Pareggia la serie la Dinamo Sassari, che strappa il servizio al PalaTrento imponendosi per 79-88. I sardi non ripetono gli errori di gara1, vincono stavolta la sfida a rimbalzo e soprattutto tengono il piede sull’acceleratore per 40 minuti ad un ritmo insostenibile per i padroni di casa. L’Aquila fa il possibile per tenersi in partita, replica ad ogni parziale ospite grazie soprattutto prima a Mitchell poi ad Owens ma si trova senza risposte nel momento decisivo. La squadra di Sacchetti vince pur tirando male da tre, lo fa perché Lawal è immarcabile (7 schiacciate) e Sosa trova autostrade verso il canestro nel secondo tempo. Ora la serie si sposta in Sardegna, con la Dinamo che dovrà provare a chiuderla per non tornare in un campo fattosi più difficile con il passare della stagione.
3166 spettatori al PalaTrento, mescola le carte Sacchetti promuovendo Kadji in quintetto per Brooks. La differenza si vede, soprattutto perché sembra voler lanciare subito un segnale Sassari che aggredisce in difesa e a rimbalzo un avversario frastornato. Lawal schiaccia ad ogni possesso, per Trento reagisce solo Mitchell che rintuzza con cinque punti consecutivi lo 0-11 iniziale ospite. L’MVP lancia la carica, l’Aquila non ha paura ad accettare la sfida di Sassari ed il passivo è praticamente azzerato sul 12-13 dopo sei minuti. Gli ospiti fanno 1/10 da 3, Trento così prova addirittura ad allungare ma sempre Lawal fissa il 21-21.
Cambia nuovamente la musica ad inizio secondo periodo: un paio di perse di troppo e la mira ritrovata da Brooks e compagni producono un parziale di 15-3 che vale il 24-36 sardo. Si viaggia a grande velocità senza pensare troppo, tra un contropiede e l’altro Trento produce così un 10-0 subito replicato dagli ospiti. Nella confusione va fuori giri Mitchell che prima sfonda poi si fa fischiare tecnico e si accomoda così in panchina. Sassari non ne approfitta, Owens trova respiro sul più bello ma Lawal fa 42-46 sulla sirena.
Altro giro altro parziale, stavolta è un 9-0 dei padroni di casa che vanno al massimo vantaggio di 51-46. Ci pensa il figliol prodigo Sosa a riportare sotto Sassari, con Trento che si affida soprattutto ad un Owens bravo a trovare spazi tra le strette maglie dei lunghi di casa. Con il suo centro fuori l’Aquila non trova più alcuna soluzione offensiva, sbagliando anche qualche tiro libero di troppo. I punti del dominicano nel terzo parziale sono 10 e la Dinamo va all’ultima sirena ancora avanti 59-61 nonostante il 5/25 da fuori.
Si sblocca invece Logan da tre con l’aiuto della tabella ed è un pesante 59-68 a frustrare le speranze del pubblico di casa, tanto più dopo che si ripete senza l’aiuto del vetro per il +12. Trento non si arrende, trova subito il bonus ospite e il quarto fallo di Lawal riavvicinandosi a -7. Sul 66-73 però sbagliano Pascolo e Sanders, Sosa segna con l’ennesimo slalom e poi spegne con la tripla l’ultimo accenno d’inerzia firmato Mitchell. Trento non ha più energie per replicare, finisce 79-88.
DOLOMITI ENERGIA TRENTO – BANCO DI SARDEGNA SASSARI 79-88 (21-21;21-25;17-15;20-27)
TABELLINO
MVP: esce fuori nel momento decisivo Edgar Sosa. Dopo i 6 punti nel primo tempo ne arrivano 15 nella ripresa, prima nel momento in cui Trento prova a dare la spallata poi a frustrare la difesa di casa. Alla fine 21 punti, e pazienza per il 2/8 da 3 e le 4 perse.
LVP: grande fatica per Marco Spanghero contro la pressione sassarese, lo capisce presto Buscaglia che gli concede solo 14 minuti con 5 punti e 3 perse.
AREA STAMPA
Sacchetti: siamo partiti bene poi si è acceso Mitchell che non è marcabile. La partita è andata a strappi, un po’ noi un po’ loro, poi siamo riusciti a staccarci nel terzo periodo. Se guardo la differenza a rimbalzo, in gara1 62-31 per loro oggi 41-39 per noi quindi abbiamo messo un po’ la faccia cattiva. La modifica al quintetto? Ci ho pensato appena finita la partita scorsa, abbiamo avuto la giusta aggressività. Jeff ha reagito nel modo migliore, ho visto grandi campioni partire dalla panchina e fare la differenza.
Non mi piace mai parlare di singoli, però abbiamo giocato bene con i lunghi, avuto anche un contributo importante da Jack e Formenti. Una Dinamo operaia? No, una Dinamo che ha avuto la faccia giusta, magari sbagliando molto però facendo vedere la faccia da playoff, sperando di avere capito. I giocatori hanno lanciato un messaggio importante, ovvio che un Mitchell non lo puoi fermare ma fargli fare più fatica sì.
In campionato ci avevano battuto due volte, si poteva vedere il solito film quando abbiamo subito il break ad inizio terzo quarto ma stavolta abbiamo saputo reagire.
Buscaglia: non abbiamo giocato molto bene, mi spiace perché i ragazzi ce l’hanno messa tutta. Dovevo avere io una migliore quadratura del cerchio quindi mi spiace in prima persona, non sono riuscito a tracciare bene la linea guida della partita. Loro sono stati fantastici, hanno rintuzzato tutti i break e sono rimasti sempre sotto. Sassari è rimasta sempre avanti, ha vinto meritatamente perché è fortissima ma non ho inquadrato bene certe situazioni.
Nel primo tempo abbiamo subito troppe penetrazioni che gli hanno permesso di allargare in campo, in attacco abbiamo avuto poca fluidità, non avendo abbastanza prontezza nel muovere la palla. Non abbiamo preso mai l’inerzia, potevamo riuscirci a fine terzo quarto ma loro non ci hanno concesso nulla. Non voglio togliere assolutamente niente all’ottima prestazione di Sassari, ho il rammarico personale di non aver inquadrato bene la questione né a livello di giocatori né a livello di squadra, non costruire niente dalle fiammate avute.
Grant? E’ stato troppo assente, venti giorni di precarietà te li porti dietro tanto più se non sei uno che gioca tanti minuti. Vediamo se riusciamo ad avere qualcosa in più in gara3, ci sono comunque tantissime attenuanti.