Tutto da copione nella seconda semifinale delle Final Four Ncaa di Houston. North Carolina batte nettamente Syracuse, comandando la partita per tutti e 40 i minuti. Gli uomini di Roy Williams hanno interpretato perfettamente la partita, giocando esattamente come richiedeva il copione: ossia fornendo costantemente di palloni i propri lunghi, in assoluto vantaggio numerico e fisico contro i pari ruoli di ‘Cuse, senza intestardirsi con il tiro da fuori quando questo non entrava (0/12 nei primi 30’), per poi andarlo a cercare nel momento in cui, nel secondo tempo, con il distacco che non accennava a diminuire, gli Orange hanno dovuto concedere spazi extra all’attacco Heels. Lì Marcus Paige ha messo tre canestri da tre punti consecutivi che hanno chiuso virtualmente la partita. Bella dimostrazione di maturità per Carolina, che non è inciampata in una partita potenzialmente molto insidiosa e che ha avuto una reazione eccellente nell’unico vero momento di difficoltà, quando Syracuse sembrava poter tentare una nuova rimonta miracolosa nel secondo tempo, arrivando fino al -7. Difficile trovare un MVP per i vincitori, che hanno davvero giocato una signora partita di squadra. Di sicuro l’impatto degli uomini d’area, Meeks (15+8 e 2 stoppate) e Johnson (16 e 9 rimbalzi), è stato determinante, ma non si può nemmeno trascurare il secondo tempo di Marcus Paige (13 punti), partito male al contrario, e la continuità di Justin Jackson (16 con 6/12).

Marcus Paige in penetrazione
Termina una stagione strana, pazza, ma alla fine comunque piena di soddisfazione per Syracuse, che ha provato come ha potuto, con quanto aveva a disposizione, a contrastare una squadra nettamente superiore. Il gap fisico sotto canestro è stato determinante (-12 a rimbalzo, 16 rimbalzi offensivi concessi), così come un attacco che ha quasi sempre battuto in testa (40% al tiro con anche un 4/13 davvero pessimo ai liberi). Trevor Cooney (22 con 9/18) ha provato a vestire i panni del salvatore con l’aiuto di Malachi Richardson (17 e 5 rimbalzi), ma alla fine dei giochi la serataccia di Gbinije (12 con un pessimo 5/18 al tiro) ha influenzato il tutto. Ora per Boeheim si apre un quadriennio che sarà di grandi fatiche, viste le 12 scolarship perse in conseguenza delle sanzioni comminate dall’Ncaa.
La gara. Syracuse non arriva certamente intimidita e fa il suo gioco in attacco. Lydon mette una tripla fortunosa che da fiducia ai suoi, ma North Carolina in attacco ha iniziato da subito a banchettare a rimbalzo e tutti i primi otto punti portano la firma di Brice Johnson e Kennedy Meeks. Malachi Richardson batte il primo colpo con una tripla per il 13-10 Orange. Entrambe le squadre sprecano molto ai liberi e, a differenza di Villanova e Oklahoma, ci mettono di più a prendere confidenza coi canestri, sparando parecchio a salve. I Tar Heels, ad esempio, partono 0/9 da tre punti. Intelligentemente, allora, i ragazzi di Roy Williams vanno a cercar fortune nei pressi del ferro, con Johnson e Meeks che continuano a dettare legge. Paige si sblocca al momento giusto, dopo un inizio complicato: con un jumper in transizione mette la firma su un 9-0 a favore di UNC, che va sul 27-18, mentre Syracuse in attacco fa grandissima fatica, così come il suo leader Michael Gbinije. Che trova il canestro, dopo un time out, con un bel jumper, ma North Carolina in attacco, a sua volta, ha trovato la chiave di volta per la zona avversaria: con Paige e Berry che attaccano in palleggio la prima linea e scaricano per i tiri ad alta percentuale adesso di Isaiah Hicks e Joel James, entrati a dare riposo ai titolari.
Anche perché manca Lydon con le sue stoppate a centro area: già due falli per il lungo di Boeheim, che condivide questo destino con Brice Johnson, in panchina per gli ultimi 9’ di primo tempo. Momento di difficoltà per gli Orange che vanno per la prima volta sotto in doppia cifra con un bel canestro in contropiede di Theo Pinson (37-27 con un minuto da giocare nel primo tempo). Gbinije dalla lunetta (dove ‘Cuse tira il 30%) limita un po’ i danni, ma a fine primo tempo è 39-28 North Carolina, che da l’impressione di stare controllando la gara, pur non giocando in maniera scintillante ma svolgendo ottimamente il compito in difesa, tamponando così lo zero alla casella canestri da tre segnati.

Partita da dimenticare per Micheal Gbinije
Cooney rientra in campo con una tripla, ma gli arbitri perdonano due infrazioni di passi consecutive a Justin Jackson che costano quattro punti. Berry e Paige ne mettono altri quattro abbastanza facilmente e l’inerzia torna immediatamente tutta dalla parte dei Tar Heels, che con Johnson chiudono un altro parziale di 10-2, che fa 49-33 sul tabellone. Orange alle corde: l’attacco è fermo e in difesa fatica a fermare la verve di UNC che sente l’odore del sangue avversario. A 12:29 dalla fine è 57-40 North Carolina. Ma c’è Trevor Cooney che è l’anima dei suoi e mette cinque punti, a cui segue un gioco da tre punti (non convertito) di Malachi Richardson che fa definitivamente imbufalire Roy Williams, non intenzionato a correre il rischio di seguire il destino di Gonzaga e Virginia. Il time out chiamato dal coach dei Tar Heels come effetto porta un altro canestro di Richardson, da tre questa volta, per il -7.
UNC allora sente la sveglia e risponde: tripla di Paige, la prima della partita per la squadra di Chapel Hill, schiacciata di Johnson e tripla di Pinson, inframezzate da un canestro pesante di Cooney. Di nuovo +14 e paure scacciate. Anche perché adesso il tiro da tre che per 30’ non ne ha voluto sapere di entrare va in fondo alla retina anche con l’aiuto degli Dei del basket, come prova Marcus Paige, con il fortunoso canestro del 70-57. Il tempo stringe, ‘Cuse è tutta nelle invenzioni di Cooney e Richardson ma non basta. Anche perché la pressione a tutto campo famigerata degli Orange, questa volta non da frutti, anzi: quarta tripla a fila a segno per UNC, ancora per Paige. 77-64 con 2:30 alla fine. E’ la resa degli uomini di Boeheim. North Carolina festeggia: si torna in Finale.