Pesaro – Non poteva esserci esordio migliore di fronte ai propri tifosi per il figlio d’arte Austin Daye e non solo per la sua mostruosa prestazione personale ma anche perché la sorprendente, ma meritata, vittoria di oggi contro l’Umana Venezia ha dimostrato che l’arrivo del figlio di Darren ha cambiato i connotati di una squadra che si stava pericolosamente intristendo.
Se infatti Daye è stato il miglior marcatore della partita, quello che però è piaciuto più di tutto è stata la sua assoluta leadership all’interno della sua squadra, non solo con la sua prestazione da all-around in cui non sono mancati rimbalzi, assist e tanti falli subiti, ma anche con una costante presenza emotiva, fatta di tanti consigli ai suoi giovani compagni e la capacità di trascinare un pubblico inizialmente freddino.
L’Umana vista questa sera all’Adriatic Arena non è sembrata certamente al massimo della salute, con molti dei suoi giocatori con non sono mai riusciti ad entrare in partita; Peric e Owens, ad esempio, non hanno mai trovato il ritmo, ma se è successo è stato anche perché spesso, dirottati in difesa proprio su Daye, sono stati letteralmente mandati in bambola dagli isolamenti del loro avversario diretto.
Detto della fenomenale prestazione del figlio di Darren, vanno però riconosciuti meriti anche agli italiani di Paolini che, in una serata in cui Shelton e Walker sono stati quasi sempre i panchina e Christon e Lacey si sono auto limitati per motivi diversi, hanno finalmente giocato al livello della massima serie; Ceron è stato più che discreto contro la sua ex squadra, ma soprattutto Candussi è letteralmente esploso in una prestazione di grande impatto, con una doppia doppia (10 punti e 11 rimbalzi) ed un 24 complessivo di valutazione.
L’Umana nei minuti finali ha rischiato anche di beffare la Consultinvest con una rimonta rabbiosa, ma alla fine è stata giustamente punita per una partita approcciata con una eccessiva noncuranza e proseguita senza alcun vero sussulto che, soprattutto nel momento di onnipotenza di Daye, potesse rimetterla con la testa nella partita.
La Consultinvest parte con un quintetto inedito che, dopo i primi tre minuti di completa aridità offensiva, si fa alquanto apprezzare; insieme alle tre punte Daye, Christon e Lacey, Paolini schiera gli ex Ceron e Candussi che, al di là di qualche ingenuità, dimostrano di meritarsi la fiducia con punti e buona attitudine difensiva.
Anche dall’altro lato Recalcati schiera a sorpresa Ruzzier e Jackson in quintetto al posto di Green e Goss,quest’ultimo influenzato; dopo il 3-0 iniziale firmato Bramos e i primi tre minuti di sterilità della Consultinvest, la partita si innesta sui binari dell’equilibrio per tutto il primo quarto.
Oltre ai già citati Ceron e Candussi, la Consultinvest ha un Daye che esordisce di fronte al proprio pubblico con un paio di giocate di pura classe, mentre di là Venezia risponde con una discreta prestazione collettiva.
Recalcati pesca il jolly sul finire del primo quarto, mandando in campo Viaggiano al posto di uno spento Peric; l’italo – americano segna sei punti nei minuti finali che suggellano la parità a quota 18 alla prima sirena, ma che in realtà altro non sono che un antipasto della sua prestazione balistica del secondo quarto.
Infatti al ritorno in campo l’ala di Recalcati prosegue a crivellare il canestro avversario (saranno 16 punti alla fine del primo tempo), mentre la Consultinvest smarrisce almeno in parte la propria lucidità offensiva.
La squadra di Paolini, che fino a lì si era finalmente distinta per una certa fluidità offensiva (a fine primo quarto erano già sei i giocatori andati a segno) si spegne a causa dell’eccesso di individualismi di Christon che, peraltro mettono fuori ritmo anche Daye; così, superata di poco la metà del tempo, l’Umana tocca il massimo vantaggio (24-32) con una tripla di Bramos ma a quel punto la Consultinvest mostra una reazione di vera squadra e, pur non trovando gli automatismi della prima frazione, riesce a contenere la fuga avversaria.
Le iniziative di Christon e Lacey ottengono punti e tiri liberi che spengono l’inerzia avversaria e permettono ai biancorossi di casa di chiudere con un disavanzo di soli 4 punti (34-38), nonostante tra gli avversari si sia sbloccato anche Peric.
Nel terzo quarto deflagra il one mane show di Austin Daye; l’Umana rientra in campo molle ma più che altro è il figlio d’arte a decidere di rompere gli indugi ed a prendere letteralmente sulle spalle la sua squadra.
