Pesaro – Non saranno state le emozioni che ha regalato il padre, ma questo Austin Daye è riuscito anche nell’impresa di portare la Consultinvest alla vittoria contro l’arci-rivale Milano e a far ribollire di entusiasmo l’Adriatic Arena, piena come non mai quest’anno, per una vittoria a dir poco emozionante.
Austin Daye ha assunto quindi anche le sembianze di Babbo Natale agli occhi del proprio pubblico, regalando una vittoria che per i tifosi di casa è forse la più preziosa dell’annata, ma a dir la verità il merito principale per avere ottenuto i due punti va a Trevor Lacey, capace di segnare gli ultimi 9 punti della Consultinvest, quelli più importanti, quando la palla scottava e Milano ribatteva colpo su colpo ai tentativi di spallata dei padroni di casa.
Una vittoria incredibile, quindi, non solo perché ottenuta contro pronostico, ma anche perché giunta al termine di una partita a dir poco spigolosa, quasi da play-offs, in cui per larghi tratti è sembrato che l’Emporio Armani potesse portarla a casa di esperienza e con la sua difesa che aveva irretito Daye & C per quasi tutto il match.
L’Olimpia, che ad onor del vero lamentava le assenze importanti di Hummel e Cerella oltre a quella già risaputa di Gentile, conferma tutti i dubbi che l’hanno accompagnata in questa prima parte di stagione, mostrandosi ancora una volta una formazione solida, rocciosa ma forse un po’ povera di talento complessivo e incapace, almeno per il momento, di mettere in mostra un gioco offensivo soddisfacente.
In avvio, dopo circa 4 minuti di studio, la Consultinvest prende il largo con una tripla del solito Daye e di un Lacey piuttosto concentrato; così nel giro di un solo minuto i padroni di casa passano dal 6 pari al 14-6, anche perché la mossa di Repesa di partire con Macvan sullo spauracchio Daye si rivela eufemisticamente non azzeccata.
Al ritorno in campo dal time out, infatti, il coach croato spedisce in campo McLean che cambia improvvisamente il volto alla partita dell’Emporio Armani.
L’ala americana prende il posto di un inconsistente Barac e si piazza sulle orme di Austin, innervosendolo con la sua difesa fisica; ma il giocatore ex Alba Berlino è un vero tornado su entrambi i lati del campo, raccattando rimbalzi, procurandosi falli e segnando ben 11 punti in poco più di metà tempo.
La bella Consultinvest dell’avvio accusa quindi il colpo ma prova a difendersi come può da una Milano che è diventata improvvisamente più fisica e più “sporca”; Lacey e Daye hanno ancora qualche sprazzo ma se i padroni di casa riescono a chiudere in vantaggio il primo parziale (19-18) è solo perché l’Armani Jeans non riesce ad abbinare medie al tiro sufficienti per una completa rimonta.
Al ritorno in campo i problemi offensivi della Consultinvest si acuiscono ulteriormente. In realtà si parte con 4 punti in fila del redivivo Walker che danno nuovamente il +5 ai padroni di casa (23-18); di lì in poi però Pesaro non segna più per cinque minuti, intimidita da una difesa di Milano al limite del fallo ma che evidentemente è sempre riuscita a non andare oltre, visto che gli arbitri alla fine gliene ha fischiati solo due.
Al di là delle proteste del numeroso pubblico sui mancati fischi della terna arbitrale, va detto che la difesa di Repesa è riuscita a tagliare i rifornimenti a Daye nonché a costringere le guardie a continui e forzati isolamenti.
Tuttavia, in questo clima di bagarre in cui la Consultinvest rischia di andare KO, l’Armani non ne approfitta, anche perché le sue medie (in particolare quelle da tre) sono sconsolanti; l’allungo degli ospiti arriva proprio quando Lafayette trova la prima tripla dei suoi a 47 secondi dalla fine, portando Milano al massimo vantaggio sul 27-34.
Ma la Consultinvest dimostra di avere carattere e reagisce immediatamente con un gioco da tre punti di Daye che chiude il primo tempo sul 30-34 e dimostra che la partita è ancora aperta.
Nel terzo quarto è ancora bagarre, con l’Emporio Armani a condurre le danze ma senza riuscirsi a scrollare di dosso la tenace Consultinvest di questa sera; Cinciarini e Jenkins portano gli ospiti al nuovo massimo vantaggio in apertura (30-39), ma finalmente Daye riesce ad issarsi sulla spalla la squadra ed a mantenerla a contatto con una replica di 5 punti in fila.
