Nella partita inaugurale è la più quotata Polonia ad avere ragione della coriacea resistenza della Bosnia-Erzegovina (68-64), ma quanta fatica per venire a capo di una sfida che, a metà del terzo quarto, pareva già in ghiaccio per Gortat (a tratti apparso troppo ai margini dei giochi) e soci. Inferiori per fisicità e talento, sotto di 19 punti, i bosniaci parevano rassegnati, finché Ivanovic non chiamava il pressing a tutto campo. Da lì, trascinata da uno Stipanovic straripante (20 punti), la Bosnia si portava fino al -5 e lanciava la propria sfida nell’ultimo parziale, una vera e propria fiera degli orrori in cui la Polonia ne combinava di ogni sorta e, praticamente, non si segnava più (parziale 4-4 in 7′). Nel concitato finale la Bosnia si arrampicava fino al -2 a pochi secondi dalla sirena, finché il quinto fallo personale dello stesso Stipanovic, prima, e di Gordic, poi, consentivano a Slaughter di chiuderla dalla lunetta. Vittoria già di importanza incommensurabile per i polacchi, ma qualità e filosofia di gioco quanto meno rivedibili per coach Taylor, mentre per la Bosnia… davvero peccato per le tante assenze!
La partita dal peso specifico probabilmente più alto dell’intero primo turno è quella che va in scena a Montpellier, mettendo di fronte da subito due candidate alla seconda piazza, alle spalle della favoritissima Francia: tra Israele e Russia c’è già sapore di spareggio e, al termine di una vera battaglia, è Israele a vincere (76-73)! Due filosofie molto diverse a confronto, con la Russia che sfoggia da subito il suo gioco dentro-fuori già visto durante le amichevoli: superiorità schiacciante a rimbalzo, tanto spazio per i fucilieri sul perimetro, tante bombe prese ad alte percentuali. Nel primo tempo gli israeliani limitano i danni ma finiscono sotto di 10, con i russi che sfiorano il 50% dai 6,75. Nella ripresa, tuttavia, con la difesa, con pazienza e con un sontuoso Casspi, a tratti in vera trance agonistica, Israele pizza un 30-10 in 13′ e capovolge l’inerzia. La Russia resta in scia grazie soprattutto alla doppia-doppia di Vorontsevich ed alle bombe degli esterni, ma nel finale punto a punto la roulette del fallo sistematico premia, con merito, Israele. Pesano, alla fine, le palle perse e, soprattutto, le sconfortanti percentuali dal campo dei russi, incapaci di convertire in moneta sonante la netta superiorità a rimbalzo.
Finisce col botto o quasi, la prima serata europea con i campioni in carica della Francia costretti all’overtime da una grande Finlandia, quadrata, solida, mai doma, veloce, capace di rimontare sedici punti in un amen ai campioni in carica, di resistere psicologicamente alla tripla di De Colo a pochi secondi dal termine, di replicare con Salin e regalare un surplus di emozioni ai tifosi di casa! Chi lo avrebbe mai detto quando, a pochi minuti dal termine, i campioni conducevano di 14 e parevano aver impresso il loro marchio a fuoco sul match? Parker, Gobert, Batum, avevano timbrato la gara con la loro classe d’oltreoceano, supportati dal solito De Colo, ma Koponen e soprattutto Wilson suonavano la carica e rimontavano forzando molti errori ai padroni di casa. Al supplementare, però, peri nordici finiva la benzina, e per la Francia tutto si è fatto più facile, evitando quella che sarebbe potuta essere la vera notizia del giorno (97-87)! Tutto è bene quel che finisce bene per i transalpini, che certo non hanno molto altro da temere dal girone, mentre sarà interessante vedere quanto peserà sulle gambe dei finnici il losing effort di stasera, quando, già tra poche ore, saranno chiamati ad un’altra sfida decisiva contro Israele!
Marco Calvarese