Pesaro – La Consultinvest si schianta contro la solida e solita Vanoli di coach Pancotto, capace anche quest’anno di sorprendere positivamente con la sua concretezza ed il suo gioco di squadra che la proietta, almeno per il momento, nel nutrito gruppo delle seconde in classifica.
L’entusiasmo che per tutta la settimana era maturato in casa pesarese per il prossimo arrivo del figlio d’arte Austin Daye è evaporato nel breve volgere di due minuti, i primi, quando sotto le bordate dell’ex Turner, la Consultinvest è finita subito sotto 0-8, mostrandosi incapace nel prosieguo del match di abbozzare una reazione che andasse al di là di qualche scatto di orgoglio dei suoi giocatori più talentuosi.
In effetti nel corso della partita i soliti Christon, Lacey e McKissic si sono passati il testimone nel cercare di assaltare la difesa avversaria con più o meno successo, ma quello che in effetti è balzato agli occhi per tutti i quaranta minuti è stata l’incapacità di orchestrare con continuità un gioco corale e fluido, senza il quale è molto difficile poter pensare di vincere le partite.
Se a ciò si aggiunge il problema ormai non più rimandabile di un pacchetto lunghi che fa disperare per aridità offensiva e, soprattutto, inconsistenza dal punto di vista della presenza fisica, è presto spiegato come la partita non sia mai stata in dubbio e sia finita fin da subito nelle mani più esperte e meglio guidate della Vanoli.
Certo si sapeva che Cremona era avversario assai difficile ma se Pesaro rinuncia in partenza a giocare partite come queste, la strada per la salvezza si fa assai ardua; intanto la formazione di Paolini rimane a languire in ultima posizione in compagnia della Manital Torino, in attesa delle trasferta di domenica prossima a Caserta e della successiva (e difficilissima) partita interna contro l’Umana Venezia.
La Vanoli, con il rientro ormai in pianta stabile di Vitali si ripropone invece anche quest’anno come formazione con ambizioni di post-season, legittimate dall’esperienza dei suoi italiani, dalla vivacità di McGee e Washington nonché dalla sapienza del decano Pancotto.
In apertura applausi per i graditi ritorni degli ex Cusin e Turner e consueta salva di fischi per Luca Vitali ed i suoi trascorsi in quel di Montegranaro.
Anche Gazzotti riceve i saluti della sparutissima rappresentanza della tifoseria ospite, ma gli applausi fanno bene soprattutto ad Elston Turner e a Marco Cusin, protagonisti assoluti in casa Vanoli nel primo quarto; la guardia americana in due minuti segna tutti gli 8 punti degli ospiti contro i zero di una spenta Pesaro, con Paolini che non può fare altro che chiamare time out.
Al rientro, con un Turner guardato un po’ più da vicino, è Cusin a raccoglierne il testimone, approfittando di ampi spazi sotto canestri concessigli anche da un pressing pesarese sulla rimessa che non ha altri effetti se non, appunto, quello di sguarnire la propria area pitturata.
Le cose per i padroni di casa migliorano quando Pancotto richiama in panca a rifiatare Turner, Cusin e Vitali e così la Vanoli, con le seconde linee in campo, è tutta un’altra squadra (in negativo, si capisce).
Tuttavia Pesaro non ne approfitta, visto che solo un sussulto di Christon nella seconda metà del tempo, riesce a propiziare una micro-rimonta mentre, oltre ai soliti incolori Walker e Shelton, in questa prima parte di gara è anche McKissic che fa un po’ disperare i propri tifosi.
In ogni caso, tra i tanti errori da una parte e dall’altra, la Consultinvest riesce in qualche modo a chiudere su un 18-23 che è una vera e propria manna dal cielo.
Al ritorno in campo sono però ancora Cusin e Turner a sistemare nuovamente le cose; la Consultinvest segna 4 miseri punti in metà frazione, mentre dall’altra parte il lungo della nazionale spadroneggia.
Poco dopo la metà del tempo due triple di Adegboye e del solito Turner (quasi infallibile nel primo tempo con un eccellente 4/5 nelle triple) danno il massimo vantaggio alla Vanoli sul 22-38 e così Paolini deve ancora chiamare un time out tra i fischi dei suoi tifosi.
Nonostante la tripla al ritorno in campo di McKissic, le cose però non si spostano di una virgola, perché Cusin e Turner continuano a segnare con facilità e tra i padroni di casa solo Christon, seppure a corrente alternata, riseca a rendersi pericoloso.
