Con Gek Galanda parliamo di Final 8, e non potrebbe essere altrimenti a 24 ore da un appuntamento storico per il basket pistoiese…
“E’ un traguardo sicuramente importante e devo dire anche inatteso, ma credo assolutamente meritato per quanto Enzo e i suoi ragazzi sono stati capaci di fare in questa prima parte di stagione. Per noi è già un successi partecipare a un simile evento: andiamo a Milano consapevoli che ci sono squadre più attrezzate di noi, ma con la ferma intenzione di fare la nostra parte e soprattutto senza alcuna pressione e con una buona dose di incoscienza”.
Chiediamo a chi la Coppa Italia l’ha già vinta, era il 1998, cosa serve per arrivare a imporsi in questo tipo di manifestazioni?
“Intanto quando quella Fortitudo vinse la Coppa, la formula era diversa e la fase finale disputata da quattro squadre e non da otto, ma al di là di questo credo servano grandi qualità soprattutto sul piano mentale. Devi essere bravo nell’arco di 24 ore a vincere due partite, recuperare energie fisiche e psicologiche, resettare e di nuovo buttare tutto sul parquet per la finale: ovvio che un roster profondo e di qualità aiuta, ma è una competizione dove l’aspetto mentale conta forse anche di più”.
Quali sono le tue favorite?
“Sarà credo un’edizione incerta e ricca di sorprese: così come in campionato, a maggior ragione in una manifestazione che si gioca in appena tre giorni, mai come quest’anno tutto sarà possibile. Fra le favorite d’obbligo difficile non citare Milano e Reggio Emilia, ma occhio anche a Cremona e ad Avellino, che arriva a questo appuntamento forte di sette vittorie consecutive in campionato. Poi magari, chissà, spunterà qualche outsider”
Chiusura con la decisione, che ha fatto parlare di Pistoia tutta l’Italia cestistica, della possibile uscita anticipata da scuola a vantaggio degli studenti per poter seguire la gara con Trento in tv…
“A scanso di equivoci: è un’idea partita da me, quindi io sono il pifferaio magico che venerdì condurrà i ragazzi fuori dalle scuole per portarli davanti alle tv a fare il tifo per Pistoia! Al di là delle battute, credo che questa possibilità, a cui nessun preside è obbligato ad attenersi, oltre ad aver fatto parlare di Pistoia in tutto il mondo del basket, e devo dire quasi in modo unanime con toni favorevoli, rappresenti una piccola svolta nei rapporti fra istituzione scolastica e mondo dello sport. Purtroppo spesso le esigenze scolastiche vanno a cozzare con le passioni, non solo sportive, dei ragazzi. Tanti giovani sono costretti a sacrificare i loro interessi e, sebbene nessuno voglia sminuire l’importanza della scuola nella formazione di una persona adulta, è altrettanto vero che anche coltivare con dedizione una passione rappresenta un momento di crescita e di libera espressione del proprio “ego”. Ricordo, durante la mia esperienza scolastica, che un professore mi ripeteva sempre che avrei dovuto fare una scelta fra scuola e basket: aver completato il mio percorso di studi e aver avuto una lunga carriera professionistica alle spalle credo sia la dimostrazione che non necessariamente una cosa debba escludere l’altra. Per questo motivo sono contento che la nostra richiesta sia stata accolta dal dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e auspico che questa apertura sia un primo passo per aprirci verso esperienze diverse, penso al modello americano, e per ripensare i rapporti fra istituzioni scolastiche e attività sportiva”
A.S. PISTOIA BASKET 2000 s.r.l.