Secondo turno domani di Last 32 di Eurocup per l’Olimpia Milano e già si parte in salita. La sconfitta di Berlino nel primo turno della settimana scorsa infatti non consente al team biancorosso un approccio più tranquillo o, se vogliamo proprio dirla tutta, più morbido verso la gara di domani al Forum di Assago dove scenderà l’Aris di Salonicco.
I più giovani non sanno che il nome di quest’avversario evoca per i tifosi meneghini dolci ricordi: nel 1986 le due squadre si affrontarono nel secondo turno preliminare di Coppa dei Campioni. L’Aris vinse di 31 punti la gara di andata, 98-67, ma venne eliminato lo stesso quando l’Olimpia si impose 83-49 nella partita di ritorno in un match dai contorni quasi epici per gli allora D’Antoni, Meneghin e Papà Gallinari.
E l’anno successivo l’Aris si qualificò per le Final Four di Gand ma in semifinale fu nuovamente battuto dall’Olimpia, era però ormai certificato che gli exploit del basket ellenico non fossero solo legati alla Grecia campione d’Europa del 1985 bensì un qualcosa di molto più consistente, la nascita di un nuovo movimento caratterizzante nel continente europeo fuori dalla “triade” Italia-Spagna-Jugoslavia.
Ma domani di spazio per la storia ce ne sarà poca. L’Olimpia deve vincere, il presente sarà quindi portare la W a casa perché, in un girone di sole 6 gare è fondamentale almeno non perdere il fattore campo.
I problemi di casa Olimpia li sappiamo: squadra che procede a strappi con preoccupanti pause involutive in attacco; frequenti distrazioni difensive e scarsa propensione alla lotta sotto canestro. A questo va aggiunta la defezione di Robbie Hummel in attesa che Rakim Sanders riprenda a far rullare il proprio, possente motore. Di necessità virtù quindi, la W deve arrivare ed ovviamente tenendo ben presente lo scarto in vista del match di ritorno.
L’Aris Salonicco è una squadra poi da non sottovalutare. Asfaltati i lituani del Neptunas Klaipeda in casa al primo turno, l’asse del gioco ellenico è sul play Dominic Waters che innesca al meglio Jerel McNeal coadiuvato dall’ex V-Nere Okaro White, senza dimenticare le triple di Jack Cohen (46% dall’arco). Un team decisamente europeo con anche un giocatore navigato ed esperto come Michalis Pelekanos, stazza di medio-alto livello, gioco molto fisico e pochi fronzoli in difesa, elevato il numero di rimbalzi che il team di Salonicco raccoglie ogni gara che dice ad oggi un buonissimo 35,9%.
In parole povere una squadra che l’Olimpia dovrà “domare” sin da subito per evitare sgradevoli brutte sorprese. La pensa così anche Jasmin Repesa:
“In un girone così corto, di sole sei partite, è importante difendere il fattore campo. Dopo la sconfitta di Berlino, questa con l’Aris per noi è già una partita fondamentale. Spero che il nostro pubblico, inappuntabile, comprenda la delicatezza di questa gara. Dovremo giocare con un livello di energia molto superiore a quello mostrato in Germania e dovremo farlo per 40 minuti. Vogliamo dimostrare che i miglioramenti mostrati nelle gare precedenti a quella di Berlino erano un fatto reale”.
Gli fa eco Capitan Gentile:
“L’Aris è una squadra solida come tutte le formazioni greche, sono fisici e prediligono un gioco a metà campo. Hanno un nucleo di giocatori greci molto coriacei, duri, e americani di qualità come Okaro White che ha giocato bene in Italia a Bologna. Dopo aver perso a Berlino, abbiamo bisogno di una vittoria: dovremo approcciare la gara mentalmente e fisicamente pronti alla battaglia”