Nel terzo quarto si ha l’unico brano di partita vera; la Consultinvest continua ad andare a sprazzi ma il break che mette in scena McKissic nei dieci minuti, con 11 punti complessivi e tante giocate spettacolari, è veramente esplosivo e riesce a portare i suoi addirittura a -5 quando mancano 2:30 minuti alla sirena.
La Vanoli accusa il colpo, anche perché improvvisamente si è inaridita la vena offensiva di Turner e Cusin, ma la sua concretezza viene fuori proprio in momenti come questi quando, con un pubblico finalmente caldo a sostenere i biancorossi di casa, riesce a trovare giocate importanti da McGee ed Adegboye che permettono ai cremonesi di chiudere nuovamente a distanza di sicurezza (51-63).
La partita sembra finita qui, anche perché dopo l’ultima pausa sono ancora 4 punti in fila di McGee a portare la Vanoli dal nuovo massimo vantaggio (51-67) quando, non più tardi di tre minuti prima la Consultinvest era risalita fino al -5.
In effetti un altro canestro Cusin porta la Vanoli al massimo vantaggio sul 52-69, prima di una reazione Consultinvest firmata ancora da Lacey e dal solito incontenibile McKissic; si tratta in realtà di un fuoco di paglia, così come è successo d’altra parte per tutto il match, e infatti di lì a poco la Vanoli allunga ancora e questa volta lo fa in maniera definitiva.
Coach Paolini prova la mossa del quintetto piccolo con McKissic da 4 e Candussi unico lungo, ma senza ottenere alcun effetto e così gli ultimi cinque minuti sono un vero e proprio garbage time, con il pubblico di casa a prendersela soprattutto con Walker e Shelton cui si aggiunge, un po’ inaspettatamente, anche il capitano Basile.
Consultinvest Pesaro – Vanoli Cremona 74-86
Parziali (18-23; 14-22 ; 19-18; 23-23)
Progressione 18-23; 32-45; 51-63
Tabellini
http://www.legabasket.it/game/66/66482.html
Mvp: il totem Cusin forse non si è mai fatto rimpiangere dai propri tifosi come in questa occasione, vista la facilità co cui ha disposto a piacimento di tutti suoi avversari, portando a casa 15 punti con 7 rimbalzi e tanta presenza difensiva.
Wvp: nel desolante panorama attuale dei lunghi pesaresi questa volta è Walker a rendersi protagonista della prestazione peggiore, con 1 solo punto segnato e 2 rimbalzi che ben trasmettono l’idea di inconsistenza che ha manifestato il lungo pesarese nei tredici minuti in cui è stato in campo.
Spogliatoi
Paolini: sono francamente senza parole per la prestazione che abbiamo messo in mostra questa sera; non me l’aspettavo proprio, perché venivamo da una settimana di buoni allenamenti e confidavo che i miei ragazzi potessero far vedere anche in partita il buon atteggiamento della settimana. Invece è venuta fuori una prestazione sconcertante e che non mi so spiegare. Siamo mancati in ogni aspetto del gioco, sia in attacco che in difesa, ed è inutile, alla fine di una partita come questa, gettare la croce addosso ai lunghi perché una partita di questo genere è colpa di tutti, di me per primo che probabilmente non sono riuscito a trasmettere ai ragazzi la giusta tensione.
Pancotto: abbiamo impostato la partita sul ritmo, come da nostro piano partita, è siamo riusciti a mantenerla nelle nostre mani per tutti i quaranta minuti; in attacco abbiamo tenuto un buon ritmo nell’attaccare la difesa avversaria, ma anche indifesa siamo stati capaci di mantenere una costane pressione sui pick&roll avversari e di no farci frenare dai cambi di difesa avversari quando ci sono stati. Sono orgoglioso di quello che stanno facendo i miei ragazzi, sono onorato di allenarli e queste cinque vittorie consecutive, che costituiscono un record per la società nella massima serie, sono merito loro; tuttavia non dimentichiamo che molti dei miei ragazzi non conoscono assolutamente la pressione che può derivare dallo stare tanto in alto in classifica e dalle tante attenzioni che ci vengono rivolte, per cui adesso è ora di non guardare troppo in là e ricordare che il nostro obiettivo principale è la salvezza e lo vogliamo raggiungere il prima possibile.
Giulio Pasolini