Erano gli anni gli anni ’80 quando Edoardo Bennato, fresco dell’enorme successo di “Burattino senza fili”, pubblicò un nuovo album dal titolo “Uffà Uffà”.
Una delle canzoni caratterizzanti di questo lavoro era proprio “Così non va Veronica!”
Ed in effetti, alla luce del weekend sloveno in quel di Capodistria, mai come in passato questa canzone si addice all’umore che orbita attorno ad Azzurra by Pianigiani.
Inutile girarci attorno, questa Nazionale che avrebbe dovuto iniziare a dare delle risposte confortanti proprio in Slovenia, dopo la delicata fase di preparazione in quel di Trieste in cui si sarebbe dovuto iniziare a fare sul serio (Pianigiani dixit), ha deluso a Capodistria.
Sprazzi, lampi di buon gioco con anche vette di ottimo livello qualitativo in attacco ed anche in difesa, succedute però da allarmanti pause e svarioni preoccupanti, al punto tale da subire un rientro da +18 dalla Finlandia nel primo match ma con vittoria annessa confortante; addirittura un’incredibile sconfitta dall’Ucraina dopo essere stata sopra di un tonante +26 e con la Slovenia, in un match vero, tirato e senza quasi esclusione di colpi, una sconfitta forse più logica ma senza che i padroni di casa dessero la sensazione di essere più forti. E non stiamo parlando di Top team continentali ma di oneste squadre.
Gli avversari incontrati a Capodistria…Più forti dell’Italia? No ma più ordinati sì. Più propensi a giocare con più attenzione e meglio la fase di possesso sì. Più attenti a colpire dove Azzurra mostrava le proprie lacune più evidenti sì. Ed è proprio questo l’aspetto che preoccupa.
Senza giri di parole, questa squadra sembra ancora non avere un’anima. Non è una squadra se non a tratti e si porta dietro i pregi, e soprattutto i difetti, dei suoi interpreti.
Ci si potrebbe opporre a questa tesi affermando che due o tre settimane di lavoro non possono dare un’anima ad una squadra che gioca insieme per la prima volta.
Assolutamente vero. Ma allora a cosa serve il coach in una squadra di basket, forse ancora di più che in altri sport? Il suo ruolo preponderante e predominante è proprio quello, assemblare i pezzi assecondando e valorizzando i pregi e lavorando nel minimizzare i difetti. Tessere un canovaccio al quale aggrapparsi quando le cose non vanno male.
E nei momenti in cui le cose non sono andate bene abbiamo assistito ai soliti problemi connaturati ai singoli interpreti. Senza voler buttare la croce addosso ad Ale Gentile…Ma, ad esempio, anche in Nazionale se la palla finisce a lui 9 volte su 10 “muore” con lui?
In passato, in un recente passato, i miglioramenti ci sono stati. Proprio agli Europei del 2013 un gioco c’è stato, uno spirito c’è stato. Forse però generatosi dopo le sofferenze della costruzione di un roster falcidiato da mille infortuni? E cosa occorre allora per dare la scossa a questa squadra, schiaffi e sofferenze?
Ben vengano allora in questa fase questi problemi, meglio adesso che a Berlino ma resta comunque vivo un altro problema. Il basket in Italia sembra sia in ri-crescita, come i capelli di un calvo che ha fatto di tutto per rivederne spuntare qualcuno. Lo spiegamento di forze che Sky sta impiegando per sostenere Euro 2015. Domanda: qualcuno lo ha spiegato che questa opportunità è una ghiotta occasione per tutti, ma proprio tutti, tutti?
Sprecarlo sarebbe delittuoso, inutile scrivere frasi dolci ed elusive.
Non si pretende la vittoria (magari..), si pretende un certo atteggiamento ed un’applicazione che dia sangue e corpo alla aspettative di tutto il movimento, ammesso che questa parola abbia ancora un senso.
Sbagliare, anche se umano, sarebbe un vero peccato. Augurandoci quindi che venerdì 5 settembre contro la Turchia si veda una squadra degna di questo nome, basterebbe anche e solo questo.
Fabrizio Noto/FRED