La Sidigas Avellino squadra del giorno. “Carta canta”, battute in 7 giorni le due maggiori indiziate al Gran Galà dello Scudetto di questa prossima, tarda primavera, cioè al secolo la corazzata Grissin Bon Reggio Emilia al PalaDelMauro e ieri nientepopodimenochè l’Olimpia Milano a domicilio con una gara a dire poco impeccabile, durante la quale l’essenza del gioco dei ragazzi in maglia bianca (molto bella questa divisa della Scandone per l’anno in corso), condotti da uno strepitoso Pino Sacripanti ha ricevuto la sua sublimazione anche nei numeri e non solo sullo striminzito margine finale da 80-81.
I numeri dicevamo parlano chiaro. Nonostante Milano abbia tirato da tre, ad esempio, con una cifra eccellente a dire poco che recita 55% e da due con il 48% ed Avellino invece abbia collezionato solo il 37,5% dalla lunga, la W degli Irpini è stata costruita con la forza della costanza, con il sangue freddo del miglior rettile del parquet e soprattutto senza mai arrendersi, tenendo il cuore caldo anche sul 75-63 a soli 4 minuti dal suono finale della sirena, grazie all’ennesima tripla siglata da Milan Macvan.
E come allora non scambiare oggi quattro ciacole in allegria con il GM del team campano, al secolo Nicola Alberani, raggiunto via telefono poche ore fa?
Allora Nicola, che aria tira lassù nei quartieri alti della classifica e dopo aver battuto Reggio Emilia sette giorni fa e ieri addirittura l’Olimpia di Repesa?
Ma che domande fai…(ride divertito, ndr), Che aria tira lassù? Stiamo molto ma molto bene per tre motivi molto ma molto semplici. Il primo è che se pensiamo da dove siamo partiti e soprattutto quando siamo partiti la soddisfazione è enorme….Stiam facendo bene, certo , ma forse in pochi ricorderanno che a luglio c’eravamo solo io ed il palazzo a momenti, assieme a Pino Sacripanti, a discutere di cosa fare e come farlo. Il secondo è che il lavoro paga, ennesima dimostrazione di questo credo, quando in pochi ci davano fiducia ad inizio stagione. Il terzo è che questa Dirigenza vuole, desidera portare con calma Avellino nel basket che conta e quando iniziano ad arrivare anche i risultati, dopo i proclami…Come non puoi essere contento??
Ieri una gara ai limiti della perfezione contro Milano.
Non posso darTi una lettura tecnica perché non mi compete, c’è Pino che può e deve farlo benissimo al posto mio ma siamo stati bravi, sì. Abbiamo vinto di testa, abbiamo mantenuto la calma dopo aver condotto quasi tutta la prima parte della gara sorprendendo Milano come speravamo. Loro poi da grande squadra si son rifatti sotto e ci avevano messo in un angolo ma vedevo dal campo gli occhi dei nostri ragazzi sicuri, concentrati, sempre sul pezzo. Siamo risaliti con calma, senza affrettare nulla, la gara insomma come dicono gli allenatori bravi, è arrivata a noi eppoi abbiamo tenuto duro i possessi finali. Una sensazione bella da sentire se poi scopri che questi ragazzi sono quelli che hai scelto e portato ad Avellino uno ad uno, dove stanno e stiamo benissimo, e che hanno compreso come questa Dirigenza voglia portare in alto la città e la società.
Avverto dal tuo tono di voce un livello di soddisfazione elevato, merito anche del buon rapporto con Pino Sacripanti
Sì, il rapporto con Pino è ottimo. E’ la prima volta che lavoriamo assieme e nonostante sia ancora molto giovane ha un’esperienza mostruosa, conosce molto bene il basket e soprattutto sa come tirar fuori il meglio da un gruppo. Poi con gente come Marques Green e Marteen Leunen o James Nunnally forse tutto appare più facile, potrebbe dire qualcuno, ma lui sa come parlare al cuore di questi ragazzi.
Ma queste due vittorie così belle ed importanti contro grosse squadre da dove nascono?
Semplice…Ci stiamo stabilizzati, abbiamo avuto il che da fare con l’infermeria ma ora stan tutti bene. Abbiamo tutti i ruoli coperti ma la miccia che ha innescato se vuoi la nostra bomba emotiva è stata la gara persa contro Caserta. Siamo rimasti tutti male del secondo tempo brutto, noi abbiamo capito che la vera Sidigas era quella della prima parte della gara e ci siam detti: “Perché non possiamo giocare con quella stessa intensità per più tempo durante le partite?” Ed eccoci qui, volevamo girar pagina e ci stiamo riuscendo al momento
Una squadra coperta in ogni ruolo ma c’è qualcuno in particolare che stai apprezzando di più?
