Completiamo il recap dei primi due turni del Torneo Ncaa andando a vedere quanto accaduto nelle region South e West, con Kansas e Villanova che, nella South, viaggiano a pieno ritmo, mentre a Ovest è stato un week end di partite pazze, pieno di upset, con protagonista assoluta Northern Iowa.
SOUTH REGION
Primo week end di assoluta tranquillità per i Kansas Jayhawks che si confermano come candidati numero uno per il titolo nazionale. I ragazzi di Bill Self hanno giocato alla grande, vincendo senza alcuni problemi sia al primo turno con Austin Peay (105-79) che al secondo contro una Connecticut distrutta già nella prima frazione, con un 13-0 di parziale dopo pochi minuti che ha spaccato in due la partita, con il divario andato ben oltre i 20 punti (40-16 a un certo punto). Tutto davvero troppo facile per Kansas che è sembrata davvero una corazzata. Se Austin Peay non era un’avversaria temibile, stesso discorso non valeva per gli Huskies, tra l’altro ottimamente allenati da Kevin Ollie, che li aveva portati al titolo della AAC pochi giorni prima. Perry Ellis è stato sontuoso, mettendo a referto 21 punti di media con 17/24 complessivo al tiro. Ma in generale tutta la squadra ha girato a mille e ha dato davvero l’impressione di poter puntare al grande traguardo. Alle Sweet Sixteen l’avversaria, in una partita molto interessante, sarà Maryland, che arrivava come potenziale outsider con un seed numero 5 forse ingeneroso, e i Terps non hanno deluso. Decisamente complicato il primo turno contro South Dakota State. Partita per la verità che sembrava ben indirizzata, con Maryland precisissima da dietro l’arco (Jake Layman 27 punti con 5 triple, 19 punti di Melo Trimble) e capace di arrivare fino al +18 sul 64-46, prima di subire il rientro dei Jackrabbits, arrivati addirittura fino al -2 a 45” dalla fine, quando un fischio molto dubbio ha messo fuori gioco il loro leader, George Marshall. Nonostante questo South Dakota ha avuto l’occasione di pareggiare sull’ultimo possesso, ma ha perso palla, regalando a Rasheed Sulaimon il contropiede che ha chiuso il match.
Gli highlights di Iowa-Temple, con il tap in vincente di Adam Woodbury
Non meno complicato il secondo turno, contro i coriacei Warriors di Hawai’i, che hanno tenuto il match in parità, stando anche in vantaggio, per 30’ abbondanti, prima che Trimble e soci trovassero lo spunto giusto per piazzare il parziale di 14-0 che ha deciso il passaggio del turno (dal 41-39 Hawai’i al 53-41 Terps). Il leader di Maryland ha giocato una signora partita con 24 punti (13/14 ai liberi), 8 rimbalzi e 3 assists, con un ottimo supporto di Diamond Stone e lo stesso Sulaimon, entrambi a quota 14. Hawai’i era arrivata al secondo turno piazzando l’upset su una California arrivata in condizioni pessime al torneo, con l’assistant coach Yann Hufnagel sospeso a seguito di accuse di molestie sessuali e con l’assenza di Tyrone Wallace, miglior realizzatore della squadra, vittima di una frattura a una mano proprio nelle ore precedenti al match. Jaylen Brown ha totalmente toppato la partita (4 punti, 1/6 al tiro e 7 perse), Ivan Rabb e Jordan Matthews hanno fatto il possibile, ma non è bastato contro dei Warriors che hanno giocato molto bene, staccandosi nel finale grazie al trio Smith-Bobbitt-Jankovic, autore di 52 punti complessivi. Da pronostico la parte bassa del tabellone, con i due top seed Villanova (numero due) e Miami (numero 3) che si scontreranno per un posto alle Elite Eight. Villanova ha decisamente convinto, vincendo largamente sia all’esordio (+30 contro UNC Asheville) sia al secondo turno con un perentorio 87-68 su Iowa (vittoriosa al primo turno al supplementare su Temple grazie a un tap in sulla sirena di Adam Woodbury). L’attacco è parso davvero in gran spolvero (58% al tiro complessivo) e la difesa ha saputo stringere quanto necessario. Ora la prova del nove per riuscire finalmente a e centrare un posto almeno nelle prime otto. Miami, invece, è arrivata alla sfida contro i Wildcats vincendo al primo turno contro Buffalo (79-72, 24, 7 rimbalzi e 4 assists Angel Rodriguez) e poi eliminando Wichita State, a sua volta vincitrice all’esordio contro Arizona per 65-55, in una partita dal finale bugiardo, visto il dominio degli Shockers. Gli Hurricanes hanno rischiato però. Dopo una signora partenza (27-9) la squadra di Gregg Marshall è pian piano rientrata, riuscendo addirittura a sorpassare sul 43-42 con una tripla di Ron Baker a meno di 10 minuti dalla fine. A quel punto è stato Angel Rodriguez a salvare i suoi con almeno due o tre canestri decisivi, capaci di girare un’inerzia che stava prendendo strade pericolose. 28 punti alla fine per l’esterno dei Canes che ora vogliono provare a fare il colpaccio per continuare a sognare la Final Four.
