Roma, 18 Ottobre 2015 – Terza sconfitta su tre gare di campionato per un’ACEA Virtus Roma che cade questa sera sotto i colpi di una Moncada Agrigento tutta concretezza e sostanza al Pala Tiziano, un mix letale per una squadra come oggi è il club capitolino, in aperta crisi d’identità, non certo di grinta e carattere.
Decisamente fuori portata i biancoazzurri per la truppa di Saibene, quest’ultimi apparsi vogliosi di ben figurare ma che non appena la gara si è alzata di livello (difensivo, offensivo ed anche fisico), hanno piano piano mollato la scena, surclassati nell’ultimo periodo dalla robustezza dei vari Saccaggi (MVP), Evangelisti (in ombra comunque per larghissima parte del match), De Laurentiis (11 p.ti di grande sostanza), e soprattutto la coppia americana Martin-Etherton e senza dimenticare Capitan Chiarastella.
I siciliani erano scesi infatti sul parquet romano con il chiaro, netto intento di riprendersi i due punti lasciati domenica scorsa in casa contro Agropoli mentre la Virtus Roma sperava di vincere la prima gara della stagione ufficiale, dopo la buona prova a Ferentino, sconfitta a parte. Missione compiuta al 100% per i ragazzi di Franco Ciani, non senza soffrire ma missione compiuta, anche senza l’infortunato play Alessandro Piazza. Scarto finale che non ammette repliche, +15 ed un ultimo quarto soprattutto da squadra molto ma molto organizzata, consapevole dei propri limiti ma anche delle proprie capacità.
Molto, molto bene la coppia americana dicevamo, Etherton dall’alto della sua stazza ha sfiorato la doppia doppia (9 rimbalzi e 15 p.ti), con anche quasi tutto il terzo periodo in panca mentre Kelvin Martin (17 p.ti e ben 8 rimbalzi), ha fatto vedere numeri di alta scuola, atletismo e tecnica che hanno generato un profondo solco tra la fine del terzo periodo e l’inzio dell’ultimo tra le due squadre. In mezzo a loro un meccanismo molto ben oliato, Andrea Saccaggi mirabile nelle geometrie e nella conclusione a canestro nonostante manchi l’assist alla sua buonissima prova (zero assist per lui). Una squadra che non eccelle nel trattamento della palla (ben 20 le palle perse), ma che sa andare a far male quando e dove occorre, una squadra di stazza che nel momento del bisogno si mette a zona oscurando la vallata a chiunque non abbia i mezzi per superarla.
Dall’altro parte del campo invece molta amarezza, la lotta e la garra non basta quando hai davanti avversari lucidissimi nel colpirti dove hai evidenti punti deboli. Per buonissimi tre quarti di gara Roma ha tenuto testa ai siciliani più presenti ed organizzati, costringendoli anche a ben 20 perse (contro le 17), ma ha fatto cilecca in modo eccessivo nell’inquadrare il canestro altrui, problema che adesso inizia a farsi vivo e presente.
La situazione poi si complica ancor di più quando hai, ad esempio, uno dei tuoi americani che parte nei primi tre minuti con un rabberciato 1/5 al tiro da sotto (Callahan), quando ormai la tua arma principale viene costantemente francobollato dal miglior marcatore avversario (Voskuil), e quando le tue guardie (da Meini a Bonfiglio andando sino allo stralunato Maresca, decisamente non pervenuti), costruiscono poco e segnano meno, aggravando in più il quadro con una prestazione da 5 perse da parte di Olasewere, questa sera confusionario e pasticcione nonostante i buonissimi 6 rimbalzi presi e gli 8 p.ti ed anche i 4 assist. Le note liete però ci sono, vengono da Benetti e da Casagrande che hanno lottato come leoni come anche gli altri ma i due sopracitati hanno fatto quello che potevano, dando forza e coraggio nel pitturato dove l’ACEA è stata quasi spazzata via a tratti, non tanto nel computo dei rimbalzi accaparrati quanto nei momenti cruciali della gara.