Assolutamente sì, sono e resto stupito dalla leadership e dalla capacità non di un solo uomo bensì due: Marques Green e Marteen Leunen. Sono i nostri leaders in campo, guidano e consigliano tutti, se poi Marteen fa anche come ieri 2/3 dalla lunga non ci fa schifo, anzi. Ma mai come in questa Sidigas gli Acker, i Nunnally, i Ragland o tutti gli altri sanno cosa devono fare e lo fanno con calma e convizione perché hanno con loro questi due ragazzi straordinari che li incitano a far sempre bene, senza dimentica Riccardo Cervi che ieri aveva anche qualche sassolino dalla scarpa da togliersi come tutti ben sappiamo..
Quindi ora siete la vera e propria mina vagante delle F8, conquistate in extremis ma con pieno merito?
Accidenti…Mi metti un po’ di agitazione…Noi alle F8 come mina vagante? Ci piacerebbe ma tutte le avversarie sono forti se non fortissime e non lo dico per stare sotto traccia. Pensa solo a Reggio Emilia.E’ vero, li abbiamo battuti sette giorni fa ma resta una squadra formidabile, adesso hanno un roster quasi da finale di Eurocup anche con l’arrivo di Golubovic, un gruppo che ha alle spalle già una finale scudetto con gente come Polonara, Aradori…Della Valle o Kaukenas..I primi che mi vengono in mente…
Beh però voi non siete una squadra di giovani virgulti !?!?
Sì, siamo anche più maturi di loro carta d’identità in mano ma loro come gruppo intendo hanno un vissuto già di una stagione importante come quella scorsa. Hanno respirato la stessa aria che ho respirato nel 2013 nella finale scudetto Siena-Roma, so cosa si può respirare come atmosfera nello spogliatoio quando entri per sentire il loro umore. Noi come gruppo siamo dunque più giovani di loro, in questo senso siamo ancora una squadra che deve scoprirsi nei limiti e nei pregi. Abbiamo un roster buono, impreziosito dal lavoro ripeto di Pino che mi ha stupito per la passione e la voglia che ci mette, lavorando anche 10 ore al giorno in palestra. Appartiene alla generazione di quegli allenatori anche forti di testa e questa carica sa come trasmetterla.
Perciò avere un budget importante non conta granchè..
Conta, conta, accidenti se conta, non possiamo dimenticare che la Sidigas ha comunque in roster gente come Ivan Buva che sta crescendo gara dopo gara e che mica lo abbiam preso gratis ma, e forse dico una banalità, se occorresse sempre e solo spendere…I soldi sono importanti se vuoi fare la A1 ma li deve spendere bene i soldini perché anche gli altri li hanno e lavorano come te, forse anche meglio di te…Ad Avellino quest’anno abbiamo poca pressione e poche aspettative, sono passate diverse stagioni che han deluso la piazza, quindi questo avvantaggia il nostro lavoro e quello della Dirigenza che, non avendo mai partecipato ai PO, vorrebbe tanto conquistarli. Non nego che non arrivarci adesso sarebbe pesante ma al momento la pressione non l’avvertiamo.
Provocazione: cosa hanno più di questa Sidigas le vostre antagoniste Cremona e Pistoia?
Bella domanda. Sono due società serie, solide, che han potuto ad esempio rispetto a Noi pianificare il proprio lavoro non da luglio ma da prima. Cremona ha un ottimo allenatore, l’asse play-pivot molto forte in campionato come Vitali-Cusin è di sicura affidabilità eppoi la scelta caduta su giocatori che avevano già saggiato i campi italiani come Wasghinton, Turner o McGee gli sta dando ragione, una ricetta semplice ma non così facile come potrebbe apparire, bravi loro! A Pistoia invece, a parta la buonissima capacità di pianificare come stan facendo da quando sono in A1 se non anche prima, ci lavora Giulio Iozzelli che io ammiro molto per come sa scoprire i talenti in giro per il mondo. Guarda chi ha portato in Italia ieri e guarda dove stan giocando adesso, a parte Ed Daniel che non ha convinto molto fuori dal PalaCarrara, c’era un certo Wanamaker ieri che oggi è al Bamberg campione di Germania; JuJuan Johnson che a Cantù sta facendo benissimo…Kyle Gibson che se l’anno scorso non avesse avuto quel malanno a Roma ci avrebbe fatto comodo eccome…E guarda quest’anno, questo Alex Kirk, chi se l’aspettava? E Blackshear??
L’obiettivo quindi di questa stagione è…?
Consolidare un posizionamento di classifica da PO. La nostra crescita per questa stagione sarà nel porre le basi per una Sidigas Avellino di peso in futuro, un futuro che speriamo positivo già dal prossimo anno, il mandato della Dirigenza è questa ed il nostro lavoro è quello di eseguire quanto richiesto. Se poi già da quest’anno capita di vincere ancora meglio non ci tireremo mica indietro!!
Fabrizio Noto/FRED