Gli highlights di Miami-Wichita State
WEST REGION
A Ovest non si può che cominciare da Northern Iowa che, nel bene e nel male, è stata LA storia del primo week end di partite. Iniziato con una pazzesca vittoria, con annesso upset, ai danni di Texas. Con la partita sul 72-70 per Northern Iowa, era stato Isaiah Taylor (22 e 6 assists) in penetrazione a pareggiare a quota 72. Sembrava tutto finito e destinato all’overtime, ma c’era ancora tempo per la preghiera da oltre metà campo di Paul Jesperson (14 punti, 17 di Wes Washpun): parabola lunga e tesa, tabella, retina. Delirio. March Madness. Una vittoria davvero incredibile, ma che ancora non aveva fatto vedere nemmeno la metà di quello che sarebbe successo 48 ore dopo. Contro Texas A&M i Panthers volevano completare lo sweep delle squadre del Texas. E ci erano anche riusciti. In un mondo normale. Un mondo, per esempio, che non contempli di poter bruciare dodici punti di vantaggio in quarantasette secondi. Si, scritto tutto in lettere per rendere più chiaro il concetto. Con la partita in tasca Northern Iowa ha subito canestro da Admon Gilder, che poi ha rubato palla a Jeremy Morgan e assistito Danuel House per altri due punti. Time out A&M. Rientro in campo, persa di Jesperson sulla rimessa e schiacciata di Jalen Jones, seguito da palla perse Lohaus e tripla di Danuel House per il -3 a 20” al termine. Nonostante tutto i Panthers sono riusciti a trovare due punti, superando il press degli Aggies e mandando a schiacciare Klint Carlson. E nonostante tutto i Panthers sono riusciti a farsi riprendere. Due rapidi di Alex Caruso con fallo di Jesperson. Dentro il libero. -2 a 12” dalla fine.
Tutto il concetto di March Madness esemplificato da Northern Iowa, nel bene…
Ennesima rimessa complicata per Northern Iowa, Wes Washpun si impicca con la palla in mano e la regala ad Admon Gilder, che va ad appoggiare l’incredibile pareggio. Overtime, che sarà doppio. E sconfitta a quel punto inevitabile per UNI, nonostante i 36 con 12 rimbalzi di Jeremy Morgan. 25 di Caurso e 22 di House per A&M (vincente 92-65 al primo turno su Green Bay) e che ora deve cercare di sfruttare l’occasione in Sweet Sixteen contro Oklahoma. Che non ha particolarmente incantato, ma si è qualificata vincendo prima contro CSU Bakersfield per 82-68 (27 Hield) e poi contro VCU, in una partita che Hield e soci sembravano proprio non voler portare a casa. Avanti per due volte in doppia cifra in momenti diversi dell’incontro, per due volte i Sooners hanno sprecato, facendo rientrare i Rams che hanno anche superato a meno di 7’ dalla fine. Lì è tornato in scena Buddy Hield, che a suon di canestri e con i liberi della staffa nel finale ha tolto dagli impicci i suoi, firmando 36 punti personali e mandano avanti OU. Nella parte superiore del tabellone bene Oregon, che ha fatto il suo, vincendo senza problemi contro Holy Cross (91-52) e poi superando St.Joe’s, non senza un discreto spavento finale, quando gli Hawks di Pierfrancesco Oliva si erano portati avanti in maniera abbondante (58-51) a 5’30” dalla fine grazie ai canestri di Deandre Bembry (16+12 rimbalzi), dopo aver sempre inseguito. Lì però, la numero uno si è svegliata, stringendo le viti in difesa e aumentando i giri in attacco, grazie in particolare a Dillon Brooks (25 punti con 7/13 dal campo). 13-4 di parziale benedetto per i Ducks, che sono riusciti a riprendere in mano la partita e a qualificarsi per il secondo week end di partite in cui se la vedranno con Duke, che ha battuto Yale, a sua autrice di un pregevole upset ai danni di Baylor. I Bulldogs hanno giocato una signora partita, prendendo in mano l’incontro verso metà primo tempo e non lasciandolo più, sulle ali di un Makai Mason (31, 6 rimbalzi e 4 assists) assolutamente indemoniato, autore di tutte le giocate decisive e dei liberi che hanno messo in ghiaccio la contesa nel finale. Contemporaneamente i Blue Devils superavano, faticando parecchio, UNC Wilmington, in una partita sorprendentemente godibile e ad alti punteggi, con tre uomini oltre i venti punti per Mike Krzyzewski: 23 e 8 rimbalzi Plumlee, 23, 10 rimbalzi e 5 assists Greyson Allen, 20 e 9 rimbalzi Brandon Ingram. Duke che poi non ha fatto sconti a Yale nello scontro diretto, dominando in lungo e in largo la partita (massimo vantaggio di 23 punti) con il punteggio finale di 71-64 abbastanza bugiardo e figlio, più che altro, di un rilassamento di Allen (29 con 10/15 al tiro) e soci una volta capito che la pratica era archiviata. Ancora eccellente Brandon Ingram, autore di 25 punti anche se con brutte percentuali al tiro (7/19).
… e nel male.
Nicolò Fiumi