Tanto di cui parlare in questo nostro nuovo appuntamento nel mondo del College Basketball. Week end infuocato con tantissime partite di interesse, il ritiro improvviso di Bo Ryan e una coppia di freshmen che si sta facendo notare.
THUMBS UP
Partiamo vedendo i principali risultati di questa settimana, iniziando dal mercoledì, dove i Dayton Flyers hanno messo a segno un bell’upset, battendo a domicilio i Commodores di Vanderbilt, che, in conseguenza di questa partita, hanno poi perso il proprio posto all’interno della Top 25.
Grande rimonta dei Flyers, finiti sotto in doppia cifra nel primo tempo, ma poi capaci di andare a riprendere per i capelli la partita, soprattutto grazie alla maggiore energia messa in campo: 41-31 il vantaggio a rimbalzo, 15 rimbalzi offensivi e 17-2 il dominio nei punti da seconda chance. Protagonista per Dayton l’ala junior Kendall Pollard, autore del proprio season high con 21 punti e 7/10 al tiro in soli 24’ di impiego.
Vittoria in rimonta anche per Iowa State, giovedì, nel derby contro Iowa. I Cyclones hanno rischiato tantissimo, toccando anche il -20, per poi confermarsi formidabile squadra da rimonte (storiche le tre consecutive nel torneo di conference dello scorso anno) e raggiungere il sorpasso a 51” dalla fine con un canestro in penetrazione di Monte Morris (20 punti e 9 assists).
La squadra di Steve Prohm ha confermato le impressioni non del tutto positive mosse fin qua e supportate dalle difficoltà incontrate in questa prima partita veramente impegnativa della propria schedule. Per Iowa, davvero squadra interessante, ottima prova di Jarrod Uthoff (32 e 9 rimbalzi con 4 stoppate), lungo da tenere d’occhio. Sabato, poi, l’elenco delle partite degne di nota è stato lunghissimo.
Dai numeri uno del ranking di Michigan State che, in pieno stile Spartan, senza incantare ma con tanta solidità hanno superato Florida 58-52 (17 e 5 rimbalzi Denzel Valentine), alla rinascita di Wichita State che ha messo a segno una signora vittoria, battendo 67-50 la Utah di Jakob Poeltl (tenuto a soli 11 punti) con 14 punti del sophomore Zach Brown fino all’upset di Boise State su Oregon, a cui non sono bastati i 26 punti di Dillon Brooks, pagando una partenza ad handicap che li ha portati sotto fino al -17.
Lì i Ducks hanno rialzato la testa, arrivando a contatto, ma non riuscendo a concludere la rimonta (finale 74-72 Boise State) anche a causa dei canestri di Anthony Drmic (19 punti). I veri colpi, però, sono arrivati da Texas e UCLA, ancora.
I Longhorns hanno inflitto la seconda sconfitta stagionale a North Carolina grazie a un jumper sulla sirena di Javan Felix, convalidato dopo diversi controlli all’instant replay da parte degli arbitri. Dopo il pareggio a 7,6 secondi dalla fine di Brice Johnson, tutta la difesa dei Tar Heels si è concentrata sul playmaker Isaiah Taylor, perdendosi totalmente a rimbalzo sull’errore al tiro dello stesso e concedendo, così, un tiro completamente aperto dai 4 metri a Felix, autore di 25 punti con 6 triple nella partita. UNC, insomma, che non riesce a ingranare del tutto, e perde la seconda partita in altrettante trasferte, nonostante i 20 punti del solito Paige.
I Bruins, invece, confermano che la vittoria di due settimane fa contro Kentucky non era stata un caso e vanno a prendersi una vittoria di assoluto prestigio sul campo di Gonzaga. Gara di spessore degli uomini di Alford, sempre al comando e con grandi prestazioni di Isaac Hamilton (20 punti e 3 recuperi) e Tony Parker sotto le plance (16 punti e 5 rimbalzi) ma soprattutto con un grande impatto difensivo, che ha reso difficoltosa ogni conclusione per gli Zags, sorretti dai 20 punti Kyle Wiltijer e i 18 di Domantas Sabonis. Nel CrossTown Shootout, infine, agile successo di Xavier sui rivali di Cincinnati per 66-56.
