regala tre lunghezze di vantaggio ai suoi alla pausa lunga sul 31-34.
Terzo periodo, ripresa aperta dalle triple botta e risposta di Siva e Forray dopo un paio di minuti di stallo. Dopo la grande paura, è il pubblico che carica la Juve, più solida in difesa e pronta a innescare il contropiede, come nel caso del sorpasso chiuso con la schiacciata di Jones. Trento perde contatto con la gara, tecnico e 4^ fallo a Sutton e mini break ancora condito dalla tripla di Siva, che segna e mette in ritmo i compagni, siglando il +7 (46-39). Trento è retta in partita da Lockett, ma speso il bonus paga dazio e non poco. Hunt schiaccia il +10, ma è la difesa dei ragazzi di Dell’Agnello che fa la differenza, con il solo Pascolo che muove il tassametro dalla lunetta. Il vero protagonista è però Johnson che segna dalla lunetta, piazza un paio di stoppate e cattura parecchi rimbalzi nel traffico per il 52-44 all’ultimo mini riposo, cancellando Wright dal campo.
Quarto periodo, che è condito da tanta frenesia e pochi punti da ambo le parti, dominano le difese. Sutton riporta Trento sul -6, ma nel momento di difficoltà è Siva a togliere le castagne dal fuoco con una tripla da campione. Caserta, forse pensierosa per i risultati dagli altri campi, si distrae e subisce il 4-0 della ditta Sutton-Pascolo che vale il 55-50 a 6’ dalla fine. Ci vuole energia e attributi, risponde Cinciarini. Wright e Hunt si rispondono come due gladiatori sotto i tabelloni, Cummings piazza il lay up che a 4’ dalla fine e con bonus già speso, riporta Trento a stretto contatto (59-54). Immenso Cinciarini che piazza una tripla pesante e poi imbecca Hunt per il nuovo +8 a 2’ dal termine. È grandinata di triple: in sequenza Cummings, Cinciarini e Lockett, per una squadra ospite che non si vuole arrendere. Pascolo prima, e sei punti di Flaccadori poi, mettono tanta paura al Palamaggiò, perché il giovane trentino con 2 liberi firma prima il -3 e poi anche il -1 su scelta della difesa. Siva gestisce bene però il finale e propizia il fallo di giuri che dalla lunetta la chiude 73-70, facendo esplodere il pubblico sugli spalti.
PASTA REGGIA JUVECASERTA – DOLOMITI ENERGIA TRENTINO 73-70
Parziali: 20-15; 11-19; 21-10; 21-26
Progressione: 20-15; 31-34, 52-44; 73-70
MVP: Siva per il complesso, Cinciarini per il finale, Johnson per tutto il resto. Hunt non si risparmia (9+9 silenzioso). Per Trento scelgo Wright e Sutton, ma anche Pascolo non demerita.
WVP: Downs per Caserta, nonostante la doppia doppia, Forray e Flaccadori dall’altra parte, poco incisivi.
Domenico “Mimmo” Landolfo