Sebbene siano lontani i tempi della storica medaglia d’argento europea del 1979, quella targata Aroesti e Berkovich tanto per capirci, Israele sarà comunque avversaria da non sottovalutare per l’Italbasket di coach Pianigiani domenica pomeriggio nel magnifico scenario di Lille.
Per la prima volta dopo tanti anni, l’ossatura del team affidato alla guida di Erez Edelshtein non è quella del Maccabi Tel Aviv ( che conta soltanto due giocatori nel roster ), ma bensì dell’Hapoel Gerusalemme. Tempi che cambiano dunque, e continua evoluzione di un basket israeliano che cerca da molti anni di trovare alternative al club del patron Mizrahi, dopo averlo fatto in campo nazionale, anche fuori dai pirotecnici confini. Nelle cinque gare eliminatorie giocate a Montpellier ( di cui tre vinte ), la nazionale israeliana ha dimostrato di avere un quintetto di tutto rispetto, ma una panchina probabilmente non all’altezza di una manifestazione di così alto livello. Il gioco perimetrale, caposaldo degli schemi di Edelshtein, è garantito dalla regia di “mani veloci ” Gal Mekel e dall’estrema pericolosità di un giocatore imprevedibile ed umorale come Ohayoun. A completare lo starting five la stella Nba del team Omri Casspi ( 18.5 punti ed oltre 7 rimbalzi di media per lui finora ), ed il “Predestinato ” Lior Eliyahu, mentre le note dolenti arrivano nel e dal pitturato dove il trentaquattrenne D’or Fischer è spesso e volentieri costretto a dover fare pentole e coperchi, avendo come unico back up o quasi il veterano Yaniv Green. Dal “pino” come anticipato arriva molto poco, e quel poco viene quasi esclusivamente garantito da Limonad e Bar Timor ( entrambi stanno viaggiando a 9 pt. di media ). Squadra in sostanza da affrontare con rispetto ma decisamente alla portata degli Azzurri, poco propensa al gioco in transizione e limitata in quei pick and roll centrali che finora hanno turbato i sonni di mezzo stivale. Punto di forza una energica ed abile difesa dove l’aggressività porta spesso a palle recuperate ( chiedere a riguardo alla Polonia ), ed a falli ( a volte anche ai limiti del lecito ), per difendere il fortino.
Alessio Teresi
@ Riproduzione Riservata