Phoenix ha tributato quello che è ancora il suo cestista preferito dandogli l’onorificenza più importante che la franchigia possa regalargli. Questa notte, nell’intervello della partita giocata questa notte tra i Phoenix Suns e i Portland Trail Blazers, Steve Nash è stato onorato con il “Ringof Honor” della franchigia della Capitale dello Stato dell’Arizona. Una serata davvero speciale per l’ex Santa Clara, che da bambino sognava di diventare un calciatore del Tottenham e seguire le orme del suo idolo Glenn Hoddle. I Suns hanno celebrato nel modo migliore il giocatore che con le sue straordinarie qualità offensive ha esaltato il basket dei “Seven Seconds or Less” di Mike D’Antoni. Proprio l’ex coach di Phoenix era presente alla Talking Stick Resort Arena ad applaudire il suo playmaker insieme a tanti amici di Nash, tra i quali anche il giocatore che ha “abbandonato” nel 2004 per tornare in Arizona dopo sei eccellenti stagioni a Dallas, Dirk Nowitzki. Il tedesco dei Mavs, reduce dalla sconfitta a L.A. contro i Clippers, non ha voluto mancare per far sentire la propria vicinanza al suo grande amico. Per l’occasione i Suns durante la sfida con i Blazers hanno vestito delle calze molto particolari (da questa stagione la Nba ha deciso di personalizzare per ogni squadra i calzettoni), raffiguranti l’immagine di Steve Nash.
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Il canadese ha lasciato il segno nella franchigia dell’Arizona al di là dei numeri: miglior assistman di sempre, due Mvp conquistati con i Suns, miglior percentuale nella storia del club per il tiro da tre e i liberi. Nessuno vuole dimenticarsi i suoi primi due anni da giocatore Nba a Phoenix, quando l’ex playmaker di Santa Clara (selezionato dai Suns con la 15.ma scelta al draft del 1996) ha potuto apprendere il “mestiere” da due “discreti” interpreti come Jason Kidd e Kevin Johnson, ma senza dubbio l’amore tra Nash e Phoenix è sbocciato e si è consolidato dopo il ritorno del 2004. La città dell’Arizona si prepara quindi a festeggiare Steve Nash e a rendere la sua parentesi in maglia Suns immortale con l’onorificenza del “Ring of Honor”; prossima fermata per il canadese la chiamata della Hall of Fame di Springfield.