Proseguiamo l’analisi dei gironi del prossimo Eurobasket, sempre più vicino. Passiamo al girone C, quello che si svolgerà a Zagabria. Padroni di casa i croati di Ante Tomic e delle stelline Saric e Hezonja. Combatteranno testa a testa con la Grecia per il primo posto, mentre dietro sarà lotta per gli ultimi due posti, anche se Slovenia e Georgia sembrano avere un vantaggio considerevole rispetto a una Macedonia in declino e all’Olanda.
N.B: Buona parte dei roster non è definitiva poichè ancora non sono state comunicate le liste ufficiali dagli allenatori. I link verranno via via aggiornati con la comunicazione delle rose definitive.
GIRONE C (Zagabria, Croazia)
CROAZIA
Squadra dal talento cristallino, dove alla vecchia guardia (Tomic, Bogdanovic, Ukic) si va ad aggiungere la nuova generazione d’oro capeggiata dai due baby terribili, Dario Saric e Mario Hezonja. Sembra davvero l’anno buono per andare finalmente a prendersi una medaglia: il roster è lungo e completo in ogni suo reparto. Dalla panchina, infatti, escono giocatori come Draper, Stipcevic, Marko Tomas, il neo milanese Simon e Damien Rudez, a conferma di una rosa che certo non scarseggia di alternative. Forse manca un po’ di cattiveria nei pressi del ferro, con la coppia Saric-Tomic che spicca propriamente per fisicità e intimidazione, così come anche l’infortunio nel corso della preparazione di Oliver Lafayette, lui pure neo milanese, è un peso di non poco conto. Coach Perasovic deve però far funzionare questa squadra che è chiamata, finalmente, a rispondere alle attese troppo spesso deluse. Non ultime quelle dell’Europeo del 2013, giocato da protagonista assoluta, ma poi finito ai piedi del podio. Si andrà ovviamente dai senatori a chiedere il grosso del lavoro, con Bogdanovic che dovrà portare tutto il suo bagaglio di esperienza maturata a Brooklyn e Tomic a lavorare di fino sotto i ferri. Mentre Saric e Hezonja dovranno dimostrare di essere determinanti, prendendosi responsabilità pesanti. Il girone è aperto, e il testa a testa con la Grecia si concretizzerà quasi subito, alla seconda giornata, domenica alle 21, altra partita da vedere assolutamente.
GEORGIA
Per la Georgia vale, in piccolo, il discorso che vale per l’Italia: mai la rappresentativa nazionale ha avuto a disposizione questo talento e tutti i suoi migliori giocatori. Al contrario degli azzurri, però, gli uomini di Kokoskov hanno a disposizione un girone che permette di sognare in grande, dietro a Grecia e Croazia. Alla terza apparizione a un Europeo i georgiani hanno tutto per farsi notare e diventare una discreta mina vagante. C’è il talento di Manuchar Markoishvili, che sarà la bocca da fuoco principale sul perimetro e formerà una coppia temibile dentro-fuori con Zaza Pachulia, leader spirituale del gruppo, che andrà a lottare nel pitturato. Presenti anche le gambe al tritolo di Viktor Sanikidze e i centimetri di Shermadini a formare una coppia invidiabile di centri proprio con Pachulia. Rallentato da problemi fisici costanti, ma comunque da tenere d’occhio anche Tornike Shengelia, reduce da buone cose in Spagna, in Liga Endesa. Attenzione anche a Jacob Pullen, naturalizzato. Non viene da una stagione scintillante e anche nelle amichevoli di preparazione non ha brillato, sembrando abbastanza fuori dai giochi, ma è un uomo che può accendersi e cambiare il corso di una partita con le sue conclusioni da fuori. Resta, nonostante tutto questo, il problema della difesa, che tende a concedere parecchio, specie sul perimetro. Idem, la rotazione degli esterni appare un po’ corta dietro i titolari. Ciò nonostante il passaggio del turno è assolutamente alla portata, e poi, una volta lì, niente vieterà di sognare un posto nelle otto.
GRECIA
Imperativo rialzarsi. Dopo il disastro sloveno del 2013 la Grecia vuole tornare a far vedere al mondo cestistico il proprio valore. E il materiale umano per farlo c’è, decisamente. Intanto già il solo rientro di Vassilis Spanoulis vale come biglietto da visita per un posto tra le protagoniste del torneo. E poi, tutt’attorno, c’è una squadra con tanti talenti, che al momento però appaiono ancora un po’ eterogenei. Lo zoccolo duro (Spanoulis, Printezis, Zisis, Perperoglu, Bourousis) si va a scontrare, infatti, con i nuovi arrivi (Antetokounmpo, Calathes, Papanikolau, Koufos), molti cresciuti cestisticamente o trapiantati in America e che vedono un basket diverso da quello solitamente ragionato degli ellenici. Il mix è potenzialmente devastante , ma il lavoro per ora procede un po’ a rilento, con le amichevoli che hanno mandato messaggi contrastanti. Ciò, comunque, non toglie che sia una delle squadre che punta seriamente al podio. E d’altronde con un quintetto che recita Calathes, Spanoulis, Papanikolau, Antetokounmpo, Koufos non potrebbe essere altrimenti. Resta l’incognita di un tiro da tre punti abbastanza ondivago, anche per l’assenza di specialisti, ma siamo pronti a scommettere che la Grecia darà filo da torcere a chiunque gli si porrà davanti.
