Ad Avellino per ripartire, per costruire una squadra dallo spirito vincente come, seppur con alti e bassi, è stata in questo ultimi 3 anni la sua Virtus Roma.
Nicola Alberani ha ancora Roma nel cuore.
“Dai, zitto, che è ancora una ferita aperta, se ci penso..”, ma il lavoro è lavoro si dice in Italia, anche se per come è fatto lui è difficile sposare una causa e rimanerne fuori con il cuore. Forse in un mondo che tende tanto, troppo alla robotizzazione ed agli automatismi è che quello che ci vuole per rimettere l’essere umano ed i suoi sentimenti al centro di ogni singolo passo fatto.
Raggiunto via telefono, Nicola Alberani da Avellino parla ad All-Around.net con la solita fresca allegria, il solito tono positivo da romagnolo che vive di basket, capace di osservare al video per ore anche partite di tornei tra i più remoti e reconditi
“Un talento è sempre un talento, anche se gioca in un campionato dalla scarsa credibilità tecnica, il mio lavoro è anche questo e mi piace, non lo nego per niente..”
Ad Avellino da poco tempo, troppo poco per il suo modo di vedere le cose.
“Le prime sensazioni da quando sono qui sono molto buone, la società è giovane anche se il legame con lo sponsor stia andando avanti da tempo, una società che si sta rodando, la proprietà è giovane nonostante sia già sul campo di battaglia da quattro campionati e c’è tanto da crescere e da fare, ma le basi di partenza sono molto buone, abbiamo un palazzetto in gestione nuovo, forse tra i più moderni come struttura, una passione attorno che ci stimola e che ci coccola, abbiamo una bella propulsione ed uno slancio positivo insomma.”
Questa squadra l’hai costruita in poco, pochissimo tempo, quale pensi sia il punto di forza della Sidigas 2015-16 targata Sacripanti-Alberani?
“Avevamo poco tempo, quindi abbiamo puntato su ragazzi duri, consistenti e con una buona esperienza. Sono ragazzi che amano passarsi la palla e che tiramo bene da fuori, abbiamo aggiunto poi al centro i due italiani da Reggio Emilia (Cervi e Pini, ndr), quindi pensiamo di aver fatto un buon lavoro per il tempo che avevamo e per il budget a disposizione. Certo, dopo alcuni campionati deludenti la piazza non è molto attrattiva per alcuni giocatori e di questo ne sono consapevole ma ritengo che la squadra con cui partiamo domenica sia una buona squadra.”
Ti trovi a lavorare per la prima volta con uno degli allenatori forse più “cerebrali” che abbiamo in Italia che ama la lavagna ed il lavoro in palestra come Pino Sacripanti
“L’impatto è stato ottimo, Pino si è messo subito a disposizione ed io con lui per capire come potevamo scegliere i giocatori con il tempo (poco), che avevamo e sono certo che abbiamo fatto un buonissimo lavoro, tutte le scelte sono state condivise sin dal primo giocatore.”
Quale credi sia il realistico obiettivo di questa Sidigas edizione 2015-16?
“Direi che al momento dobbiamo aspettare, vediamo in questo primo mese cosa accade perché abbiamo bisogno di rodaggio prima di sapere ragionevolmente dove andremo a collocarci. E’ ovvio che io desidero collocare Avellino nella parte sinistra della classifica, a giudicare dal calendario avremo un inizio in salita, la sorte non ci è stata d’aiuto in questo caso ma sono fiducioso. Certamente ci proveremo con tutte le nostre forze ad arrivare alle F8 di Coppa Italia come primo passo, puntare poi ai PO sarebbe conseguenziale, Avellino ha una voglia matta di fare bene, è una piazza che è un punto d’arrivo non di partenza anche per l’anno prossimo, questa dirigenza ha le idee chiare e sono certo che faremo bene in questo anno, i ragazzi in campo già danno la sensazione di capire cosa ci aspettiamo da loro, vincere è d’obbligo ma è pari anche costruire una mentalità vincente.”
Qual è il giocatore che pensi quest’anno possa dare o fare meglio rispetto allo scorso anno?
“Punto molto su Riccardo Cervi, speriamo tanto fare meglio rispetto allo scorso anno in cui ha potuto dare poco a Reggio Emilia anche perché quando sta in campo tanto ci fa salire di tono sui due lati del campo, mi auguro che sia lui il nostro traino, vuole riprendersi la maglia azzurra e con il pre-olimpico di mezzo di stimoli e, passami il termine, anche di rivincite quest’anno ne ha a sufficienza”
Settore giovanile, come si sta muovendo la Scandone?
“Stiamo ripartendo anche in quella direzione, abbiamo fatto qualche accordo con società satellite, abbiamo anche fatto qualche acquisizione in prestito con dei ragazzi promettenti, messo in piedi una foresteria con un nuovo dirigente deputato a questo ruolo”
E domenica si comincia allora. Dopo le quattro sorelle (Sassari, Milano, Venezia e Reggio Emilia), chi vedi possa fare bene?
“Brindisi mi ha colpito molto avendola vista dal vivo. Hanno un bravo allenatore che conosce la piazza ed è in sintonia con l’ambiente e la dirigenza, squadra tosta, di carattere, hanno fatto un ottimo mercato ma se devo essere sincero…..Vedo più differenza tra la 4^ e la 5^ che non tra la 5^ e la 15^, insomma c’è senza dubbio un gap tra le prime quattro ed il resto..”
Forse un gradino più in su sono Trento e Cantù,
“Sicuramente, squadre di talento, atletiche, non le giudico affatto male, anche Caserta non sembra poi male, per niente. Però attenzione, siamo sempre all’inizio, la stagione è lunga e le cose possono cambiare da un momento all’altro..”
Come ti sembra invece Capo d’Orlando?
“Sì, vero, hai ragione, han fatto bene, stan facendo bene, hanno deciso di puntare su di un mix tra giocatori con le palle di lungo corso ma a 5 stelle e giovani che promettono molto ma molto bene, può essere una squadra difficile d’affrontare se la si sottovaluta.”
Un ultimo pensiero per Roma. La Virtus in A2 e una società come la Eurobasket Roma Gas&Power che non nasconde le velleità di crescere dalla serie B.
“Sono due realtà diverse. Conosco ovviamente molto bene quella dell’Ing. Toti che a mio avviso ha fatto bene a fare quello che ha fatto pur con il dolore che questo ha comportato. Spero davvero tanto che la Virtus possa risalire dove gli compete e sotto questo punto di vista la concorrenza spinge di solito a fare bene, avere sul territorio romano due entità potenzialmente in concorrenza anche per attrarre pubblico e sponsor può solo che fare bene ad entrambe”.
Fabrizio Noto/FRED