Cos’è il Progetto Virtus presentato al Palazzetto dello Sport dal Presidente della Virtus Roma, Claudio Toti, e dal Direttore Operativo Francesco Carotti?
“E’ un tentativo di riavvicinarci a quel territorio, romano e della provincia romana – spiega Carotti – dal quale negli anni scorsi forse ci siamo allontanati un po’ troppo.”
“E’ il frutto dell’analisi dei miei 15 anni di pallacanestro a Roma nei quali pensavo che i risultati sportivi potessero avvicinare la piazza ed il territorio alla società – dice Toti – ma i risultati non ci sono stati e quindi così non è stato. Allora cambiamo strada”.
Ci sono sedici società (Virtus Ariccia, Pallacanbestro Colleferro, Don Bosco Nuovo Salario, UCB Lanuvio, Polisportiva Mancini, Basketball Club Marino Lions, Pacinotti Basket, Pass Roma 1970, Petriana Basket, Basket Pyrgi, Sam Basket Roma, San Paolo Ostiense, Smit Roma Centro, St’Charles, UISP XVIII e Virtus Velletri più la HSC che fa il settore giovanile della Virtus Roma) che hanno firmato un’intesa di cooperazione.
Che si traduce in due momenti principali per il momento. Il primo è quello di cercare di dare nuova e maggiore importanza all’evento della domenica e cioè alle partite interne della Virtus Roma nel girone ovest della serie A2 , con una serie di agevolazioni per i tesserati delle società partners.
Il secondo è quello di dare visibilità alle attività delle società tramite l’attività di comunicazione della Virtus Roma che sul suo sito ha già aperto una pagina dedicata al “Progetto”.
“Noi non vogliamo andare a guardare i migliori giocatori di queste società per prenderli – ha detto ancora il presidente della Virtus – perché pensiamo che questi ragazzi debba essere cresciuti dalle società che tra l’altro sono più brave di noi a farlo. Se poi un giorno dovessero esprimere il desiderio di venire a giocare con noi, allora ci sederemo intorno ad un tavolo e ne parleremo, ma per ora non c’è un progetto tecnico”.
“L’idea – chiarisce Carotti – è quella di ridare alla Virtus il ruolo che merita di riferimento della pallacanestro a Roma. I nostri giocatori saranno disponibili ad andare alle feste del minibasket delle società partner del progetto così come i nostri allenatori per altre esigenze”.
La chiusura è ancora di Claudio Toti con due rivelazioni molto interessanti.
La prima: ”Voglio dire alle società che hanno aderito che se dovessero individuare un ragazzo che per un motivo qualunque non può permettersi di pagare la “retta” annuale ma che ha voglia di giocare a pallacanestro, quindi non per forza un talento, ma uno che vuole giocare a tutti i costi a basket, io come Virtus sono disposto a pagare per lui. Ne trovate uno per società? Pago io per loro”. Bello e nuovo nel panorama romano.
La seconda chiusura guarda al futuro del basket ad alto livello.
“Il mio sogno è quello di tornare in serie A, e magari con una squadra che un giorno abbia quanti più giocatori possibili di origine romana. Ma per far questo è necessario avere un impianto di proprietà che diventi la casa della nostra società, il punto di riferimento di tutte le altre – che oggi sono sedici ma che l’hanno prossimo spero siano 32 e poi ancora di più – e che viva non solo di sport. Un impianto da 5000/5500 posti al massimo. Stiamo già lavorando per trovare l’area.”
Eduardo Lubrano