Chieti, 29 marzo 2015. Sfida d’alta quota in scena al PalaLeombroni: tra una Proger a caccia dell’ultimo treno per i playoff ed una Mobyt lanciata ai vertici del campionato è quest’ultima a far valere la legge del più forte!
Primo quarto. Di fronte ad un pubblico stavolta non numerosissimo, con rappresentanza ospite (le due tifoserie coltivano rapporti amichevoli), la Proger Chieti scende in campo al completo, ma dopo una settimana travagliata soprattutto nel settore esterni, con Hamilton e Palermo recuperati per tempo, ma certo non al 100%. L’avvio è molto equilibrato: Chieti ha, come sempre, in Ancellotti il suo terminale offensivo (suoi i primi 6 punti di squadra), mentre gli ospiti, inizialmente, subiscono la stazza teatina nel pitturato e trovano nelle triple di Ferri e Castelli la propria dimensione tattica (8-8 al 4′). Sollazzo prova ad imporre i propri centimetri dal post basso e la difesa dell’area di casa inizia a mordere: dopo un pick and roll da manuale Sollazzo-Ancellotti ed un “passi” di Benfatto (14-8) Martelossi decide di parlarci su. Dopo un botta e risposta Hamilton-Hasbrouck è quest’ultimo, però, a salire in cattedra: finora un po’ avulso dai giochi estensi, viene dirottato nel ruolo di guardia, mentre Huff scivola in ala. Questo cambio di posizione, soprattutto offensivo, segnerà l’intera partita! Hasbrouck, dicevamo: assist per Benfatto, tripla, ancora assist per il centro ferrarese…in un amen gara ed inerzia rovesciate (17-19 al 9′)! E’ Monaldi, con un paio di tiri dalla lunga, a consentire ai padroni di casa di condurre di misura al primo mini-intervallo (22-21).
Secondo quarto. Inizio promettente per i teatini, con il rientrante Cardillo e Paesano che, in area, si trovano a meraviglia e paiono troppo dinamici per i lunghi ospiti: nei primi 5′ della seconda frazione Ferrara segna solo dalla linea della carità (sbagliando, peraltro, molti liberi), ma anche Chieti trova con sempre maggior difficoltà la via del canestro, contro una Mobyt che ha iniziato ad intasare l’area con maggior decisione. Le Furie raggiungono il loro massimo vantaggio (29-21 al 13′), ma non danno la sensazione di poter chiudere la partita: bastano qualche viaggio in lunetta ed una tripla indisturbata di Troy Huff (in crescendo di fiducia) a ripristinare l’equilibrio (29-27 al 16′) ed a costringere “Cedro” Galli al primo timeout della partita. Di fronte alla crescente intensità difensiva degli ospiti, più attenti sui mismatch e rapidi nel chiudere l’area, Chieti deve affrettarsi a rimettere in campo prima Sollazzo, poi Monaldi, ma Huff e Casadei, sempre dalla media-lunga e spesso indisturbati, impattano la gara (32-32 al 17′). Con tutti i titolari in campo è, comunque, un’altra Proger, di chiara matrice “galliana”: Sergio in punta sul perimetro, Sollazzo in backdoor, Ancellotti a saltare in area, le spaziature migliorano ed il pallone trova nuove linee di passaggio (38-35 al 19′). Hasbrouck è letteralmente francobollato ad Hamilton e Sollazzo gode delle attenzioni particolari della difesa ospite, con Amici spedito sulle sue tracce per dare respiro ad Huff. Sollazzo di furbizia guadagna fallo e chiude con un libero lo score teatino, mentre il solito Hasbrouck accelera e trova il viaggio in lunetta sulla sirena, per il finale di primo tempo che recita 39-36 Proger.
