Grande impresa dell’Unicaja Malaga che batte a Villa Carpena il Real Madrid 94-79 e si qualifica per la finale della Supercopa Endesa, dove affronterà domani sera alle 19.00 il Barcellona a sua volta facile vincitore di Gran Canaria. L’incredibile impresa malaguena, al cospetto dei neo campioni intercontinentali, matura nel secondo quarto, dove le merengues cadono implacabilmente sotto i colpi di Nedovic e Kuzminskas, fino a scivolare a -14 ( 46-32 ), per chiudere all’intervallo in ritardo sotto la doppia cifra sul 46-37. In una serata in tutti i sensi nera,con oltretutto Maciulis costretto ad abbandonare la contesa per un violento colpo subito al volto, la situazione per il Real peggiora ulteriormente nella terza frazione, complice una infinita serie di errori in attacco e l’estrema precisione al tiro dell’Unicaja ( 13/27 da 3 ), che confeziona con una schiacciata e due liberi di Hendrix il +20 sul 72-52 all’ultima pausa.Divario impossibile da recuperare anche per i campionissimi madrileni, che riescono a rientrare fino al -13 a tre minuti dalla fine, prima di subire il colpo di grazia di Will Thomas, che mette a segno cinque punti di fila e cancella il sogno del Real di ripetere questa stagione il pokerissimo chiuso domenica scorsa a San Paolo. Per Malaga a segno tutti i dodici giocatori scesi sul parquet, con Will Thomas che chiude a quota 15, Kuzminskas a 13, Jamar Smith e Nedovic a 12, e Diez a 10. Per il Real 18 con 10 rimbalzi di Reyes, e 16 a testa per Carroll e Rodriguez.
Nell’altra semifinale il Barcellona, ancora senza Navarro, giochicchia per diciassette minuti con il Gran Canaria, prima di innestare le marce alte e mettere a segno tra la fine del secondo quarto ( 41-32 lo score all’intervallo ), e l’inizio del terzo il parziale decisivo che porta i catalani sul + 18 chiudendo la contesa.
Finisce 88-60 con lo svedesino Marcus Eriksson che sfrutta lo spazio concessogli da Xavi Pascual a risultato acquisito , e mette a segno 16 punti con 3/4 nelle triple. Doellman, autore di un inizio di partita strepitoso, chiude a quota 14, Satoransky 11 ed Alex Abrines 10. Gran Canaria paga amaramente un pessimo 30% dal campo, con Pangos ( 13 ), Savanè ( 12 ), e Sasu Salin ( 10 ), unici a chiudere in doppia cifra.
Alessio Teresi
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