Da Barcellona tuonano ancora, poi se c’è il Panathinaikos di mezzo, dalla Catalogna rampogne e sanzioni arrivano ancor più volentieri.
I campioni di Grecia sono stati multati di 22.000 euro dall’Eurolega in seguito agli episodi che si sono verificati durante e dopo la gara della settimana scorsa di Top 16, guarda caso proprio contro il Barcellona.
Il provvedimento è arrivato in seguito ad una aggressione subita dai direttori di gara ( tra loro anche i “nostri” Lamonica e Paternicò ), e per l’accensione di fumogeni all’interno del palazzo dello sport di Oaka. In arrivo prossimamente anche un’ altro provvedimento nei confronti dei greci, per punire la presenza di uno striscione ( “Marinakis Heroin Dealer” ), rivolto al presidente dell’Olympiacos ma evidentemente tale da infastidire oltre il lecito il board dell’Eurolega.
Non è la prima volta che il Panathinaikos diventa oggetto di pesanti sanzioni a causa delle intemperanze o pseudo tali dei suoi tifosi. Fermo restando il fatto che cercare di tutelare l’integrità di giocatori ed arbitri sia una priorità, sarebbe cosa buona e giusta un utilizzo equo della giustizia, cosa che non sempre avviene. Scandaloso il provvedimento preso ad esempio qualche mese nei confronti del Galatasaray, in seguito ai fatti incresciosi che portarono all’uccisione di un tifoso della Stella Rossa in occasione del match disputato ad Istanbul. In quella occasione il club turco se la cavò con 100.000 euro di multa e tre partite da giocare a porte chiuso. Quando invece avrebbe meritato l’esclusione dalla competizione, ed una squalifica per le stagioni successive.
Alessio Teresi