Terzo quarto. Partenza shock per Chieti: Huff impatta subito dall’arco, Benfatto soprassa in contropiede, lo imita Huff nell’azione successiva e dopo un minuto è già timeout! Cos’è successo? Che Hasbrouck difende come una furia, a tratti anche sul portatore di palla, e il matchup Huff-Sollazzo sta premiando il primo, bravissimo nel tenere l’uno contro uno e perfino il gioco in area della guardia biancorossa, almeno venti centimetri più alta. E’ sempre Ancellotti ad arginare la marea estense, sbloccando i suoi, alzando la saracinesca sotto il ferro ed innescando il contropiede dell’immediato pareggio teatino: Monaldi inchioda il 45 pari, ma l’urlo del PalaLeombroni è soffocato da due triple ospiti consecutive! Tutto da rifare per una Proger in affanno soprattutto nella costruzione del gioco contro la coriacea difesa ospite, con Huff che ormai vede il canestro come una vasca (49-55 al 27′). Monaldi accorcia ma poi commette subito il suo terzo fallo (improponibile mismatch difensivo su Castelli). Quando Hasbrouck siede in panchina, però, si accende Hamilton: bomba sulla sirena dei 24” e, a seguire, 3/3 ai liberi per fallo su tiro da fuori subito ad opera di Amici. Ancora Hamilton, allo scadere di frazione, impatta sul 61 pari!
Quarto quarto. E’ Hasbrouck a portare a scuola Hamilton ed a sbloccare lo score per la Mobyt: taglio in backdoor, prima, layup dalla media e finger-roll finale, poi, con il coloured biancorosso in ritardo nella chiusura su entrambe le conclusioni. Sollazzo sblocca i suoi ma Huff punisce il mismatch con Ancellotti con la più incredibile delle triple (63-68 al 33′). L’ennesima bomba di Hamilton, che tiene la Proger in partita, nasce da un contropiede clamorosamente fallito, ma è un fuoco di paglia perché Sergio continua a spadellare dall’arco, mentre Hasbrouck trova una tripla fondamentale (66-71 a -3’25”). Hamilton replica di puro talento, stavolta in faccia al suo spietato marcatore, ma poi commette due falli in pochi secondi mandando i suoi in bonus… E’ il prologo della partita: dopo tanti errori nel primo tempo, Benfatto, Castelli ed Amici sono quasi glaciali nei liberi, rendendo vano il fallo sistematico dei padroni di casa e due triple consecutive (un po’ fuori tempo massimo…) del redivivo Monaldi. Di puro orgoglio le Furie ci provano fino all’ultimo, guadagnandosi gli applausi dei propri tifosi, ma Ferrara non molla la presa e porta a casa, meritatamente, i punti che valgono la poltrona d’onore della Silver. Finisce 77-82.
MVP: Troy Huff, gara sontuosa per il piccolo talento estense: 22 punti con 3/5 dai 6,75, ma anche 7 carambole, 2 recuperi ed una difesa coriacea che ha mandato in un cono d’ombra il giocatore chiave della Proger, Adam Sollazzo.
Uomo chiave: Kenny Hasbrouck, ovvero: quello che le cifre non dicono! 17 punti, 4 assist e 3 recuperi, ma soprattutto una marcatura asfissiante su Hamilton tale da tagliarlo fuori dai giochi per la maggior parte della gara: 19 punti ma solo 10 di valutazione per il fuciliere teatino, frutto di triple esaltanti e capaci di tenere la Proger in partita, ma quasi tutte totalizzate con il fuoriclasse ospite in panca… un leader indiscusso e davvero di altra categoria!
Chiave tecnica: ancora quella che le statistiche non leggono… la difesa! in una gara in cui si è vista zero zona, la capacità di seguire tutti i movimenti nei matchup e di collassare in area al momento giusto, alla lunga, ha tolto il respiro alla manovra di casa.
Chiave tattica: gli accoppiamenti tra gli stranieri! Le sfide Hasbrough-Hamilton e Huff-Sollazzo si sono risolte entrambe appannaggio dei primi, in attacco e, sorprendentemente, anche in difesa, premiando la scelta di schierare Hasbrouck da 2 ed Huff da 3, con capitan Ferri sovente in cabina di regia. Una versatilità di ruoli cui Chieti, alla lunga, ha dovuto fare strada.
Tabellini:
Proger Chieti – Mobyt Ferrara 77-82 (22-21, 17-15, 22-25, 16-21)