Nella tana dell’Anadolu EFES Istanbul. La prima trasferta di questa Euroleague 2015-16 per l’EA7 Olimpia Milano è sulle rive del Bosforo dunque, esattamente come accaduto alla Dinamo Sassari che sette giorni fa era sempre di scena nella ex-Costantinopoli ma sul parquet della meno famosa, ma non meno forte, Dogus Darussafaka.
Nel giorno in cui si celebra “Ritorno al Futuro” cinematograficamente parlando, lo scontro ormai tra EFES e Milano sembra un classico di questa Eurolega.
I tempi cambiano, ormai se si desidera andare avanti nella più prestigiosa competizione continentale ti devi battere e devi battere le squadre del paese della Mezzaluna e, tra le storiche partecipanti c’è proprio l’EFES che anche quest’anno non ha badato a spese per rafforzare un roster già decisamente competitivo lo scorso anno ma senza “spese folli”, contrariamente alle scorse annate.
Oltre a rappresentare infatti uno dei rosters più giovani del paese, con un movimento turco giovanile in costante crescita di numeri e di risultati, l’EFES annovera tra i 15 iscritti alla manifestazione un reale mix di agilità e potenza, di muscoli e di centimetri e perché no, anche di sana sfacciataggine come il volto della più fulgida stella del basket turco, al secolo Cedi Osman, ammirato ai recenti Europei.
Ma l’ossatura è “straniera” ancora, in attesa che i giovani leoni di casa crescano. Ed allora mentre in cabina di regia c’è il pluri-confermato Thomas Huertel, il pomo della discordia in salsa francese agli Europei (ha rinunciato lui alla convocazione o la società turca ha negato il permesso di cederlo alla Nazionale transalpina?), si punterà molto su John Diebler, campione di Turchia lo scorso anno con l’incredibile Pinar (e che ha già stampato 21 p.ti ai francesi del Limoges all’esordio), sulla stellina croata Dario Saric e sul confermato Derrick Brown più il navigato Jayson Granger, senza tralasciare due vecchie ex-conoscenze del nostro campionato come Alex Tyus e Bryant Dunston.
Il resto della truppa turca è guidata da Birman Batuk e si aspetta che Dogus Balbay si desti dal torpore che lo dichiarava un predestinato sino a 12 mesi fa. Poi tutti giovani dalle belle speranze, da Furkan Korkmaz a Ogulcan Baykan; da Okben Ulubay ad Emircan Kosut sino a chiudere con la giovane speranza nel ruolo di centro Ahmet Duverioglu.
In panchina c’è il Santone, al secolo Dusan Ivkovic, uno dei tecnici più vincenti della storia del basket europeo. Ha vinto l’Eurolega due volte, nel 1997 e nel 2013 sempre alla guida dell’Olympiacos Pireo. Se sommassimo tutte le sue vittorie tra club e Nazionali, il suo palmares dice addirittura ben 23 titoli. Aggiungere altro?
Milano dunque in trincea, come ogni match di questa Eurolega, sperando che salga il livello di rendimento del trio americano che al momento sembra ancora non in perfetta sintonia con il resto della squadra: Lafayette, Jenkins ed Hummel possono e devono fare di più. E’ vero che vs il Laboral Kuxta Vitoria gli ultimi due sono andati in doppia cifra di score ma sono sempre in teoria coloro che devono fare la differenza in campo, pochi dubbi su questo.
Come se non bastasse Milano ha tradizione sfavorevole contro l’Efes con cui ha giocato 18 volte in Eurolega dal 2005/06 battendolo solo quattro volte, nella stagione 2010/11, gara di ritorno, 84-70 a Milano con 24 punti di David Hawkins, nel 2012/13, 80-75 con 23 punti di Ioannis Bourousis (8/10 dal campo più 7 rimbalzi) e 16 di Keith Langford e due volte nel 2013/14, 77-73 con una clamorosa rimonta nell’ultimo quarto in regular season e poi nelle Top 16, 76-69 con 17 punti di Curtis Jerrells e 15 di Alessandro Gentile. La passata stagione, l’Efes ha vinto entrambe le partite. In assoluto il record è 15-5 e include la Coppa Korac (una vittoria per parte ma l’Efes vinse il doppio confronto).
Infine, ecco le dichiarazioni di Jasmin Repesa a presentazione della gara:
“Giochiamo contro una squadra forte, quindi sarà una partita difficile e impegnativa. Non resta molto da dire se non che rispettiamo tantissimo l’Efes ma non siamo venuti a Istanbul portandoci dietro la bandiera bianca. Vogliamo provare a competere e vedere a che punto siamo e cosa possiamo fare per vincere una partita preparata con poco tempo ma con la necessaria attenzione”