Eppoi dopo questa sera, alla terza sconfitta in casa e con la prospettiva di andare a far visita a Rieti sera di venerdì prossimo nell’anticipo del quarto turno, in casa Virtus Roma le cose non sono ben messe, lo si vede ad occhio nudo ma a questo punto è difficile vedere peggio del 5-21 dell’ultimo periodo di questa sera. Facile farsi andare allo sconforto, si sapeva che questa partenza per i ragazzi di Saibene fosse complicata ma dopo Ferentino, ripeto, ci si aspettava qualcosa di più.
Dopo il +7 del 28′, vantaggio che faceva presagire una gara non certamente vinta ma neanche stra-persa come poi alla fine è accaduto, l’ACEA si è infranta contro il muro anche umano eretto da Ciani e dai suoi ragazzi. Il tiro da tre è stata un’arma decisamente flebile e debole (alla fine è un brutto 21,4%), per poter ribaltare la gara quando Agrigento è risalita dal -7 al +3 senza mai più voltarsi indietro, tiri costruiti con pochissimo ritmo spesso ma soprattutto senza gran fiducia. Ed il tecnico di Callahan nell’ultimo periodo, in una gara tutto sommato aspra ma leale e senza che l’ex-varesino avesse di che lamentarsi, spiega tutto.
Per Roma adesso è categorico cancellare quest’amata sconfitta, bisogna andare a Rieti con lo spirito giusto e provare a vincere la prima gara della stagione in modo fermo e deciso. Per Agrigento invece la conferma che lo scivolone di domenica scorsa è stato solo una parentesi, questa Moncada appare granitica e cattiva quanto serve.
La cronaca
Primo periodo, Agrigento va sul classico con Saccaggi, Kevin, Chiarastella, Eatherton ed Evangelisti mentre Saibene non cambia molto rispetto all’esordio contro Torton, cioè Meini, Voskuil, Callahan, Casagrande ed Olasewere. Siculi avanti ma non di tanto all’inizio, 2-4 dopo 3′, tre minuti in cui Callahan ne combina più di Re Carlo in Francia: 1/5 e di questi cinque tiri almeno quattro comodi comodi. Siamo al 5′, 2-6 per gli ospiti e Saibene ha già iniziato le slidin’ doors dalla panca: Benetti, Bonfiglio per Meini, poi Olasewere che rientra per poi risedersi in panca. Questo tourbillon ridà ossigeno ai padroni di casa, vantaggio di Voskuil sul 9-8 mentre in casa Moncada bene Saccaggi ed il centro Eatherton. Coach Ciani manda in campo anche Vai che tenta una tripla ma senza esito mentre c’è anche Maresca adesso per l’ACEA, occhi su di lui perché si attende un suo sussulto dopo due gare opache. Roma corre e molto, Agrigento sbaglia parecchio adesso ma chi di spada ferisce, di spada perisce, contropiede avversario su forzatura di Bonfiglio ed è proprio Vai che attacca il ferro, 10-11 al 9′. De Laurentis in campo per i siciliani, il ritmo è allegro ma la qualità del gioco è scadente…Ultimo possesso per Roma che Maresca converte bucando centralmente la difesa biancoazzurra, 15-10 e termina così il primo periodo.
