Dimentichiamo la squadra disorientata e remissiva che uscì con un pesante -31 dal PalAvenali, sciogliendosi alle prime difficoltà dopo due bombe di Stanic e Righetti prima dell’intervallo. O che, come legittimamente può accadere ad una matricola, ha dovuto prendere le misure ad un campionato nuovo e difficile, al quale si è affacciata con una sola conferma rispetto allo scorso anno (Ernesto Carrichiello), pagando salato il conto che le si è presentato, ovvero quattro sconfitte nelle prime altrettante gare stagionali. Perché la Cesarano attuale, per merito di un tecnico che è lo stesso da sei anni (aveva iniziato in Prima Divisione) e di una società che ha pazientemente creduto nel suo lavoro, è avversario temibile e rispettabile, oltre che la squadra più in forma del campionato: lo dicono le nove vittorie consecutive, molte delle quali in trasferta e decise in concitati finali.
“La sconfitta casalinga di misura contro Empoli, così come il -31 (90-59) della gara d’andata a Roma sono stati di indubbio insegnamento per noi – ammette il General Manager Mariano Gentile – nel prosieguo di un campionato nel quale siamo cresciuti alla distanza, dopo un inizio prevedibilmente difficile”.
Rispetto alla squadra di un girone fa, inoltre, i gialloblù hanno inserito anche il playmaker classe ’94 Marco Cucco (7.4 punti e 2.3 assist in 22 minuti; nella foto), lo scorso anno divisosi tra Matera e Agropoli (compagno di Duilio Birindelli nella sfortunata Final Four), ed in grado di cambiare faccia ed allungare le rotazioni di una squadra che, con fiducia, si è affacciata ora alle zone altissime della classifica:

Marco Cucco della Cesarano Scafati
“Non abbiamo mai fatto la corsa solo sulle squadre che erano in fondo alla classifica – prosegue l’ex allenatore, tra le altre, di Gragnano e Ruvo di Puglia – ma abbiamo guardato sempre a chi faceva meglio, convinti che il lavoro tecnico, nonostante un investimento economico contenuto, potesse darci risultati gratificanti per un ambiente che è rimasto spensierato e privo di ogni pressione”. La storia della Cesarano, infatti, merita di essere ulteriormente rammentata rispetto a quanto fatto nella presentazione della gara d’andata, e parla di un’idea di un gruppo di giovani amici, nel 2010, divenuta realtà e tramutatasi nell’iscrizione al campionato di Prima Divisione. Ma nemmeno il più ottimista di loro avrebbe immaginato che in cinque anni sarebbero arrivate altrettante promozioni (con l’eccezione del ripescaggio dalla Promozione alla D), sempre con coach Luigi Iovino in panchina, fino all’approdo in cadetteria.
A garantire solidità ed esperienza ad un gruppo che si basa sul talento di Vincenzo Di Capua (play da 13.8 punti e 3.8 assist), la solidità di Ernesto Carrichiello (13 punti col 60% da 2) e le folate perimetrali di Niccolò Petrucci (33% dall’arco con quasi 7 tentativi di media) e Biagio Sergio (ala da 9.8 e 5.4 rimbalzi, decisivo nello scalpo di Palermo), è arrivato Marko Mlinar (11.6 e 13.6 rimbalzi per gara), già promosso con Gragnano nel 2006, e pivot che sta vivendo “una seconda giovinezza”, riprendendo la frase del suo GM, che spesso aveva incrociato da avversario in panchina.
La Cesarano di oggi è una squadra che ha preso fiducia, pronta a misurarsi con la prima della classe, e, per certi versi, rappresenta l’avversario ideale per testare ulteriormente la grande tenuta mentale di una Eurobasket chiamata subito a rituffarsi nel clima campionato, dopo la storica qualificazione alla Final Four di Coppa Italia: una vittoria rappresenterebbe soprattutto dal punto di vista psicologico un ulteriore notevole passo avanti nell’avvicinamento alle fase caldi della stagione per la squadra di Davide Bonora.