Ci sono tre valori che non fanno certo difetto all’Eurobasket: autocritica, cuore ed orgoglio. La sconfitta contro Napoli aveva lasciato più di qualche scoria nell’animo di un gruppo ferito soprattutto dal modo in cui era maturata la prima battuta d’arresto stagionale, più che, di per sé, dal risultato negativo. Troppa era la voglia di cancellare del tutto l’onta dell’ultima apparizione davanti al proprio pubblico ed altrettanta la consapevolezza di quanto servisse una vittoria di prestigio e contro un avversario di primo livello per dichiarare definitivamente conclusa, con tutto l’ovvio rispetto per Venafro, l’operazione riscatto.
La vittoria contro Cassino ha restituito una Roma Gas & Power tornata su ottimi livelli per larghi tratti della gara, capace di indirizzare sui propri binari, quelli della difesa e del controllo dei ritmi, una partita complicata e contro un avversario dalle spiccate capacità balistiche, tenuto ad appena ventisei punti realizzati nel primo tempo e con 2/18 dal campo nella seconda frazione. Anche quando le mani ospiti si sono prevedibilmente riscaldate, la squadra di Bonora ha saputo rispondere colpo su colpo dovendo fronteggiare anche un arbitraggio tutt’altro che soddisfacente, trovando nella difesa e nella compattezza di gruppo la forza di reagire nel momento più complicato. Il 14-0 dopo il primo vantaggio ospite ed innescato da due canestri consecutivi di Fanti e chiuso da un arresto e tiro di Righetti in uscita dai blocchi, nasce da un’aggressività difensiva ed un’intensità cresciuta di colpo in tutto il quintetto presente in quel momento in campo, capace di evidenziare i meriti anche laddove non arrivano le statistiche (vedi Casale, 1 solo punto ma 7 assist) e la capacità della squadra di caricarsi a vicenda in difesa e scatenarsi in contropiede.
L’Eurobasket ha dimostrato, ancora una volta, di reggere al meglio la “bagarre” di un ultimo quarto, che non ha permesso di chiudere anzitempo la partita solo per i meriti di un avversario che, pur accorciato nelle rotazioni, è rimasto aggrappato fino all’ultimo alla partita grazie soprattutto all’immensa classe di Manuel Carrizo. Ma nel finale, anche senza Bonora e pur scegliendo (o non riuscendo?) a commettere fallo sull’ultima azione, i biancoblù si sono stretti in difesa nell’azione decisiva e congelato dalla lunetta un successo che vale sul piano della classifica in virtù della sconfitta di Napoli ad Empoli, ma ancor di più su quello del morale, della fiducia e della consapevolezza nei propri mezzi.
E, a proposito di questi, diventa ancor più difficile trovare il migliore in una partita in cui non solo i quattro uomini in doppia cifra, ma anche il resto degli atleti scesi sul parquet, sono stati protagonisti fondamentali nei diversi momenti dei quaranta minuti. Meglio così, allora, per una squadra che non può rinunciare a nessuno di essi e più unita che mai si riprende la vetta della classifica, ma resta guardinga e concentrata perché le insidie del calendario sono dietro l’angolo. Domenica, infatti, c’è la trasferta di Viterbo: un altro esame importante per testare le ambizioni di un gruppo che vuole ancora migliorare.