Quello che si è visto in campo nei terzi dieci minuti è stato qualcosa che è andato molto vicino ad una dimostrazione di onnipotenza da parte dell’ala ex san Antonio Spurs, che ha segnato 17 punti sui 32 della squadra, suggellando il suo magic moment con una tripla incredibile sulla sirena scagliata dalla sua area; ma prima lo stesso Austin era stato una vera e propria gioia per gli occhi, esibendosi nel corso della stessa azione come playmaker, come finalizzatore e, sul ribaltamento di fronte, come rimbalzista difensivo.
In questi dieci minuti l’Umana viene letteralmente spazzata via con un parziale di 32-12 che la porta all’ultima frazione già quasi fuori partita; a quel punto però la Consultinvest ha inevitabilmente una pausa e, dopo aver toccato il massimo vantaggio sul 68-50 con due punti di Ceron, improvvisamene accusa la stanchezza di una partita giocata con le rotazioni ridotte, anche a causa del doppio fallo tecnico che già nel terzo quarto aveva messo fuori partita Lacey.
Le triple di Bramos e Ruzzier riportano i lagunari sotto la doppia cifra di svantaggio (69-60 a 6:50 minuti dalla fine), ma poi l’Umana non riesce a dare continuità alla sua rimonta; la Consultinvest invece resiste disperatamente e, anzi con due liberi di Gazzotti ed una tripla di Basile, ritorna sul +12 (76-64) a poco più di tre minuti dalla fine.
La partita sembra segnata ma invece gli ultimi minuti sono di vera sofferenza per i padroni di casa, con Lacey già fuori da tempo per l’espulsione e Daye che commette il quinto fallo quando mancano ancora un paio di minuti alla sirena.
Con le triple di Bramos l’Umana rosicchia costantemente punti su punti, mentre la Consultinvest spreca troppi liberi con Christon, visibilmente stanco, ma anche con Gazzotti; l’ultimo minuto è interminabile per il pubblico, ma l’Umana di oggi non è sufficientemente cinica per ottenere il ribaltone, anche perché Peric è già fuori con cinque falli e Goss fuori causa per la febbre.
Finisce con il punteggio di 82-75 che non rende giustizia all’eccellente prestazione del secondo tempo della Consultinvest, ma che ha esaltato il pubblico di casa, sia per la grinta della squadra che per la classe di Austin Daye; dopo tanto tempo sul parquet dell’Adriatic Arena pare essere tornato un campione con la C maiuscola.
Consultinvest Pesaro – Umana Venezia 82/75
Parziali (18-18; 16-20 ; 32-12; 16-25)
Progressione 18-18; 34-38; 66-50
Tabellini
http://www.legabasket.it/game/66/66497.html
Mvp: Austin Daye vince il platonico titolo di mvp della partita con distanza siderale sul secondo, grazie ai 26 punti segnati con un complessivo 9/16 al tiro, 8 rimbalzi, 10 falli subiti ed un 32 complesisvo di valutazione..
Wvp: se Goss ha la scusante della febbre e Green si [ fatto vedere nella rimonta finale dei suoi, per Peric la partita [ stata semplicemente pessima e non solo per la scarsa prestazione offensiva, ma anche per avere subito clamorosamente Daye per tutta la partita.
Spogliatoi
Paolini: dedico questa vittoria a mia moglie per il suo compleanno ma, soprattutto, al pubblico che dopo la brutta sconfitta interna con la Vanoli, si meritava una prestazione del genere da parte nostra. Adesso dobbiamo semplicemente continuare su questa strada. Sicuramente abbiamo giocato con il cuore e abbiamo vinto grazie al contributo di tutti. Siamo comunque ancora giovani ed inesperti, non riuscendo a difendere con continuità e a fare sempre le cose che prepariamo durante la settimana. Spero che con Daye riusciremo a migliorare sotto questo aspetto ed in effetti lui si trova qui proprio per la sua esperienza e per la sua leadership.
Recalcati: partita pessima da parte nostra. A Pesaro vanno grandi meriti, visto che ha giocato come ci si deve asepttare da una formazione che si trova alla ricerca di punti importanti, ma noi con la nostra prestazione abbiamo contribuito ad accendere il loro entusiasmo. Sicuramente loro hanno sentito l-effetto – Daye e noi abbiamo accusato I nostri piccoli problemi fisici, ma una squadra come la nostra deve essere capace di passare sopra ai piccoli contrattempi che si presentano durante un campionato. Evidentemente non siamo ancora a quel livello. Abbiamo sofferto fin dall-inizio con tante palle perse e tanti rimbalzi concessi, ma la nostra pessima partita si vede soprattutto dai pochi assist smazzati rispetto a quelli che abitualmente siamo capaci di dare durante una partita.
Giulio Pasolini