La sfida delle sfide ha il sapore di una finale anticipata. L’attesa è ormai agli sgoccioli e domani sarà Gara 1 di una semifinale scudetto che verrà contrapposte due squadre che hanno scritto la storia recentissima del basket italiano. La Dinamo Sassari contro la corazzata del campionato appena trascorso: l’Olimpia Milano EA7.
La capolista indiscussa e a tratti quasi invincibile e l’araba fenice bianco blu che muore e risorge. Battaglie che valgono una guerra tra immortali che vedrà, così vuole la legge del basket, veder soccombere gioco forza una delle due. Anche se la serie sarà lunga e mai come quest’anno si presenta incerta. La Dinamo ha eliminato Trento imponendosi non senza fatica ed evitando la gara 5.
L’Olimpia ha liquidato in tre secche battute da ordinaria amministrazione Bologna, ma contro la Dinamo non sarà così. Brucia ancora e non va giù in quel di Milano la Coppa Italia strappata a Desio e portata in Sardegna anche se, in campionato, la squadra di Giorgio Armani ha regolato i conti annichilendo Sassari. Ora come ora il team lombardo è forse consapevole di essere superiore, ma non può sottovalutare un’avversaria che è capace, se trova l’attitudine di gioco giusta, di imbrigliare l’attacco e di sfoderare una difesa che non lascia fiato. Matteo Formenti ha domato l’Mvp del campionato Tony Mitchell negli appena trascorsi quarti di finale, adesso, invece c’è da mettere la museruola ad Alessandro Gentile che però, ha sempre sofferto il fiato sul collo di Rakim Sanders che in questi play off sembra aver smarrito la giusta via. L’ala piccola americana non fa più parte dello starting five titolare di coach Sacchetti e i pochi minuti sul parquet ad eccezione di gara 3, non sono stati per niente confortanti. Sarebbe importante, per la Dinamo ritrovarlo. In netta risalita Edgar Sosa che ha brillato dimostrando di essere capace di far girare palla e di saper, all’occorrenza, sacrificare la realizzazione personale in cambio di passaggi e assist preziosi. Uno dei punti di forza di Milano è la potenza muscolare e il talento, ma Sassari ha dimostrato che il gioco di squadra può spazzare le certezze e le solidità del team più forte sulla carta, anche se l’approccio ai playoff per molti giocatori biancoblu, è stato, a tratti, problematico.
David Logan si è sbloccato con l’exploit in gara 4, mentre Kenneth Kadji e’ sbocciato: potrebbe essere il giocatore capace di sorprendere infilandosi trai colossi meneghini. Nei tiri da due Samardo Samuel sfiderà Shane Lawal che sembra abbastanza carico; e’ probabile però che saranno gli italiani a fare la differenza. Sono in maggioranza nel quintetto di Milano, in rotazione per quanto riguarda Sassari. Milano parte sicuramente in pole: ha dalla sua il fattore campo, perché gioca in casa i primi due match, ma è un apparente vantaggio, perché alla Dinamo piace vincere al Forum di Assago, dove ogni volta si riaccendono le indimenticabili emozioni della prima Coppa Italia conquistata. Uno scontro che sará tra le prime due squadre in classifica quando parliamo di valutazione e punti, dove la differenza la fa la difesa a favore di Milano. Ed è proprio su questo versante che la Dinamo dovrà stare vigile e accorta e cercare di replicare quanto sfoderato in gara a 3 contro Trento.
Concentrazione e come ha dichiarato Meo Sacchetti: “indispensabili coesione, ritmo ed energia”, un mix da shakerare e servire a Milano per eliminarla e arrivare alla finale. Coach Sacchetti nella conferenza stampa della vigilia si è mostrato particolarmente ottimista. Ecco le sue parole:
Siamo al secondo turno, giochiamo contro Milano che, c’è poco da fare retorica, è la squadra più forte. Abbiamo dimostrato di poter giocare due partite molto buone con loro e sappiamo che per batterli servirà il massimo livello e dare il meglio. Abbiamo bisogno di pensare una partita per volta e giocare al massimo della condizione. Iniziamo a pensare alla prima e mettere il primo step. Ci servirà tutta la nostra potenzialità difensiva per non concedere troppo, e bisognerà fare canestro come con Trento, soprattutto da fuori perché sotto canestro loro possono metterci in difficoltà. Dovremo bilanciare bene attacco e difesa, capendo quando è il momento di forzare e quando invece di pensare un attimo in più. Contro Trento abbiamo provato diverse soluzioni in attacco ma tutto partirà dal nostro lavoro in difesa soprattutto partendo dall’uno contro uno. Hanno un centro dominante spalle a canestro, come nessun’altra squadra del campionato, hanno uno dei tiratori migliori del panorama italiano come Kleiza, l’abbiamo sperimentato sulle nostre spalle, e giocatori perfetti negli uno contro uno come Gentile e Brooks. Insomma sono una squadra completa, che può far male in tanti modi. Per questo ha vinto venti partite di seguito nel campionato italiano. È la squadra più forte, in un campionato come il nostro dove, dopo la retrocessione di Siena, ci sono anche squadre emergenti che sono passate ai playoff, Milano è e resta la favorita. Abbiamo qualche acciacchino dei nostri giocatori, Brian ha preso una botta al polpaccio, Jerome ha un piccolo fastidio a una spalla da un po’: sono cose normali che capitano a fine stagione. Rakim Sanders è un’ala della quale conosciamo le potenzialità, aspettiamo che le faccia vedere altrimenti giocherà qualcun altro. Il campo è il vero giudice in questo momento, gli abbiamo mostrato la nostra fiducia ora però abbiamo bisogno di gente che giochi nei momenti topici. La tradizione vuole che abbiamo vinto solo una partita in casa contro di loro, quella di Supercoppa, mentre al Forum abbiamo vinto più volte. Questa è una cosa passata, nella quale non credo: bisogna giocare bene e questa è la priorità. Il Forum è una bellissima cornice con 10000 persone, da giocatore credo non ci siano stimoli migliori di questo.
FEDERICA GINESU
Marco Portas