Secondo periodo, si riapre con il tabellone che riprende a funzionare (out per tutto il primo tempo), quando dopo 1’35” di cose improbabili a livello tecnico Chiarastella la mette dalla lunga, 15-13 al 12′. L’ACEA ha ora Zambon che si mette su Eatherthon ma è ancora Chiarastella che buca, da sotto questa volta, la difesa virtussina la cui difesa in area non è malvagia ma che a volte si lascia sorprendere come le giacche blu da un attacco degli Apache nel cuore della notte! Poi De Laurentiis dall’arco, 0-8 di parziale per i siciliani che diventa 0-11 perché, dopo un’altra forzatura da fuori questa volta di Olasewere, Eatherton la mette pure lui dalla lunga, Saibene è obbligato a parlarci su, i suoi stanno attaccando a dir poco male…Virtus al palo al 14′, 15-21 e riecco Meini in campo, finalmente Callahan replica pure lui dalla lunga con fallo di Saccaggi, libero aggiuntivo ed è 19-21. Zone-press per i capitolini, palla recuperata ma poi sempre Olasewere, nel bene e nel male, riconquista palla stoppando Eartherthon in entrata per poi farsi soffiare da Saccaggi la stessa cercando un inutile palleggio di rientro sotto le mani dell’avversario…Virtus con Voskuil di nuovo in campo, Martin per Agrigento e l’ex-Biella quando si alza con campo aperto dalla lunga è una sentenza, 23-24 al 17′. Mentre il tabellone elettronico si spegne e si accende preconizzando le prossime luminarie natalizie, pick’n’pop Meini-Callahan con il tiro dall’arco dell’ex-Varese sul secondo ferro. Livello basso, molto basso, in lunetta per Agrigento Eatherthon ma poi almeno un po’ di spettacolo: Voskuil raddoppiato/triplicato finta il tiro ma quando è in aria lancia la sfera in angolo per Benetti che afferra la palla e che saltando sulla ricaduta la mette da fuori, 25-26 al 18′. Martin punisce ancora la Virtus dalla lunetta, 25-29. Idem per Benetti, al momento il migliore dei suoi ma solo uno su due subito prima che Martin si porti a casa il ferro sconquassando la difesa, in ferie, dell’ACEA. Termina 28-31 per Agrigento un secondo periodo in cui Roma paga la sterilità offensiva dei primi 5 minuti del quarto, ospiti più reattivi e bravi nel cercare canestri comodi, vantaggio meritato insomma.
Terzo periodo, Martin riprende come aveva lasciato, schiacciando cioè attaccando il ferro ma finalmente si scuote Callahan, due punti e tre punti di fila, 33-33 al 22′. Ma Saccaggi è lucidissimo, nonostante la buona difesa di Meini la mette pure dalla lunga, 33-36, imitato poi da Voskuil dopo che la palla è girata come una freccia dal lato debole al lato forte, 36-16 al 24′. Agrigento cerca di non mollare sulla zone-press romana, i tiri selezionati non sarebbero malaccio ma se Olasewere si ricordasse di star buonino ogni tanto Roma avrebbe più possessi, il nigeriano al momento sta facendo solo tanti danni…Sempre Voskuil, da dentro l’arco consente a Roma di rimettere il naso avanti ed a questo punto Ciani deve chiamare timeout sul 38-36 al 25′. Al rientro Saibene ributta nella mischia l’altro UFO della gara, Maresca, che rileva proprio Voskuil. Saccaggi ringhia su Meini (molto bene pure lui), ma ci pensa Olasewere a ridare il possesso al Moncada ma Saibene lo tiene in campo. Evangelisti, altro spettatore non pagante, cerca d’innescare De Laurentiis ma senza esito, in entrata ci pensa Saccaggi mentre, subito dopo, è proprio il nigeriano che segna una tripla sbloccandosi (era ora), 41-38 al 37′ eppoi Zambon, dalla spazzatura, prende un piccione lanciato da Bonfiglio, 43-38, di nuovo max vantaggio per l’ACEA. Moncada in ambasce, Bonfiglio regala un cioccolatino ad Olasewere, due punti comodi ed è max vantaggio ancora, +7 