MACEDONIA
I bei tempi di Pero Antic, Bo McCalebb e l’incredibile quarto posto del 2011 sembrano lontanissimi. A far spazio a quei ricordi bellissimi oggi, invece, c’è una squadra vecchia, che deve appoggiarsi sulle spalle degli ultratrentenni Richard Hendrix e Vlado Ilievski per sperare di avere di chances di ottenere un pass per gli ottavi di finale. Già le amichevoli hanno mostrato tutti i problemi di una squadra che cerca di giocare un basket controllato, facendo grande affidamento (pure troppo) al tiro da fuori, ma, di base, manca del talento necessario che serva per tenerli in piedi in attacco, mentre in difesa, per quanto sotto canestro non manchino centimetri e chili, non si registra comunque un effort di squadra significativo. Oltre a Hendrix e Ilievski, molto passerà per le mani di Vojdan Stojanovski, lui pure molto orientato al tiro da fuori. Come detto, la squadra è vecchia, e così manca anche quella freschezza di gambe che in certe situazioni può tirarti fuori dalle secche. Considerando il girone, per i macedoni si tratta di una corsa a tre con Georgia e Olanda per l’ultimo posto disponibile per gli ottavi di finale, ma è difficile davvero accreditarli di reali possibilità di avanzamento.
OLANDA
Ritornano a un Europeo dopo 26 anni gli arancioni, che confermano il momento di crescita del proprio movimento. La squadra con cui si presentano peraltro, pur avendo un evidente deficit di talento, non è mal costruita e, anzi, presenta un certo equilibrio tra gioco interno ed esterno. Mentre nel pitturato ci saranno i centimetri di Henk Norel, centro di 2.12 uomo di punta della squadra, Roeland Schaftenaar, reduce da una buona stagione al Rethymno in Grecia, e Robin Smeulders, visto anche in Eurocup con Oldenburg, fuori dall’arco sarà tutto da vedere Charlon Kloof, playmaker classe 1990 che quest’anno, in seconda divisione turca, ha viaggiato attorno ai 20 punti di media. Ne scaturisce così un gioco abbastanza statico, alla ricerca del controllo del ritmo per non rischiare troppe palle perse e andare ad esplorare le proprie migliori armi in attacco. Certo, è da considerare come una delle squadre peggiori a livello di talento, ma dietro a questo c’è un progetto tecnico preciso. Il girone, per quanto aperto, difficilmente permetterà ai tulipani di covare sogni di gloria, ma intanto, già alla prima giornata lo scontro con la Georgia regalerà agli uomini di Toon Van Helfteren la possibilità di rubare due punti pesanti. Difficile immaginarlo, ma mai porre limiti alle sorprese in questi tornei.
SLOVENIA
La maledizione degli infortuni/assenze slovena colpisce ancora. Dopo l’Europeo giocato in casa da protagonista, questa poteva essere un’ottima possibilità per ottenere risultati ancora migliori e confermare quanto di buono visto due anni fa. Le assenze di Goran Dragic, Lorbek, Udrih, Vidmer e Muric, però, costringeranno gli uomini di Zdovc a un torneo di rincorsa. E sì che, comunque, una certa dose di qualità non manchi, specialmente sugli esterni, dove il testimone di leader è passato pur rimanendo in famiglia Dragic: da Goran al fratello Zoran, che dovrà essere l’uomo in grado di trascinare i suoi in attacco. Attorniato da scudieri non così talentuosi, ma pronti a fare il loro, soprattutto se riusciranno ad avere spazio per tirare da dietro l’arco: come abbiamo potuto vedere nell’amichevole di Koper, i vari Balazic, Prepelic, Klobucar, da dove conta tre punti possono essere letali e ammazzare partite che, sulla carta, li vedrebbero sfavoriti. Sotto canestro, invece, la questione è decisamente meno rosea, con i soli Slokar e Omic a costituire opzioni credibili e una panchina, di contro, piuttosto corta alle spalle. Il calendario gioca a loro favore, con una prima fase malleabile e in cui potranno lavorare alla caccia di un pronosticabile terzo posto. Il gruppo di sicuro c’è ed è affiatato e c’è da scommettere che cercherà sempre di arrivare con la cattiveria e il cuore laddove il talento non gli permetterà. Anche se, probabilmente, a un certo punto non basterà più.
POSSIBILE CLASSIFICA FINALE
- GRECIA
- CROAZIA
- SLOVENIA
- GEORGIA
- MACEDONIA
- OLANDA
Nicolò Fiumi