Primavera inoltrata, aria di Playoffs in LNP e si parte subito con il primo turno e, specificatamente, con le gare che coinvolgono le squadre della A2 Gold classificatesi dal 5° all’8° posto contro le prime 4 della Regular Season della A2 Silver.
Proviamo dunque a prevedere come potranno andare queste prime gare con la certezza però che ne vedremo delle belle !!
Angelico Biella (5^ Gold, 30 punti : 15 v/ 11 p) – Remer Treviglio (4^ Silver: 19 v/11p)
E’ a prima vista la sfida più equilibrata perché tra le squadre più vicine nella virtuale classifica congiunta. Ma è soprattutto la dimostrazione di come si possano tranquillamente ottenere risultati senza rinunciare alla crescita dei giovani. Le casse societarie di entrambe saranno così ampiamente rimpinguate dai premi under, per raggiungere i quali sono stati scelti due coach di stessa formazione cestistica: Fabio Corbani ed Adriano Vertemati (fresco di rinnovo triennale), entrambi dal settore giovanile di Treviso. Simili per ampiezza di rotazioni, (almeno nove uomini in doppia cifra per minuti, ma Treviglio non ha i 22 punti di media di Raymond) in ambedue i casi la scelta per il centro è caduta su un giocatore esperto e classe ’82: Luca Infante e Lele Rossi.
Vista la connotazione giovanile, entrambe hanno atletismo da vendere (Lombardi e Gaspardo ad esempio) , ma l’infortunio a Tomas Kyzlink, vera ala piccola dello scacchiere Remer, costringerà verosimilmente lo staff orobico a giocare spesso con tre piccoli, istintivi e di spiccata indole perimetrale (Carnovali in primis). Scontro generazionale, invece, in cabina di regia, dove è probabile che in soccorso di Tommy Laquintana (’95) arriverà Simone Berti a prendersi cura di Tommaso Marino, da sempre croce e delizia delle sorti trevigliesi e top scorer con oltre 14 punti e mezzo di media: i due vengono entrambi dal settore giovanile e dagli scudetti vinti con la maglia della Mens Sana.
Fmc Ferentino (6^ Gold, 13 v/13 p) – Pall. Recanati (3^ Silver, 19 v/11 p)
Entrambe premiate dalla classifica avulsa, ( a tre con Trieste e Agrigento per i primi, addirittura quoziente canestri su Treviglio per i leopardiani)Ferentino e Trieste danno vita a quella che sulla carta parrebbe la serie più scontata ed indirizzata verso la Ciociaria, ma la squadra di Sacco è stata decisamente la rivelazione di questa stagione. Le otto vittorie in trasferta confermano la tendenza corsara dei marchigiani, che in estate hanno prelevata dai prossimi avversari un nuovo Mosley, dopo la partenza di Sean Tavon. Toccherà a lui duellare ad alta quota con Paul Biligha, mentre saranno Sykes e l’orgoglioso Gueye in uscita dalla panchina a prendersi cura di Omar Thomas.
Pur finendo con una sconfitta in casa rivelatasi ininfluente, la squadra del patron Ficchi ha esperienza da vendere sia in panchina con coach Gramenzi, che nel resto del roster (Bucci, Guarino, Ghersetti) decisamente abituato a partite di tale importanza. Il crescendo rossiniano che ha portato i ciociari a giocarsi addirittura l’overtime della Finale di Coppa Italia contro Verona dimostra, del resto, un valore probabilmente superiore al sesto posto finale, soprattutto se Omar Thomas dovesse confermare il coinvolgimento emotivo mostrato in Romagna. Ma attenzione alla spensieratezza di Dimitri Lauwers e compagni.
Pall. Trieste (7^ Gold, 13 v/ 13 p) – Mobyt Ferrara (2^ Silver, 20 v/10 p)
Di filosofie diametralmente opposte, visti gli enormi sacrifici economici giuliani cui si sono contrapposti gli importanti investimenti della Mobyt (ma lo sponsor lascerà a fine stagione), saranno di fronte in un ottavo di finale che, rievocando dolce sapore di Serie A anche se mai negli scontri diretti (Trieste manca dal 2004, l’allora Carife era nella massima serie nel biennio 2008-10), ha meritato anche la diretta televisiva Sky. La squadra di Dalmasson ha stoicamente centrato i playoff espugnando Ferentino, giusto premio per una stagione che ha definitivamente consacrato Tonut (oltre 19 di media), accanto alla stella Holloway ed un manipolo di giovani orientati dalle sapienti mani di Marco Carra. Passano dai primi due molte delle fortune offensive dei muli biancorossi, e se il lungo americano sarà un osso duro per la atipica pattuglia di numeri “4” avversari (con Benfatto a volte fermato dai falli), è altrettanto probabile che il figlio d’arte (e Prandin) saranno costretti agli straordinari difensivi su Kennet Hasbrouck, un rebus spesso irrisolvibile anche a livelli più alti.
La Mobyt ha definitivamente svoltato con la cura Martelossi (15 vinte su 19 partite in panchina) e il secondo posto finale è il lungo coronamento di un percorso iniziato quattro anni fa con la vittoria della Dnb: sempre sull’asse play-pivot Ferri – Benfatto, su cui il ds Pulidori ha di volta in volta costruito il gruppo degli italiani. Serie apertissima anche alla qualificazione per la squadra proveniente dalla Silver, ma i 4600 del PalaTrieste e l’entusiasmo dei padroni di casa saranno fattore non di poco conto: in un matineè di Sky ci fece una brutta figura anche la corazzata Torino.
Moncada Agrigento (8^ Gold, 13 v – 13 p) – De’ Longhi Treviso (1^ Silver, 21 v/9 p)
“Derby” tra le ultime due vincitrici della Silver (ma lo scorso anno i girgentini la dominarono, chiudendo con un vantaggio ben superiore alle due lunghezze con cui Treviso ha distanziato Ferrara) che apre un affascinante spiraglio sul quarto con Verona: se passassero i trevigiani, sarebbe un remake di una sfida vista in passato su ben altri palcoscenici. Squadre simili e non solo perché hanno una guardia di nome Williams, entrambe ruotano almeno otto uomini oltre gli 11’ di media e non segnano tantissimo (non si arriva ai 75). Ma le similitudini si estendono anche a una più netta distinzione tra due e tre punti rispetto alle altre sfide (conclusioni da 2 quasi doppie a quelle da 3 in ambo i casi) e alla presenza di play classici già visti al piano superiore come Piazza e Pinton, anche se quest’ultimo supporta l’estro e la fisicità di Fantinelli, tema tattico di interessante analisi.
Come accadde per la squadra di capitan Chiarastella lo scorso anno, anche Pillastrini – che vince nuovamente la regular season di Silver due anni dopo quella con Torino – ha costruito il suo primato sulle importanti responsabilità degli italiani, con una struttura più classica e un 3 vero (Fabi, come lo è Evangelisti sull’altra sponda), ma una più marcata gerarchia nel settore lunghi dell’intercambiabilità girgentina. Rinaldi e soprattutto Powell (15,7 punti con oltre 10 tiri da 2 e il 58%), infatti, saranno clienti scomodissimi per i non troppi chili della Moncada, dove Dudzinski proverà a restituire la pariglia ed aprire il campo col tiro da tre punti. I 33 minuti di Piazza e Williams, uniti all’importanza di Evangelisti e la rinascita di Saccaggi, sono sintomo, invece, di una più forte connotazione “esterna” dell’attacco biancazzurro, rispetto a una De’Longhi (nessuno oltre i 30’) che preferisce redistribuire più omogeneamente le sue soluzioni.
Donatello Viggiano