Conversazione in spagnolo, la fatica e l’orgoglio di una medaglia olimpica, i trucchi del mestiere di un allenatore vincente ad ogni livello: è stato questo il ricchissimo menù che l’Eurobasket ha potuto sottoporre quest’oggi agli studenti della scuola “La Salle”, nel corso di una tappa speciale del progetto “Un Libro a Canestro”.
La lunga ed intensa mattinata trascorsa con i 150 alunni delle classi elementari e medie dell’istituto ubicato nel quartiere “Aurelio – Boccea” è iniziata con una piacevole chiacchierata in madrelingua tra gli studenti e Nicolas Stanic, playmaker d’origine argentina dell’Eurobasket, partito dalla sua terra natia poco più che maggiorenne:
“E’ stata la prima volta in tanti anni in Italia che ho potuto parlare in spagnolo ad un evento del genere ed è stato molto bello, perché è importante poter trasmettere ai più giovani loro le nostre esperienze e far capire il duro lavoro, ma anche la soddisfazione che c’è dietro un risultato raggiunto”.
A seguire il sempre affascinante racconto a cinque cerchi di Alex Righetti sull’argento conquistato con la maglia della Nazionale ad Atene 2004, non solo l’apice di una carriera, ma anche una significativa metafora a proposito dei sacrifici e delle rinunce da compiere, per poter inseguire un successo:
“Anche a questa età i ragazzi sono in grado di capire l’importanza e la necessità dei sacrifici per raggiungere degli obiettivi, come quelli che sono serviti, ad esempio a me, per conquistare l’argento olimpico: ho imparato nel corso degli anni che più una situazione diventava avversa, più avrei dovuto lavorare per riuscire a risolverla”.
Terminata l’affascinante parte dedicata alle testimonianze dei giocatori biancoblu circa il loro passato, tutti in campo con Valerio Bianchini, tornato con entusiasmo e trasporto nelle vesti di coach per qualche ora. Esercizi di tiro ed abilità di palleggio in compagnia degli atleti dell’Eurobasket, con la preziosa collaborazione dell’assistant coach Maurizio Pasquinelli, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi, molti dei quali, già giovani atleti sotto la guida della professoressa Chiara Lai, si sono cimentati con sfide avvincenti e decisamente all’ultimo respiro.
“Incontrare personalità del basket di questa grandezza e poterli vivere non solo come sportivi, ma anche come uomini è necessario per gli alunni – è il commento della docente ed istruttrice – perché eventi come quello odierno li avvicinano allo sport e possono far appassionare al basket anche quei bambini che non hanno ancora scelto per quale sport propendere”.
Prima di chiudere, il “Vate” ha voluto dedicare e condividere con gli studenti una significativa metafora sulla forza del gruppo (“i cinque giocatori di una squadra sono come le dita di una mano: diversi tra loro, solo unendosi possono essere più forti” ), mentre la consueta sessione di autografi e foto di rito ha concluso una mattinata appassionante, all’insegna, una volta di più, dell’indissolubile connubio tra scuola e sport.
“La chiacchierata in spagnolo con Stanic, il racconto olimpico di Righetti e l’esperienza di coach Valerio Bianchini sono state determinanti per impreziosire questa tappa speciale del nostro progetto e darle un volto anche più pratico – chiude l’ideatore di “Un libro a canestro” Giacomo Esposito – permettendoci anche di toccare un nuovo quartiere del nostro territorio, in attesa del prossimo appuntamento in programma a metà Marzo”.