Gara mai in discussione, con i Musketeers avanti fino ai 18 punti di scarto, nella prima gara con entrambe le squadre nella Top 25 del ranking nazionale dalla stagione 1993/1994. Protagonista Myles Davis con 17 punti, mentre i Bearcats si sono fermati al 36% dal campo, non avendo mai una reale chance di giocarsela.
Fulmine a ciel sereno, invece, a Wisconsin, dove improvvisamente si è dimesso, ritirandosi definitivamente, coach Bo Ryan dopo la vittoria, la scorsa notte, su Texas A&M Corpus Christi. Una decisione inattesa, ma che il coach si è detto sereno nel prendere, lasciando il tutto nelle mani di quello che era il suo vice, Greg Gard (che prende il posto come interim coach per ora).
Ryan lascia Wisconsin da vera e propria icona. Le sue squadre, nei suoi 14 anni di permanenza sulla panchina Badger, non hanno mai mancato il torneo NCAA, mettendo in campo sempre una difesa cinque stelle e uno spirito operaio come marchio di fabbrica che ha spesso portato i suoi gruppi lontani. Devin Harris, Jon Leuer, Frank Kaminsky, Sam Dekker, alcuni dei nomi mandati in NBA. La squadra, che quest’anno deve ripartire dalle fondamenta e sta faticando (7-5 di record), arriva da due apparizioni consecutive alle Final Four, con la finale dello scorso anno persa contro Duke.
Ci sono anche quattro titoli di regular season in Big Ten, tre vittorie al torneo di conference e quattro premi di allenatore dell’anno per Ryan, che lascerà un grande vuoto non sono nei cuori dei fan Badgers, ma, in generale, in quelli di tutti gli appassionati di College Basket.
THUMBS DOWN
Continua a faticare Gonzaga, che già prima della sconfitta casalinga con UCLA aveva perso, sempre a Spokane, contro Arizona e vinto a fatica con Montana. Gli Zags stanno pagando a caro prezzo l’assenza del centro Przemek Karnowski, fermo da diverse partite per un problema alla schiena, ma in generale il gruppo non sta convincendo.
Se Wiltjer e Sabonis sono i due leader della squadra e stanno giocando secondo le attese (20,3 punti e 7,8 rimbalzi per Wiltjer, 15,4 punti e 10,3 rimbalzi col 65% al tiro per Sabonis), quello che manca totalmente è l’apporto dei compagni, in particolare del backourt, dove le guardie stanno portando un contributo prossimo allo zero, dimostrandosi incapaci di fornire il contributo necessario per garantire un ricambio dopo le partenze di giocatori come Gary Bell Jr.
E la debolezza non è solo offensiva, ma anche difensiva, dove la prima linea di Gonzaga concede troppo e troppo spesso, esponendo i propri lunghi a penetrazioni continue degli esterni avversari. Il record, al momento, è di 7-3 e la schedule, da qui in avanti, non impossibile, ma intanto il posto dal ranking se ne è andato e di sicuro Wiltjer e compagni dovranno fare uno sforzo extra per rientrarci e riguadagnare fiducia.
Nel frattempo dagli altri campus iniziano ad arrivare i primi infortuni pesanti. Detto di Karnowski, c’è da segnalare la rilevante defezione subita da Iowa State, che non potrà più contare per tutta la stagione su Naz Mitrou-Long.
La guardia senior (12 punti di media fino ad oggi), si era operata all’anca destra in aprile, rientrando poi a pieno ritmo in questa stagione. Il giocatore, però, non si è mai sentito al 100% e dopo la partita contro Iowa (chiusa peraltro con 3/13 al tiro e 0/7 da tre) ha deciso di fermarsi per curarsi a dovere. Un colpo duro da digerire per una squadra che già di suo adotta una rotazione molto corta (sostanzialmente sette giocatori), ma che, almeno, potrà avere a disposizione a breve il transfer da Marquette Deonte Burton.
