Ore 14:55, giunge in redazione tale comunicato emesso dalla dirigenza della Virtus Roma che riporto fedelmente:
La Pallacanestro Virtus comunica che è stato aperto un procedimento disciplinare nei confronti del tecnico della prima squadra Guido Saibene.
A questo punto esimersi sull’esporre un parere a riguardo appare da ignavo, pertanto ecco la posizione di All-Around.net a riguardo:
- Conoscendo la serietà e la professionalità che da anni contraddistingue l’operato di Guido Saibene rimane acclarato lo sconcerto per il gesto, sbagliato e senza senso, del coach virtussino. Alzare le mani, per qualsivoglia motivo o ragione, è e rimane sempre un gesto da condannare, specie se poi si manifesta all’interno di un club sportivo, professionale e non, partendo infine dall’idea che in questo caso parliamo del Capo Allenatore, la persona cioè che dovrebbe guidare, gestire ed indicare anche la strada da percorrere al gruppo affidatogli dalla società in cui opera.
- Il giocatore Ennio Leonzio, seppur giovane, dovrebbe ben sapere che nella storia di qualsiasi sport di squadra momenti complessi e difficili tra giocatori ed allenatore e viceversa sono sempre esistiti e che certamente continueranno ad esserci, suo malgrado. Rendendo noto l’accadimento al proprio procuratore ha certamente fatto cosa dovuta a quest’ultimo ma avrebbe dovuto farlo con avvedutezza e raziocinio.
- Tutti conosciamo storie e storie più o meno burrascose che accadono ogni giorno negli spogliatoi di qualsiasi sport di squadra a qualunque latitudine terrena, esporre in pubblico quanto accaduto non giova a nessuno: alla società Virtus Roma, probabilmente incapace al momento di saper gestire al meglio la situazione; a Guido Saibene, non giustificabile per il gesto fatto perché ne mina la credibilità del suo operato; allo stesso Ennio Leonzio, incapace di reagire da par suo all’accadimento con le prestazioni sul campo alla grave azione subita ma ricorrendo all’ausilio esterno del suo procuratore per farsi tutelare.
- Il giocatore Ennio Leonzio non avrebbe dovuto occultare il fatto bensì avrebbe dovuto assicurarsi che la notizia non trapelasse fuori del suo entourage, perchè i panni sporchi si lavano in famiglia ed in famiglia si provvede anche a farli asciugare. Potrà sembrare “crudo” come discorso ma chi vi scrive ha vissuto per diversi anni vita da spogliatoio vivendo in prima persona anche situazioni di pari gravità, se non anche più gravi psicologicamente parlando, e mai ha pensato di farsi tutelare da alcunchè se non cercando di risolvere da solo ed all’interno dello stesso spogliatoio le singole, umane vicende. Ma aldilà di questo adesso, quale società richiederà le prestazioni professionali del ragazzo sapendolo forse non adatto a gestire forti pressioni emotive, anche al limite del lecito come accaduto, all’interno di uno spogliatoio? E’ sicuro che il suo procuratore diramando la notizia “urbi et orbi” abbia fatto cosa gradita agli interessi emotivi e professionali del ragazzo se non addirittura ad egli stesso? Stesso discorso, ovviamente ma da angolazioni diverse, vale per Guido Saibene.
Nel frattempo la Virtus Roma sul campo continua a dare segnali poco confortanti di se ma questo è un altro tema, forse correlato alla vicenda di cui sopra se non quasi strettamente connesso, che affronteremo con calma nei prossimi giorni.
Intanto una cosa è certa: occorre saggezza e maturità assieme ad una bella dose di sangue freddo, la situazione è complessa in casa Virtus Roma e rischia di sfuggire di mano a chi dovrebbe gestirla anche se chi vi scrive nutre massima fiducia nell’attuale management e nel suo operato.
E’ opportuno chiuderla qui, auspicando (altro non credo si possa fare), che prevalga quella strana, vecchia cosa denominata “buon senso” e “ragione”, che giovi a tutti i protagonisti di questa amara vicenda umana e sportiva non foss’altro perché giova a tutte le parti risolvere la querelle possibilmente portando a casa un risultato con il minor danno possibile. Il danno è stato fatto, questo è un singolare caso in cui esistono livelli di sconfitta, non certo di vittoria.
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto