Che la Betaland Capo D’Orlando fosse una delle sorprese di questo inizio di campionato lo si era visto dalle prime due partite, nonostante la sconfitta beffarda di Venezia. E la terza di campionato in trasferta sul parquet della Virtus Bologna ha definitivamente confermato la sensazione. Grande partita degli uomini di coach Griccioli, arrivati in condizioni non certo ottimali (fuori Bowers per circa un mese), ma non certo scesi in campo dimostrandolo. Match condotto per 40′ senza particolari problemi, facendo affidamento nella prima frazione sulle bordate di Simas Jasaitis, e poi, accumulati anche 20 punti di vantaggio, andando a pescare un pò da tutti il contributo necessario per incamerare la seconda vittoria stagionale.
Stoico Sandro Nicevic, autore di 15 punti e che con la sua esperienza ha punito sistematicamente ogni errore della difesa virtussina. Eccellente la coppia di giovani playmaker Perl-Laquintana, che ha giostrato il gioco in maniera magistrale, stravincendo il confronto diretto con uno scadente Abdul Gaddy. Il play ungherese (una delle sorprese più belle di questo inizio di campionato) ha sfiorato la doppia doppia con 11 punti e 7 rimbalzi, conditi anche da 3 assist, mentre il classe 1995 di Monopoli ha sfruttato ogni disattenzione avversaria con grande maturità, subendo addirittura 8 falli.
La prestazione è stata complessiva, con un attacco che, come visto, ha trovato diversi protagonisti, ma anche una difesa che si è fatta sentire, potendo anche godere di una giornata al tiro da tre punti nefasta (ancora una volta) dei padroni di casa. E il tutto assume ancora più valore considerando i problemi di falli immediati di Oriakhi che, assommati all’assenza di Bowers, hanno privato per gran parte del match i siciliani dei propri due lunghi titolari.
Una nota di merito, però, va fatta ai “vecchietti” di questa squadra. Se di Jasaitis e Nicevic abbiamo già detto, non sono certo da sottovalutare la prove di Basile, che ha si sparacchiato dal campo, ma ha servito 7 assists, dando grande equilibrio alla squadra, e dell’ex Vlado Ilevski, silenzioso ma sempre presente nei momenti decisivi. Non c’è che dire, fino a che l’anima giovane della squadra riuscirà a fondersi con quella over 30 in questo modo, l’Orlandina continuerà a divertirsi e a divertire.
Al contrario, in casa Virtus Bologna c’è parecchio su cui rimuginare. Va bene le attenuanti per l’assenza pesantissima di Allan Ray, ma crollare in casa in questo modo non è accettabile. In una partita che, tra l’altro, ha messo di nuova in bella mostra tutte le carenze del gruppo, a partire dalla totale assenza di un tiratore affidabile da dietro l’arco (a parte l’assente Ray): dopo il 2/18 di domenica scorsa a Brindisi è arrivato un 4/18 oggi, che però era 2/16 fino a pochi attimi dalla fine, prima di due triple ininfluenti di Vitali e Williams. E’ evidente che una tale mancanza al tiro finisce per rendere molto meno efficace la presenza dominante di Dexter Pittman (l’unico a salvarsi oggi, 15+9 e 11 falli subiti), che se potesse affidarsi a tiratori efficaci sugli scarichi sarebbe quasi ingestibile per le difese. Altro dato da non trascurare il pessimo 14/26 dalla lunetta.
Poi c’è il capitolo americani. Se Williams con un buon secondo tempo ha rialzato le sorti di un match che nel primo tempo era stato raccapricciante, Gaddy e Odom, obiettivamente, non sono sembrati all’altezza e, ad oggi, sono i due giocatori che destano più dubbi. Se Odom è un cambio dei lunghi, o comunque un giocatore di rotazione, e una sua eventuale giornata storta può essere assorbita, diverso è il discorso per Gaddy, playmaker titolare, su cui la società ha fatto un investimento importante e che non ha nemmeno un cambio di ruolo. Quando lui gira a vuoto come oggi, è tutta la squadra a pagarne le conseguenze, a maggior ragione se perde in maniera così evidente il match up con i pari ruolo avversari. Ci sarà da lavorare e si sapeva, insomma. Con la trasferta di domenica prossima a Pesaro che diventa già molto importante.
Venendo alla cronaca della gara, alla bella schiacciata in apertura di Fontecchio risponde un’Orlandina molto presente, che mette un 7-0, sfruttando anche una presenza un po’ molle in area di Pittman. Il lungo virtussino si rifà costringendo a ben 3 falli nel giro di 3’ minuti Oriakhi, ma Bologna è in deficit di energia rispetto a Capo D’Orlando. Tripla di Jasaitis, canestro di Ilievski e partenza fulminante per gli ospiti: 11-3 che diventa poi 15-7, con Gaddy e Odom che nel mentre si mangiano tre canestri da un metro. Jasaitis impazza e tocca quota 10 punti, Nicevic entra e segna ed è 20-9 Betaland. Valli cerca di allungare le rotazioni e da minuti al giovane Oxilia, con buon impatto di energia sulla gara. Vitali trova due punti in contropiede che consentono ai suoi di limitare i danni alla prima sirena: 20-12 Orlandina.
Nicevic è scatenato e segna in ogni modo, Bologna continua a mangiarsi canestri da distanza ravvicinata, e allora rientra Pittman per avere un appoggio più sicuro da cui ricavare punti. Gli ospiti però hanno il controllo energetico ed emotivo della partita, a cui si assomma una mira terribile della Obiettivo Lavoro dalla lunetta (28-17 Capo D’Orlando). La voglia ai bianconeri non manca se non altro, e più di grinta che di cervello, gli uomini di Valli cercano di ricucire. Basile sbaglia un paio di tiri comodi e il solito Pittman e un bel canestro rovesciato di Gaddy obbligano Griccioli al time out dopo un parziale di 7-0 Virtus (23-28). L’assenza di riferimenti in area, stante il terzo fallo di Oriakhi e l’assenza forzata di Bowers, crea problemi di spaziature per Capo D’Orlando che comunque riesce a costruire anche buoni tiri, che non vengono però convertiti con la stessa frequenza del primo quarto. Bologna, in campo ora con cinque italiani, ad ogni modo fa una confusione tremenda in attacco, non segnando mai. Gli ospiti così possono fare le loro cose con calma e andare al massimo vantaggio, rispondendo con un parziale di 10-0 comandato da un Laquintana, si impreciso al tiro, ma davvero ottimo in cabina di regia. Segna anche il giovane Vujicevic con un numero sulla sirena del 20°, con il tabellone che evidenzia un meritato 38-23 Betaland: 46-17 la valutazione in favore dei siciliani, con il solo Pittman a quota 16 per Bologna.
Il secondo tempo prosegue quanto visto nella prima frazione: Jasaitis tripleggia, Pittman spende secondo e terzo fallo in un amen e poi perde palla, e la Betaland tocca il +20 sul 43-23. L’unico modo che ha Bologna per muovere il tabellone è dare palla allo stesso Pittman e sperare che l’ex Miami Heat trascini la squadra e la doppia cifra di falli subiti raggiunta dopo pochi minuti di terza frazione è lì a dimostrarlo: praticamente da solo il centro bianconero mette un 7-0 di parziale che porta coach Griccioli di nuovo a fermare il gioco. Gol letterale di Vitali da tre punti per il -9, ma Bologna non è in giornata per sfruttare il momento: Williams perde due palloni consecutivi e per completare l’opera ci mette anche un fallo antisportivo su Ilievski che dalla lunetta non sbaglia. L’ex Agrigento prova a farsi perdonare con un canestro più fallo, ma sul ribaltamento di lato Metreveli restituisce il favore con una schiacciata a difesa schierata subendo fallo a sua volta. A 10’ dalla fine è ancora partita in controllo Betaland sul 43-54.
La Virtus torna in campo per gli ultimi 10’ finalmente col piglio giusto: Williams segna da tre e Vitali realizza in contropiede su palla rubata. In un attimo è -6 e time out Capo D’Orlando dopo soli 43”. Oriakhi fa 0/2 dalla lunetta e Pittman accorcia ancora a -4 nel pitturato, prima di un canestro su rimbalzo offensivo di Metreveli che vale oro per gli ospiti. Williams sembra essersi svegliato e fa ancora -4, prima di un fallo di sfondamento di Ilievski. Ma lo sforzo della rimonta si fa sentire, e i padroni di casa, oltre a non segnare mai da dietro l’arco, tornano a sprecare l’impossibile, con Mazzola che si distingue con un paio di puerili errori. Perl e Laquintana, allora, sono abilissimi a ridare margine ai propri colori costruendo un 9-0 di parziale per il nuovo +13. E’ il break da cui la Obiettivo Lavoro non ha le forze ne l’organizzazione per rialzarsi. Titoli di coda che scorrono alla Unipol Arena. Passa l’Orlandina e lo fa con pieno merito.
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA – BETALAND CAPO D’ORLANDO 64-76
Parziali: 12-20; 11-18; 20-16;
Progressione: 12-20; 23-38; 43-54;
MVP: Simas Jasaitis detta la via per la sua squadra, ma vogliamo dare il premio alla giovane coppia Perl-Laquintana, autori di una partita assolutamente da incorniciare e peraltro autori di giocate importanti nei momenti decisivi in cui Bologna era ritornata a contatto.
WVP: “Vince” in volata Rod Odom (1 punti e 0/7 al tiro) su Valerio Mazzola (2/11 dal campo) che almeno, tra una miriade di errori, qualche punto l’ha segnato.
Nicolò Fiumi