A 30” dalla fine del tempo supplementare Daniele Cinciarini era a quota 0/6 da dietro l’arco. L’unico dato statistico che stonava in una gara eccellente. Lì ha trovato la forza di volontà per mettere quella più pesante, quella decisiva per vincere una partita che la Pasta Reggia ha comandato per 38’, prima di vedersi improvvisamente sorpassata e praticamente battuta a una decina di secondi dalla fine. Prima che Valerio Amoroso si inventasse una tripla per il -1, Gaddy dalla lunetta facesse solo 1/2 e Hunt si trovasse addirittura nelle mani il possesso per vincere la partita nei regolamentari: coast to coast non marcato di Gaddefors, assists per il lungo ex Capo D’Orlando, canestro e fallo di Gaddy. Ma la lunetta non è certo la specialità della casa. Tiraccio, errore sull’ultimo tentativo di Fontecchio e supplementare.
E qui c’è stato un po’ di tutto. Gaddy e Mazzola a comandare in attacco per Bologna, quinti falli per Hunt e Giuri molto rapidi, ma Pasta Reggia brava a non mollare e a rimanere incollata all’incontro fino alla fine. Fino a quando, sull’84 pari e con le due squadre che non ne volevano di vincere la gara, ci ha pensato il fratello del Cinciarini milanese a mettere il canestro pesantissimo che da due punti d’oro ai casertani.
Cinciarini è stato il protagonista assoluto della gara: 25 punti, 5 rimbalzi, altrettanti assists, 30 di valutazione e sempre presente in ogni momento di necessità dei suoi. Ma è stato uno sforzo di squadra totale: e i volti della vittoria sono anche quelli di Mirco Giuri, 11 punti pesantissimi per lui, e Andrea Ghiacci, che ha giocato con intensità e voglia, dando forza alla squadra anche nei momenti più complicati. E ovviamente di Valerio Amoroso. Ex mai rimpianto e beccato a lungo, è salito di colpi via via nel secondo tempo mettendo la tripla che ha riaperto una partita che sembrava chiusa nei regolamentari e finendo per essere decisivo. Molto bene anche Dario Hunt, che ha fatto un lavoro difensivo mirabile su Pittman quando è stato in campo, facendosi trovare anche in attacco con buona continuità nei pressi del ferro. Il grande merito della Juve (priva di Siva tra l’altro), comunque, è stato quello di non mollare anche quando sembrava che la partita le fosse sfuggita definitivamente di mano. Con Bologna abile a conquistare tanti tiri liberi in più (37 contro 23) e capace di recuperare il deficit a rimbalzo subito nel primo tempo, i bianconeri hanno trovato il modo di stringere le maglie difensive per avere una chance di vincere una gara pesantissima, grazie anche al 9/18 da tre nel secondo tempo e prolungamento.
Buio totale, invece, in casa Obiettivo Lavoro, alla quarta sconfitta consecutiva e ultima in classifica. Gli orizzonti al momento sono davvero oscuri. La squadra continua a non avere Ray, le condizioni fisiche di Pittman sono incerte, e in campo va una squadra che per larghi tratti sembra improvvisare in attacco, per poi aggrapparsi al cuore e alla grinta che certo non mancano. Oggi quando le cose hanno cominciato a girare anche in attacco sono arrivati i punti, ma sono evidenti le debolezze strutturali del gruppo, che ha gettato al vento una vittoria che era assolutamente vitale. La non difesa sul possesso successivo all’1/2 di Gaddy dalla lunetta a 10” dalla fine dei regolamentari, che ha portato al pareggio di Hunt è stata emblematica di una squadra incapace di mettere la parola fine su una partita.
Ha pesato in maniera incredibile la prova totalmente insufficiente di Pendarvis Williams, invisibile ai limiti del possibile, dato ancora più grave se accoppiato alle assenze di Ray e ai problemi di Pittman. Gaddy, coi suoi limiti palesi, ha comunque sfiorato la tripla doppia (20+9+7), Mazzola ha giocato una delle sue migliori partite di sempre in attacco (25 punti con 11 rimbalzi), Odom ha dato dinamismo a rimbalzo. Ma è mancata la lucidità nel finale, quando non si doveva permettere agli avversari di avere una chance di giocarsela.
Anche perché ora il calendario per la Virtus è tremendo con la trasferta di Milano, seguita dal turno casalingo con Sassari e dalla trasferta di Varese, che rischia di generare una classifica drammatica. Urge trovare una soluzione, che possa essere interna o venire dal mercato. Anche se, la sensazione, è che l’unica soluzione possibile fosse mettere fieno in cascina in qualche modo stasera.
Venendo alla cronaca breve della partita, Caserta ha da subito preso in mano l’incontro, sfruttando la verve di Cinciarini e Giuri per mettere in moto tutta la squadra e prendere vantaggi anche in doppia cifra. Lo 0/11 da dietro l’arco dei primi 20’ ha però impedito agli ospiti di scappare, coi bianconeri di casa che sono riusciti a stare aggrappati a -6 all’intervallo grazie a un Mazzola ispirato al tiro e bravo in almeno un paio di occasioni a inventare canestri pesanti. Il secondo tempo, piano piano, è andato nelle mani di Bologna, che ha visto un Gaddy più concreto e un Odom protagonista nel pitturato. Diversi i tentativi di aggancio falliti, con Dell’Agnello impegnato a gestire le prove inguardabile di Downs e El Amin e i problemi di falli dell’ancora difensiva Hunt. Di nuovo +7 Juve a 5’ dalla fine, prima del rientro definitivo dei padroni di casa, con 4 punti di Vitali e il 20esimo punto di Mazzola. Poi il sorpasso di Odom sul 71-69 a 1’30” e parziale bolognese esteso dalla lunetta fino al 15-3. Virtus pronta a festeggiare, ma troppo presto. La storia l’avete già letta.
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA – PASTA REGGIA CASERTA 85-90
Parziali: 15-22; 17-16; 25-22; 19-16; 9-14;
Progressione: 15-22 ;32-38; 57-60; 76-76; 85-90;
MVP: Daniele Cinciarini;
WVP: Pendarvis Williams
Nicolò Fiumi