A poco più di 48 ore dalla sfida tra la Globo-Infoservice Campli e l’Euro Casa Basket Taranto, scambiamo due battute con coach Giovanni Putignano, ora a Taranto, che a Campli ha lasciato un ricordo positivo. Quattro stagioni, dal 2000 al 2004, dove il buon Giovanni ha svolto prima il ruolo di assistente e responsabile del settore giovanile e, poi, da capo allenatore, la meravigliosa cavalcata dalla B2 alla B d’Eccellenza con esordio nell’allora terza categoria nazionale a soli 31 anni. Si può dire che, prima di calcare anche palcoscenici importanti, proprio a Campli, Giovanni Putignano ha vissuto l’avvio di una bella, e meritata carriera da capo allenatore.
Coach che cosa si prova a tornare verso una delle sue prime “Case Cestistiche”?
Guarda certamente solo emozioni positive, tanti ricordi, e tanti aneddoti che riaffiorano alla memoria. Campli rappresenta uno dei periodi più belli della mia vita, sia dal punto di vista lavorativo, sia per me personalmente. Anni intensi, felici, vittoriosi…
Sono stati sicuramente quattro anni densi di lavoro per lei!
Assolutamente si! In questo viaggio che mi sta portando da Taranto a Campli, riaffiora di tutto: tanta emozione, il ricordo della prima volta che ho messo piede a Campli, era il giugno del 2000, riaffiorano le prime volte per il paese e il contatto con la gente farnese, ricordo l’ultimo giorno in cui sono partito per iniziare la mia avventura nella Pallacanestro fuori…
Coach una cosa a cui tiene particolarmente pensando a Campli?
Lasciami dire che uno dei primi pensieri quando sento Campli è alla Classe 1987, quei ragazzi che allenavo alle giovanili, e spero di vedere domenica alla partita, un gruppo all’epoca di giovani e adesso spero di uomini con gli attributi.
Domenica, rivedrà visi familiari, sentirà voci sopite nei ricordi…
Ricordo tutti con piacere, non vedo l’ora di mettere piedi al Pala Borgognoni, anche perché mi sono sentito “camplese” dal primo secondo che arrivai in passato e ancora me lo porto dentro, parlando di Basket con addetti ai lavori e da “tifoso” il cuore un po’ lì ci va!
Aneddoti e vicissitudini ne avrà tanti del periodo farnese, ma se proprio dovessi insistere il primo che torna alla mente?
Hai ragione ne sono tanti da quelli sportivi, tra vittorie soprattutto le sconfitte che mi hanno aiutato a crescere e formarmi insieme ai giocatori di quel periodo…Però se proprio insisti, ricordo sempre con il sorriso le cene e i pranzi con la squadra e il rapporto che si era instaurato con tutti ristoratori del posto, in particolare con Adamo e la moglie, proprietari del Ristorante “L’Eclisse”. Stavamo sempre lì io e i giocatori, a un certo punto era una seconda casa, e ci divertivamo da matti a fare gli scherzi nel locale, e Adamo rispondeva sempre a tono. O come non ricordare tutti gli uomini che con infinito amore per il Basket davano una mano in alcuni casi silenziosa alla Società, mi permetto solo due nomi, non me ne vogliano gli altri, Vincenzo Genovesi e Giorgio Di Pancrazio.
Tornando a bomba sul match di domenica che si aspetta?
Sicuramente una bella partita data anche la cornice dove si andrà a giocare. Poi non ti nascondo che faccio fatica concentrarmi nel guardare i video sulla “Nino Di Annunzio”, quando sono solo, rimango sempre affascinato dalla cornice del pubblico farnese, dai cori, da “Mosca” in prima fila sulle transenne, Peppino “Presidente” che al primo tiro libero avversario rotea qualsiasi cosa dietro il canestro per distrarre il giocatore, il sentire le telecronache di Flavio Santori, abile conoscitore di basket, che nulla hanno da invidiare a quelle di un altro Flavio a livello nazionale. Sono tutte cose che ti toccano nel profondo e si possono capire solo se sei stato tanto tempo a Campli come me. Poi detta come va detta a noi 2 punti ci servono come il pane e non lasceremo nulla di intentato.
Taranto come arriva a questo match?
Noi siamo coscienti dei propri mezzi, sappiamo chi andremo ad affrontare. Non ti nascondo che all’andata mi sono mangiato le mani perché abbiamo fatto degli errori evitabilissimi. Non vogliamo ripeterli assolutamente. Ce la vogliamo giocare ad armi pari. Durante questo Campionato la squadra è cresciuta molto, gli Under che la compongono sono migliorati tantissimo, sono contento di questo gruppo e sono convinto che possiamo toglierci grosse soddisfazioni da qui alla fine della Stagione. Credo può giocarsela con tutte, per rimanere in Serie B, e ritengo che la squadra sta facendo un buon lavoro date le possibilità del gruppo, e per la composizione del Girone D veramente di livello alto per una Serie B.
Coach grazie per la disponibilità, siamo giunti alla fine della chiacchierata, in bocca al lupo per domenica un ultimo pensiero?
Crepi il lupo prima di tutto!? Beh che dire come ultimo pensiero vorrei salutare tutti i Camplesi, e ringraziarli uno per uno, perché iniziare la mia carriera sportiva a Campli è un motivo di vanto personale, perché una piazza così non si scorda facilmente… e spero in un futuro, di tornare per completare il mio percorso personale intrapreso tanti anni fa.
Ufficio Stampa Campli Basket “Nino Di Annunzio” 1957