Il coach dell’Olimpia Milano, Jasmin Repeša, è intervenuto in diretta nella trasmissione di Sportitalia, “Basket Mercato”, condotta da Matteo Gandini. Ecco le sue considerazioni:
Avete costruito una squadra che bada molto al sodo, più concreta rispetto alle ultime squadre costruite dall’Olimpia.
“Siamo partiti onestamente da giocatori che hanno voglia di crescere, hanno voglia di vincere, senza grandi stelle, che veramente sono poche in giro in Europa. Adesso quelli con qualità sono già tutti in NBA. Non volevamo tenere in campo giocatori che fanno finta di essere stelle. Peccato perché siamo partiti subito con problemi abbastanza gravi. Lafayette si è fatto male con la Nazionale croata, Lawal ha problemi alla mano e lui si aggregherà dopo il 10 settembre”.
Il presidente Proli, infatti, ha dichiarato che siete sul mercato, pronti ad aggiungerne altri. Questo perché temete che questi infortuni possano prolungarsi di più rispetto al mese previsto?
“Il presidente Proli è stato molto disponibile, ha rispettato il fatto che i nostri programmi partano in anticipo: il 26-27 c’è la Supercoppa, poi c’è il viaggio in America, molto lontano, molto duro, molto esigente, dove si spenderanno tante energie. Giochiamo due partite contro il Maccabi, torniamo subito al Forum contro Boston e due giorni dopo comincia il campionato. Noi non vogliamo partire con problemi diversi e per questo entriamo sul mercato, ma senza fretta. Vogliamo trovare giocatori veri, persone vere, per non sbagliare equilibri e chimica, che sono le cose più importanti in una squadra di pallacanestro”.
Una squadra, l’Olimpia, costruita più con l’obiettivo di tornare a vincere in Italia dopo la delusione dell’anno scorso o con l’obiettivo di fare un passo in più in Europa?
“Andiamo partita dopo partita, facciamo passo dopo passo, perché non vogliamo promettere niente adesso. Di sicuro vogliamo riportare lo Scudetto a Milano, ma dobbiamo vedere le altre squadre, tutte le altre si sono rinforzate parecchio e non vogliamo promettere qualcosa e poi non farla dopo. Io posso promettere un lavoro duro, una disciplina di altissimo livello e tutte le cose necessarie per funzionare bene. Tutto il resto lo vediamo sul campo. In questo momento i giocatori che sono qua sono tanti, lavorano bene. Siamo senza Lafayette e Lawal, tre giocatori sono con la Nazionale, due con l’Italia, Gentile e Cinciarini, e Simon con la Croazia”.
Quanto ha contato il tuo arrivo sulla panchina dell’Olimpia per convincere Gentile a restare e a rimandare l’ipotesi NBA?
“Non so, è una domanda per Ale. Di sicuro è un giocatore che mi piace molto, che ho aiutato a crescere quando era giovane a Treviso, un giocatore con una potenza incredibile, sia atletica che fisica. E’ un ragazzo che ha un futuro veramente molto, molto buono. Vediamo, dobbiamo lavorare perché secondo me ci sono tante cose che può migliorare, può migliorare fisicamente, può migliorare atleticamente. Sappiamo che Ale è molto giovane e può crescere tanto”.
La mancanza, in ottica Eurolega, di un pivot di stazza – Gani Lawal è più un pivot atletico – potrebbe essere un problema nei confronti dei pivot di peso che circolano in Europa?
“Vediamo. Sicuramente sarebbe meglio avere un giocatore con stazza, con un po’ più di chili, ma dobbiamo sapere che c’è il gioco di squadra. Ci sono tanti modi per nascondere i problemi che ci sono, le debolezze. Ma onestamente siamo sul mercato: se troveremo un giocatore così, un giocatore che ci può aiutare, lo prenderemo tranquillamente”.
Tra Reggio Emilia, Sassari e Venezia, qual è la squadra che le fa più paura?
“Sono cresciute tantissimo tutte queste società, ma non possiamo dimenticare che Bologna si è rinforzata parecchio, che piazze come Brindisi, Cantù e Varese stanno pensando ‘serio’. Secondo me è un campionato molto esigente, molto equilibrato e non si vincerà facile da nessuna parte”
Francesco Cherchi
Responsabile Comunicazione e Relazioni esterne
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