All’indomani della traumatica, ennesima e dolorosa sconfitta subita dalla sua Dinamo in casa vs Bologna, il Presidente Stefano Sardara convoca una conferenza stampa congiunta all’ormai ex-tecnico Marco Calvani per dichiarare, urbi et orbi, che la squadra campione di tutto in Italia nella scorsa stagione sarà affidata ad un eccellente GM come Federico Pasquini.
Ci perdoni lo straordinario Presidente sardo ma questa scelta sa di scelta minimale o, se preferite, minimalista. Anche di “non scelta” ma tanto siamo in Italia, il paradiso dell’impossibile che diventa possibile, del “tanto con la roba mia ci faccio quello che voglio”.
D’altronde, se ancora oggi si discute dei giocatori italiani che andrebbero protetti ed aiutati a crescere in un sistema che da quasi un decennio fa fatica (usando un eufemismo), a migliorare in termini di serietà e professionalità al proprio interno, inutile porsi o farsi anche solo logiche domande.
Pertanto il Banco di Sardegna Sassari sceglie di mettere in panchina il proprio GM al posto di un allenatore serio e preparato, chiamato prima evidentemente a porre rimedio agli errori estivi, un allenatore che spinto in virtù di una sana e trasparente serietà professionale a presentare le proprie dimissioni deve ammainare bandiera al cospetto di uno spogliatoio che non riesce a governare, con tante primedonne che forse hanno un concetto un po’ particolare di eseguire al meglio la propria professione.
Anche Marco Calvani avrà avuto un ruolo negativo in questo caso, ovvio, anche lui avrà commesso qualche errore ma se il nostro basket vede oggi in Sassari una piazza ormai affermata, da esportare anche con fierezza all’estero, si faccia delle domande costruttive Stefano Sardara con la voglia e la passione che lo ha spinto a costruire questo gioiello sportivo e sociale in poco meno di due anni e mezzo. Questa stagione appare ormai compromessa a meno che di miracoli improbabili.
Buon lavoro allora ma attenzione Presidente Sardara, dall’anno prossimo gli errori non saranno più visti con il sorriso.
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto
Comunicato ufficiale Dinamo Sassari
Questa mattina, negli spazi della Club House societaria di via Pietro Nenni, il numero uno biancoblu Stefano Sardara ha incontrato i giornalisti dopo l’annuncio di ieri delle dimissioni rassegnate da coach Marco Calvani.
“Arrivo da un incontro con la squadra e credo che il modo più esauriente per farvi capire la situazione sia riferirvi le cose che ho detto al gruppo. A inizio stagione, dopo tre mesi, durante la conferenza stampa nel post partita di Bologna coach Meo Sacchetti ha dichiarato ‘O questa squadra non va bene per me o io non sono l’allenatore per loro”; dopo tre mesi accade la stessa identica cosa con coach Marco Calvani. A questo punto mi pare chiaro che il problema non siano gli allenatori ma la squadra, non credo sia un problema di quadratura tecnica o tattica bensì cerebrale o di attributi. Quando si parla di gare in cui si va avanti punto a punto posso capire, ma ieri eravamo sopra di 11 punti, il crollo visto nella partita di ieri non è il primo né una novità. Noi arriviamo da settimane di allenamenti perfetti e ci squagliamo durante le partite. Questa è una dinamica che abbiamo vissuto la prima volta a Milano, dove siamo arrivati in fiducia al termine forse della migliore settimana di allenamenti degli ultimi cinque anni. Nonostante questo ci siamo sciolti perdendo pesantemente. Crediamo sia necessario lavorare sull’aspetto psicologico con un gruppo dalla tenuta mentale ballerina. Le strade da percorrere erano tre: proseguire con un allenatore come Marco Calvani, tecnico che ha portato una grande qualità del lavoro all’interno società, oppure cercare un nuovo allenatore o infine affidare la squadra ai due assistenti. Tre soluzioni che però non sono percorribili singolarmente, per questo siamo arrivati alla quarta: affidiamo la squadra a Federico Pasquini per i prossimi due mesi, ricordo a tutti che ha un contratto come general manager fino al 2020. In questo momento è la persona giusta perché conosce l’ambiente, conosce singolarmente i giocatori. Ci mettiamo tutti la faccia e cerchiamo di raddrizzare una stagione nata storta. La prima cosa da fare è questa e cercare di portare a casa il miglior risultato: ringrazio Federico per la disponibilità mostrata nel voler trovare una soluzione all’interno alla società. Sento il dovere e il piacere di ringraziare Marco Calvani per quanto dato in questo periodo, ritengo fosse l’allenatore ideale per approccio ed etica del lavoro, purtroppo arrivato nel momento sbagliato”.
Ora si guarda al futuro:
“Non voglio fare il solito discorso del chi siamo e da dove veniamo: sappiamo chi siamo e sappiamo anche che quando sono arrivato l’obiettivo era garantirci un futuro solido. Questa società si è ritagliata un posto e un ruolo all’interno della pallacanestro italiana e lo vogliamo mantenere. Attenzione, non siamo una club di blasone come possono essere altri, non abbiamo quei mezzi e quella storia, ma quello che ci siamo coltivati e zappati con le nostre forze non vogliamo metterlo in discussione o vanificarlo. Oggi abbiamo fatto uno step rispetto al passato, lo vogliamo consolidare rispetto a quanto successo: se non faremo i playoff va bene, lo accetteremo, ma prima voglio giocarmela fino all’ultimo minuto”.
La parola passa a un emozionato Marco Calvani:
“Buongiorno a tutti, faccio un passo indietro e vi do un flash del passato, quando venivo da avversario ed ero molto colpito dall’ambiente, dalla presenza e la partecipazione del pubblico, dal fatto che i tifosi sostenessero la squadra. All’epoca mi domandavo se mai avrei avuto la fortuna di andare a Sassari. È successo e sapevo che difficoltà potessero esserci, arrivavo dopo un allenatore che aveva vinto tutto e avevo solo una strada da seguire: provare a vincere qualcosa o fare campionato di assoluta eccellenza. Così non è stato e c’è rammarico perché c’è stata la possibilità di giocarmi un bonus che non sono riuscito a sfruttare. Mi dispiace perché sarei rimasto qui 10 anni, chissà che un domani non ci possa essere un ritorno. Ringrazio tutti quanti, chi mi ha sostenuti e chi mi ha criticato che mi ha spronato a fare meglio, non avrei mai fatto una cosa del genere se non qui. Ma se sei circondato da persone speciali che ti hanno trattato dimostrando un grande spessore umano gli devi rispetto; Stefano e Federico mi hanno sempre sostenuto anche dopo sconfitta toste come con Trento e Milano. Per me è stata un’assoluta spontaneità e naturalezza nel dare dimissioni. Mi dispiace davvero tanto di non essere riuscito a dare a questa piazza ciò che meritava”.
Sassari, 07 marzo 2016
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna