La Virtus Roma volta pagina. Chiusa la triste “vicenda Saibene-Leonzio” con l’allontanamento del coach giunto appena 50 giorni addietro per provare a ridare entusiasmo ad un ambiente a dir poco depresso, un gradito, graditissimo ritorno sulla panca e trattasi di Attilio Caja.
Inutile discutere sul carisma e sulle capacità del tecnico pavese, le sue doti sono ben conosciute soprattutto se si tratta di mettere insieme i “cocci” di un ambiente, sia sportivo che sugli spalti, a dir poco incredulo per i recenti accadimenti avvenuti fuori e dentro il parquet. Ma ci vorrà anche un attento esame tecnico sulle forze in campo per evitare un’annata ancora peggiore della preconizzata “lacrime e sangue” da parte di Luca Dalmonte lo scorso anno (e che alla fine così male non fu..), retrocedere in serie B è una ipotesi che al momento nessuno prende seriamente in considerazione a Roma. Attenzione, non prenderla in considerazione non vuol dire che non possa avverarsi.
Domenica il primo test per la nuova Virtus ri-targata Attilio Caja 13 anni dopo, arriva Casalpusterlengo squadra altamente abbordabile ed alla portata di questa sgangherata al momento ACEA Virtus Roma.
Ecco le dichiarazioni rilasciate stamane presso la sala stampa del Palazzetto dello Sport.
L’allenatore e il presidente Claudio Toti hanno parlato dell’accordo.
«Caja non ha bisogno di presentazioni, – ha esordito il presidente Claudio Toti – era qui quando sono entrato nella Virtus e dopo tredici anni ritorna a Roma. Rispetto ad allora sono cambiate tante cose, sono cambiato io e anche lo stesso Attilio, ma credo di aver colto l’opportunità giusta puntando su un allenatore che con la sua conoscenza dell’ambiente può dare la scossa che ci serve adesso. Per me è stata una scelta facile, nel momento in cui si è reso necessario cercare un nuovo tecnico non ho pensato ad altri ma sono andato diretto su di lui, seguendo un’idea che avevo in testa da tempo. Non è vero che ho parlato con altri allenatori né che qualcuno ha rifiutato. Per definire il contratto sono bastati dieci minuti in cui ho voluto trasmettere a lui le mie idee su cosa stiamo facendo e su cosa vogliamo fare nel futuro, ho trovato una risposta positiva da una persona che ha condiviso immediatamente il nostro progetto».
Coach Attilio Caja ha poi preso la parola: «Ringrazio il presidente Toti per aver riposto in me la sua fiducia in un momento così difficile, quando ci siamo trovati di fronte ho incontrato una persona appassionata che pur nelle difficoltà del momento è convita della possibilità di guardare al futuro. La franchezza con cui abbiamo parlato mi ha convinto a firmare in trenta secondi, ma in cuor mio sapevo quale sarebbe stata la mia scelta già quando abbiamo fissato il colloquio. Sono partito da Roma nel 1994 con tante speranze e tutto ciò che sono riuscito a fare nella mia carriera è cominciato qui, posso dire di sentirmi a casa mia. Colgo l’occasione per ringraziare Armando Buonamici che ha agevolato il mio arrivo. Avevo iniziato una collaborazione con l’Eurobasket dietro la scrivania, ma sono uomo di campo e penso di poter dare ancora molto in questa veste, Armando ha capito i miei sentimenti e ha facilitato questa situazione».
Caja si è infine soffermato su quella che sarà la stagione della Virtus: «Abbiamo già svolto tre allenamenti nei quali ho trovato una squadra in difficoltà dal punto di vista della fiducia e dei risultati, fattori che hanno portato a un calo di autostima, ma allo stesso tempo ho riscontrato grande disponibilità e voglia di fare. Non so ancora quali possano essere i tempi necessari, ma sono convinto che lavorando giorno dopo giorno riusciremo a giocare una pallacanestro di grande intensità in grado di far appassionare i tifosi. Dobbiamo dare un messaggio di grande positività ed entusiasmo, solo in questo modo si può creare la giusta atmosfera per lavorare. Chiedo ai tifosi di darci fiducia. Quando sono arrivato la prima volta ho trovato una squadra appena ripescata composta prevalentemente da giocatori di A2, ragazzi che però hanno sempre dato il massimo e che per questo sono sempre stati apprezzati dal pubblico. Oggi dobbiamo replicare lo stesso modo di fare sia perché se ce la metti tutta la gente ti perdona anche gli errori, sia perché è questa l’unica chiave per raggiungere i risultati. Non è importante la categoria in cui giochi ma ciò che riesci a trasmettere in campo».
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto