Le tre vittorie in una settimana hanno restituito un bicchiere molto più che mezzo pieno, non solo alla luce dei sei punti conquistati in classifica, ma anche per l’atteggiamento tecnico e mentale mostrato nel fronteggiare situazioni complesse e delicate.
Così, con estrema serenità e guardando come sempre ad una partita per volta, la capolista Roma Gas & Power si avvicina a grandi passi al big-match di domenica a Napoli:
“La scorsa settimana abbiamo affrontato situazioni diverse, accomunate, però, dagli ottimi segnali che abbiamo mostrato soprattutto in difesa. E’ lì che abbiamo costruito le vittorie contro Empoli e soprattutto a Scauri – è il primo commento di Davide Bonora – dimostrando grande attenzione nei momenti decisivi, ma anche il derby con la Stella, giocato peraltro senza Righetti, non è mai facile, per l’entusiasmo e le difficoltà che può creare una squadra del genere, se trova la giornata giusta al tiro”.
Non solo i soli 61 punti di media concessi, ma soprattutto le granitiche difese degli ultimi minuti, sono stati i marchi di fabbrica delle vittorie e soprattutto quella in terra pontina, nonostante manchino ancora delle trasferte molto impegnative (Cassino, ma anche Maddaloni e Fondi) sul cammino biancoblu, ha permesso di arrivare alla prossima gara con ancora quattro punti di vantaggio:
“Pur non avendo ancora una grossa esperienza, limitata a questo anno e mezzo da capo allenatore, se c’è una cosa che ho imparato è che vince chi difende bene. Soprattutto nei playoff, giocando ogni due giorni contro squadre molto preparate, è raro che si possa vincere un’intera serie con grandi percentuali al tiro, per cui diventa necessario prestare grande attenzione a questo aspetto – prosegue l’ex play della nazionale – ma giocatori molto esperti a disposizione e le loro buone caratteristiche e doti difensive, sono la nostra base di partenza necessaria per arrivare fino in fondo”.
Per farlo, l’Eurobasket potrà giovarsi anche della costante crescita e dei progressi dei nuovi acquisti, calatisi perfettamente nel pur non semplice contesto di una squadra così lunga:
“Quello che sto chiedendo alla squadra, per quanto capisca sia difficile, è che tutti siano pronti a dare il meglio anche per pochi minuti – spiega il coach al secondo anno sulla panchina dell’Eurobasket- non pensando di stare in campo per quanto producano in attacco, quanto per la capacità di dare l’idea di avere feeling con la partita, profondendo lo sforzo su quanto sia necessario per la squadra in quel momento, soprattutto in difesa”.
Un “credo” che tutta la squadra ha dimostrato di aver recepito alla perfezione, attendendo il proprio turno sapendo di poter essere decisivi in ogni momento della partita, alla luce di tiri costruiti spesso con fluidità anche quando non mandati a segno:
“Tutti hanno sempre dimostrato grande maturità ed applicazione, ma la lunghezza del roster deve essere la nostra forza, anche se, ad esempio, è costato il sacrificio di Gabriele Romeo: la sua partenza mi è molto dispiaciuta, per le straordinarie qualità umane e gli ottimi miglioramenti dimostrati in ogni allenamento avrebbe meritato molto più spazio, ma siamo felici che gli si sia profilata questa possibilità per mettersi in mostra in A2, ed è per questo che abbiamo deciso insieme di consentire la sua partenza ”.
Un girone dopo, allora, di nuovo la sfida con Napoli, sempre primi in classifica ma stavolta con quattro punti di vantaggio invece che due e senza la pressione del fattore campo e di un’imbattibilità da difendere a tutti i costi:
“E’ una partita che viviamo con grande serenità, non perché gli stiamo davanti, quanto perché non ci giochiamo ancora la stagione. Arriviamo ben preparati anche dal punto di vista fisico, pur senza farci ingannare dalle notizie delle passate settimane, alle quali Napoli ha sempre saputo reagire bene e con esperienza”.
Ma rispetto al 55-68 del PalAvenali, anche i progressi dell’Eurobasket sono stati notevoli:
“Quella gara rappresentò un po’ un punto di svolta, perché forse inconsciamente le otto vittorie di fila ci avevano fatto trascurare dei dettagli sui quali, poi, siamo invece tornati a lavorare, crescendo soprattutto difensivamente. Ma non abbiamo conquistato ancora niente e dovremo continuare a giocare tutte le partite con la giusta concentrazione delle ultime settimane”.
Da un punto di vista tecnico-tattico, tuttavia, restano impressi i vantaggi ottenuti dai miss-match nella gara d’andata dagli uomini di Di Lorenzo, ma i volti nuovi hanno anche le caratteristiche fisiche per sovvertire queste difficoltà:
“La differenza più forte tra noi e loro è data senz’altro dai centimetri dei loro piccoli e la pericolosità dall’arco anche dei loro lunghi, ma speriamo di avere più armi rispetto all’andata difendere sul post basso di Villani e Berti, che ci mise in grande difficoltà. Più in generale mi aspetto soprattutto prontezza mentale da parte della squadra, che deve essere in grado anche di superare qualche eventuale momento di difficoltà nel corso della partita. Una consapevolezza che forse all’andata non avevamo, ma che adesso mi sento di poter constatare”.
Per il resto, idee di gioco molto simili, basate su rotazioni profonde e versatilità dei giocatori:
“Forse noi giochiamo più di pick and roll e loro di movimento, ma in generale sono entrambe squadre che cercano i ritmi alti come prima idea, riconoscendo i miss-match a difesa schierata, per questo dovremo essere capaci di trovare soluzioni alternative se loro dovessero toglierci le nostre prime scelte”.
Intanto un po’ come nelle precedenti occasione, anche a Napoli sta crescendo l’attesa per la sfida al vertice, per una partita alla quale, però, l’Eurobasket può avvicinarsi senza ansie. La squadra della capitale, tra l’altro, già sicura di poter mantenere il primato anche in caso di sconfitta, opposta ad una Azzurro che, invece, si gioca le ultime chances, a rischio anche di essere risucchiata dalle più immediate inseguitrici:
“Sappiamo di essere divenuti una preda molto ambita, e per quanto l’ambiente sarà capace di regalare carica ed adrenalina alla partita, è una partita importante, ma fine a se stessa e non decisiva, senza pensare che possa condizionare anche successivamente la stagione”.