Pasquetta con il botto in Pro A.
Limoges, squadra campione di Francia, cambia la propria guida tecnica.
Via coach Dupraz (foto), dentro Philippe Herve, ex coach di Orleans: tanti ringraziamenti al primo e un caloroso benvenuto al secondo, così recita il freddo comunicato della CSP.
Fin qui la fredda cronaca; ora mi si concedano alcune considerazioni sparse.
Dupraz paga per errori, non solo suoi, commessi in fase di costruzione della squadra.
I primi segnali di una squadra complicata da allenare e di un’annata storta si sono visti all’esordio contro la JSF Nanterre nel Match des Champions, l’equivalente della nostra Supercoppa, quando la squadra di Parigi ha passeggiato contro i campioni di Francia.
Il roster di Limoges, per quanto solido in patria, non era per quantità, qualità e fisicità, neanche lontanamente presentabile in Eurolega.
Le sconfitte ampiamente preventivabili si sono rivelate un boomerang per lo spogliatoio.
Non aver capito che le scorie dell’EL stavano devastando lo spogliatoio è stata la grande colpa di Dupraz, unitamente all’aver affrontato in modalità leisure l’Eurocup ma soprattutto la Leaders Cup, con l’eliminazione al primo turno contro Nancy.
Vista così, e dato che a pagare nello sport, è spesso l’allenatore, l’esperienza di Dupraz potrebbe sembrare essere durata anche troppo.
Guardando però al campionato, tale conclusione potrebbe sembrare affrettata: la squadra è, infatti, terza con un record W-L al 67%, lo stesso con cui ha chiuso lo scorso anno la regular season e, inoltre, come scritto nel commento alla J27, appare molto lontana, per qualità ma soprattutto per testa e mentalità da Strasbourg e Nanterre, le vere contender.
Allora perchè cambiare a 7 giornate dalla fine? Cosa si spera di ottenere?
Non possono essere una sconfitta, per quanto pesante, contro una squadra di Pro B in Coppa di Francia e una rocambolesca sconfitta a Rouen, a far decidere il cambio di guida tecnica. Non avrebbe senso.
A meno che realmente, lo spogliatoio non sia diventato una polveriera.
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