Roma al 28′. Dura poco, Martin punisce da sotto però l’ACEA adesso non consente più tiri “comodi” agli avversari. Pardon, Martin (sempre lui), punisce il cambio difensivo mal eseguito tra Olasewere e Maresca, 45-42 al 29′. Altra tripla forzata di Maresca e contropiede dei siculi, De Laurentiis da sotto ed è 45-44, vantaggio romana dissolto nel nulla. Ultimi possessi, Callahan si guadagna due liberi ma è 0/2, sempre Martin punisce da sotto, gara ribaltata e AveMaria lanciata da Bonfiglio, ovvviamente, a vuoto. Mai dire mai con questa Virtus Roma, Agrigento sotto di 8 lunghezze ha tenuto duro ed è rientrata anche aiutata dalle triple senza senso di Maresca…
Quarto Periodo, poco fortunato Olasewere, intercetta la sfera ma pesta la linea nel tentativo di riprenderla e lanciarsi da solo a canestro. Coach Ciani cavalca ancora Vai al posto di Saccaggi e tiene i lunghi Etherthon (panchinato nel secondo periodo), e De Laurentiis più Evangelisti e Martin, non male insomma in tema di centimetri. Ed è proprio il centro avversario che si procura due liberi, 4^ fallo di Olasewere, notizia forse non buona per Roma. Poi lo stesso nigeriano la mette dentro proteggendosi al tabellone, 47-47 al 32′. C’è grande equilibrio, Roma ce la mette tutta ma la Moncada non sembra per nulla intimorita dalla difesa dure dei padroni di casa. Cross di Callahan ed altro semi-cross di Etherthon…ok, va bene così. Ciani rimette Saccaggi e Chiarastella, tolto Martin per il finale mentre De Laurentiis la mette dalla punta, 47-50. Riecco Benetti in casa Virtus per Casagrande (molta fatica e poco costrutto), quando Callahan decide di protestare su di un rimbalzo in attacco ben preso ma con un piede (forse), pestando la riga: tecnico al 34′ e quando proprio non se ne sentiva il bisogno. Libero per Agrigento più possesso, Evangelisti non sbaglia dalla lunetta ma dopo Meini recupera la palla, Pala Tiziano in festa ma 10” dopo lo stesso ex-Pistoia consegna la palla agli avversari…Agrigento a +6 e sull’ennesima tripla di Callahan sul secondo ferro, Olasewere toglie il rimbalzo dalle mani di Benetti, ringrazia Chiarastella al ferro senza che nessuno, nel cuore dell’area, lo contrasti efficacemente. Saibene chiama tempo, 35′ e Roma sotto di 8, gara finita? Beh, Voskuil svernicia pure lui il ferro, De Laurentiis anche, Meini no, c’è vita su Marte 50-55. Dura poco, sempre il lungo bidimensionale dei siciliani De Laurentiis a punire Roma, idem dopo che Callahan ed Olasewere han tentato di cercare fortuna (letteralmente), nell’area intasata da maglie azzurre. Altro errore della Virtus in ripartenza, Saccaggi uno vs zero, 50-59 al 38′ e gara virtualmente in ghiaccio per gli ospiti. Anche perché sul possesso successivo, Ciani ordina la zona, la palla non gira male in attacco per Roma, solo che…Nessuno tira! Infrazione di 24”, altra tripla errata dell’ACEA e Martin parte a freccia, 50-61 e Saccaggi mette i classici chiodi nella bara di Roma da tre, 50-64 e gara andata. Sempre Saccaggi da tre, Maresca ne mette finalmente uno dentro, termina 52-67. Roma ha lottato ma Agrigento è stata superiore, niente da dire.
Sala Stampa
ACEA Virtus Roma – Moncada Agrigento 52-67
Parziali: 15-10; 13-21; 17-15; 5-21
Progressione: 15-10; 28-31; 45-46; 52-67
MVP: nel campionato degli italiani fa piacere che ci sia Andrea Saccaggi che gioca una gara ottima, frutto di 21 p.ti, 5 rimbalzi e 20 di valutazione. Non male (anzi, per niente), Kelvin Martin
WVP: ci si attende molto di più da gente come Simone Bonfiglio e, soprattutto, Giuliano Maresca. Quest’ultimo sembra la copia sbiadita del bel giocatore apprezzato sino a ieri. Mistero.
Fabrizio Noto/FRED