Meglio di così non poteva partire la Obiettivo Lavoro Bologna, per mettersi alle spalle tutti i problemi extra campo che hanno rincorso gli uomini di Valli nelle ultime settimane. Una vittoria sudata, voluta fortemente, evidenziando già uno spirito di squadra assolutamente non scontato alla prima uscita ufficiale.
Una partita che è sembrata compromessa e, obiettivamente, fuori portata per 30′, dove Venezia ha comandata senza giocare la propria miglior partita, ma facendo valere il proprio maggior tasso tecnico e d’esperienza, mentre i padroni di casa stentavano in attacco.
Poi un ultimo quarto che ha ribaltato le sorti dell’incontro, peraltro dopo un paio di tentativi di break virtussino ben frustrati dalla Reyer. Che, a quel punto, ha sbattuto contro la difesa bianconera, fermando troppo la palla nelle mani di un Green oggi in difficoltà, dopo la prova già poco positiva di Supercoppa. L’aggressività degli esterni emiliani, unita alla presenza di Dexter Pittman nel pitturato, hanno azzittito l’attacco veneto, mentre nell’altra metà campo gli uomini di Valli hanno trovato con buona continuità i tagli di Pittman (19 punti con 7/10 al tiro e 9 rimbalzi, decisivo un suo canestro e fallo antisportivo subito, azione valsa ben cinque punti ai suoi).
Poi si sono accesi Fontecchio e Allan Ray (in campo malconcio, ma come al solito decisivo nel finale punto a punto). L’ex Boston Celtics ha messo la tripla del sorpasso sul 63-61 a un minuto e mezzo dalla fine che psicologicamente è stata una botta pesantissima per Venezia, che proprio come contro Milano, ha di nuovo visto una partita controllata per 39′ sfuggirle di mano sul più bello.
Con gli uomini di Recalcati barcollanti, poi, i cazzotti del KO li ha messi il giovane numero 13 virtussino: prima con una floater a centro area tanto difficile quanto pesante, poi, dopo un canestro rapido di Mike Green, con un arresto e tiro da 5 metri ancora più difficile e che è valso praticamente la vittoria.
Un successo, dunque, importantissimo per Bologna che conferma come il suo fattore campo sia determinante anche quest’anno come nel passato campionato e che le ambizioni importanti siano confermate. Certo, c’è da lavorare, perchè nei primi 30′ si è vista una squadra assolutamente volenterosa e che non si è mai tirata indietro, ma che in attacco ha fatto tanta fatica, forse, per assurdo, talvolta subendo la presenza di Pittman, che costringe gioco forza a rallentare i ritmi. Il nuovo arrivato Penny Williams ha giocato una partita assolutamente negativa (2 punti e 0/5 al tiro), Ray ha tenuto il meglio per il finale come Fontecchio, Rod Odom è andato a sprazzi, mentre Gaddy, coi suoi alti e bassi, è stato uno dei più costanti. Insomma, come sempre dopo la prima di campionato, c’è da prendere il buono e il meno buono, metterlo assieme e tornare a lavorarci in palestra.
Ancora uno stop bruciante, invece, per la Reyer, che deve ancora rimandare l’appuntamento con la prima vittoria della stagione 2015/2016. E i rimpianti ci sono tutti. Come detto, i lagunari hanno comandato le operazioni mostrando quella differenza a livello tecnico che, sulla carta, dovrebbe esserci tra le due compagini. Un pò tutta la squadra ha fatto il suo, con la leadership di Goss a guidare la squadra e un Ben Ortner miglior realizzatore. Un parziale di 10-0 nel primo quarto aveva spianato la strada a una partita di testa, che gli oro granta sembravano poter gestire.
Tra l’altro sui primi tentativi di rimonta dei padroni di casa, erano state le triple di Bramos (una sulla sirena del terzo quarto che sembrava davvero un colpo spacca schiena) a ricacciare indietro la Obiettivo Lavoro e sembravano poter dare quelle certezze necessarie per condurre in porto la gara. E invece, di nuovo, si è interrotta la luce, soprattutto in attacco, dove non si è più riusciti a trovare un buno tiro. E di là, al contrario, la Virtus è riuscita a invertire il destino della gara.
Da lavorare ovviamente ce n’è. L’attacco ha girato ha vuoto per tutto l’ultimo quarto, cosa impensabile per una squadra che guarda alla vetta della classifica come obiettivo principale. E’ mancato il gioco di squadra per coinvolgere a dovere Owens e Peric, è mancato Mike Green in cabina di regia, così come è mancato il contributo di Viggiano a livello realizzativo.
Ora resta da capire quanto queste prime difficoltà della squadra lagunare possano essere legate a un fattore mentale e quanto a problemi strutturali. Certo, occorre rimboccarsi le maniche e cominciare a vincere da subito per dimenticare questo inizio negativo.
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA – REYER VENEZIA 69-65
Tabellini
Parziali: 14-20; 17-18; 16-16; 22-11;
Progressione: 14-20; 31-38; 47-54; 69-65;
MVP: Dexter Pittman. Una presenza dominante e condizionante come da anni non si vedeva su queste piastrelle. Segna dal post basso con grande padronanza dei movimenti, prende rimbalzi, offre anche protezione difensiva nonostante due falli prematuri. Sembra davvero poter diventare uno dei giocatori più interessante del torneo.
WVP: Mike Green. Conferma le impressioni negative destate in Suprecoppa. Non riesce a dettare i tempi alla squadra e nel finale ferma troppo il pallone, senza poi essere pericoloso in attacco. Problema da risolvere rapidamente.
Nicolò Fiumi