La partita, brutta e con percentuali orride da una parta e dall’altra, continua a mantenersi sui binari di un sostanziale equilibrio per buona parte del quarto, nonostante in effetti la sensazione sia che Milano non colga le occasioni per mettere le mani sulla vittoria.
La piccola fuga degli ospiti si ha nei minuti finali del quarto, quando Pesaro sembra accusare la stanchezza e molla qualcosa a livello difensivo; dal 44-45 si passa così al 46-53, con il solito McLean sugli scudi ma anche con preziosi punti di Jenkins e Lafayette e continui rimbalzi offensivi conquistati dagli ospiti.
In apertura di ultimo quarto ancora McLean firma il +9 e, viste le difficoltà della Consultinvest, sono in molti a pensare che possa trattarsi dell’allungo decisivo; invece piano piano la squadra di Paolini esce dal torpore in cui l’aveva confinata la difesa avversaria e comincia a rosicchiare lo svantaggio.
Il merito è soprattutto quello di cercare falli e punti con le penetrazioni centrali che fino a quel momento si erano viste ben poco; così, a forza di tiri liberi, firmati nell’ordine da Shepherd, Lacey e Ceron, i padroni di casa ritrovano l’insperata parità a quota 55 quando mancano 4:30 minuti alla fine.
I punti firmati da Jenkins e McLean riportano ancora gli ospiti a +4 ma ormai la squadra di casa si è svegliata, spinta anche da un pubblico ruggente come ai bei tempi; improvvisamente la partita diventa anche spettacolare e Pesaro riesce a portarsi anche sul +3 (62-59) con i punti di Christon e Lacey a 1:50 dalla fine.
A quel punto le squadre non sbagliano più un tiro e la partita diventa un botta e risposta tra Lacey da un lato e Macvan dall’altro; sul 67-64 firmato ancora da Lacey a 51 secondi dalla fine, è Simon a riportare Milano ad una sola lunghezza e poi, sul tiro sbagliato da pesaresi, l’Olimpia ha anche il pallone per vincere, ma il tiro ancora una volta scheggia il ferro ed il rimbalzo decisivo finisce nelle mani di – indovinate un po? – Lacey, che poi subisce fallo.
Con i due liberi della guardia la partita termina tra il tripudio generale e Daye portato in trionfo sotto la curva; nel dopo partita il presidente Costa, raggiante in volto, ha voluto suggellare la bella giornata dei padroni di casa, ufficializzando l’arrivo (o meglio il ritorno) del pivot lituano Lydeka al posto di Walker.
Consultinvest Pesaro – EA7 Emporio Armani Milano 69-66
Parziali (19-16; 11-18; 16-19; 23-13)
Progressione 19-16; 30-34; 46-53
Tabellini
http://www.legabasket.it/game/66/66514.html
Mvp: se Daye è ormai il beniamino incontrastato del pubblico di casa, la palma del migliore in campo oggi non può andare che a Trevor Lacey, che finalmente si rende protagonista assoluto con un finale da superstar e una prestazione da 21 punti e 6 rimbalzi con un eccellente 7/13 al tiro complessivo.
Wvp: in una partita in cui l’Emporio Armani si presentava con un reparto lunghi menomato dall’assenza di Hummel, Repesa aveva bisogno di una prova consistente di Barac, che invece ha latitato per tutta la partita, sbagliando tiri elementari e mettendo in mostra solo la sua legnosità.
Spogliatoi
Paolini: siamo ovviamente contentissimi, questa vittoria è un giusto premio per il lavoro ed il cuore di questi ragazzi; la squadra ha un grande spirito e colgo l’occasione che lo spogliatoio è sempre stato unito e non ci sono mai stati problemi al suo interno. I giocatori che sono arrivati sono i due più anziani della squadra e non a caso ci hanno dato tanta esperienza; oggi né Daye né Shepherd sono stati i protagonisti finali della vittoria, ma sono stati importanti in tante piccole cose nel corso della partita e fino alla fine. Sono particolarmente contento per Lacey, perché in passato era stato anche criticato, ma è un giocatore forte e anche utilissimo per la squadra. In ogni caso ricordiamoci che oggi a loro mancavano tre giocatori, perché oltre a Gentile ed Hummel, anche Cerella era molto importante per Milano con la sua difesa e la sua intensità.
Repesa: nel primo tempo abbiamo sbagliato tanti tiri da tre ben costruiti ma eravamo riusciti a dominare a rimbalzo. Dovevamo riuscire a chiudere prima la partita, invece non ci siamo riusciti e nel finale abbiamo fatto tanti errori in difesa, concedendo troppi spazi per le loro penetrazioni centrali.
Giulio Pasolini