L’Umana Reyer ha un impatto economico positivo sul territorio metropolitano: questo l’esito di una tesi di laurea in Economics and Management, ovvero la laurea in Economia aziendale totalmente in Inglese, realizzata dalla ventiduenne mestrina Chiara Porzionato. Una tesi da 110 e lode che è valsa alla laureanda dell’Università di Ca’ Foscari il titolo di miglior studentessa italiana della sessione tanto da essere una delle due uniche studentesse a tenere il discorso pubblico di fronte alla folta platea presente in Piazza San Marco, lo scorso 18 aprile, per la proclamazione di tutti i neo laureati presso l’università veneziana. Non è la prima volta che la Reyer diventa oggetto di una tesi di laurea ma certamente questa è una prospettiva di analisi assolutamente inedita per la realtà orogranata e più in generale per una società sportiva, quantomeno in Italia.
“Ho realizzato questo elaborato – racconta Chiara Porzionato – raccogliendo una serie di dati che mi sono stati utili a verificare se il progetto sportivo Reyer abbia un impatto positivo sul territorio anche dal punto di vista economico. In altre parole se la presenza della Reyer concorra ad aumentare il benessere nell’area metropolitana. Come parametri ho preso in esame soprattutto il reddito dei residenti e il numero di aziende presenti nel territorio e la risposta a questa domanda è stata positiva. Chiaro che si tratta di una prima analisi di una serie di dati che sarebbero da approfondire, ma ritengo già significativo che l’impatto di questa realtà sia positivo anche dal punto di vista economico. Fondamentale ai fini di questa ricerca è stato il contributo della Reyer, per la fornitura di alcuni dati, e delle società sportive aderenti al Progetto Reyer che ringrazio perché mi hanno permesso di chiudere il cerchio”.
Come è nato l’interesse per questo tema?
“L’ho scelto per un interesse personale verso il basket e la Reyer, della quale sono tifosa, applicando un modello di analisi sull’impatto delle società sportive molto diffuso negli Stati Uniti. Nel mio percorso di studi ho infatti portato avanti parallelamente la laurea italiana e il percorso universitario negli Usa, precisamente alla Georgia State University di Atlanta, dove a maggio conseguirò un’altra laurea. Lì sono stata da agosto 2013 ad agosto 2014 e nell’ambito di materie relative all’Economia dello sviluppo urbano ho potuto approfondire la conoscenza di numerose ricerche di questo tipo”.
Quanto emozionante è stato parlare in Piazza San Marco?
“In realtà ero più a mio agio di quanto avrei potuto immaginare. Ho raccontato il mio percorso e quanto sia stata importante per me l’università. Un percorso che non considero concluso poiché ora vorrei specializzarmi. Ho fatto domanda ad alcune università e per ora mi ha risposto la scuola di business di Stoccolma, che assieme alla Bocconi è una di quelle in cima alla mia lista dei desideri. Ambizioni lavorative? Mi piacerebbe intraprendere una carriera nel settore finanziario per le aziende e il mio futuro al momento lo vedo all’estero ma non escludo la possibilità di tornare a Venezia. Ovviamente tutto dipende dalle possibilità che si verranno a creare”.