E anche a Duke l’infermeria non porta buone notizie. Si è infatti fermato Amile Jefferson, che stava giocando di gran lunga la sua miglior stagione in carriera, con 11,4 punti e 10,3 rimbalzi di media. Il lungo senior è fermo per una frattura a un osso di un piede. Al momento indossa uno stivale protettivo che dovrebbe rimuovere il 26 dicembre, anche se poi, da quella data, non si hanno indicazioni certe su quello che potrebbe essere il suo rientro.
Che, finché non avverrà, porterà Brandon Ingram a giocare molto di più da lungo tattico, una variazione che, comunque, potrebbe fare bene al ragazzo, facendogli aggiungere una dimensione nuova e molto importante al suo gioco.
STARWATCH
Andiamo in Florida oggi, a Tallahassee di preciso, sede dell’Università di Florida State, dove, in questo primo scorcio di stagione si è messa in mostra quella che, probabilmente, è la miglior coppia di freshmen nel panorama NCAA al momento, almeno per rendimento. Parliamo di Malik Beasley e Dwayne Bacon.
Il primo è una guardia di 1.96 per 86 chili dallo stato della Georgia, che al momento viaggia a 18,3 punti di media col 45% da tre punti, mentre il secondo è un’ala di 2.01 per 95 chili da Lakeland, Florida, che si attesta al momento sui 15,8 punti e 5 rimbalzi ad allacciata di scarpe.
I due ragazzi sono i migliori realizzatori di una squadra che fa grande affidamento sui giovani, come anche Xavier Rathan-Mayes (sophomore, miglior realizzatore della scorsa stagione e oggi a quota 12 punti e 6,8 assists di media) e la guardia Terrance Mann, freshman. Beasley è un talento in ottica NBA e le sue quotazioni sono, chiaramente, in crescita, ma anche Bacon, con questo inizio sorprendente, ha attirato attenzioni.
I Seminoles per ora stanno piacendo parecchio, con un gioco spumeggiante che fa grande affidamento sulle percentuali al tiro pesante e produce gare ad alto punteggio. L’inizio delle sfide di conference in ACC, con l’avvento del 2016, ci dirà di più sulle reali potenzialità di questi ragazzi, che comunque meritano sempre un’occhiata di riguardo.
LITTLE ITALY
Grande settimana per i Red Storm di St.John’s e Federico Mussini. Dopo la risicata vittoria (48-44) contro Niagara (11 punti di Mussini), è arrivato lo splendido successo al Garden di New York, nel Jimmy V Classic, contro i rivali di Syracuse, in una gara quasi perfetta, sempre condotta e in cui il ragazzo da Reggio Emilia ha spadroneggiato, mettendo a referto 17 punti, con 3 rimbalzi, 3 assist e 5 triple a segno.
Inutile dire che è una vittoria che può svoltare la stagione di St. John’s, che fino ad oggi aveva convinto solo a fasi alterne, ma da qui in poi può e deve cercare di alzare di un ulteriore gradino il proprio livello di gioco.
Una partita e una vittoria per Saint Joe’s e Pierfrancesco Oliva, contro Temple, per 66-65 dopo un tempo supplementare. 7-2 l’ottimo record attuale degli Hawks, che concedono ancora il quintetto a Oliva: 21’ di impiego convertiti in 4 punti e altrettanti rimbalzi.
Perde, invece, in volata la Rhode Island di Nicola Akele (7’ e 2 punti per lui), sconfitta per 70-67 sul campo di Houston.
Un aggiornamento anche da UNC-Asheville, dove con i Bulldogs gioca Giacomo Zilli. Il lungo Udinese è sceso in campo in 5 delle 10 partite dei suoi (6 vittorie) e per ora totalizza 5,3 minuti di impiego e 1,9 punti di media.
UPCOMING
Come al solito occhi puntati al sabato, dove avremo ben quattro gare tra squadre del ranking: Virginia (#8) contro Villanova (#12), UCLA (#22) contro UNC (#11), Purdue (#9) contro Butler (#17) e Texas A&M (#24) contro Baylor (#16). A voi la scelta.
Nicolò Fiumi