Erano 3285 gli spettatori presenti sulle gradinate del Palamaggiò, di questi saranno solo i circa 70 tifosi siciliani, stoici e calorosi, ad andarsene con un sorriso. E di sicuro la vittoria per l’Upea vale doppio, perchè i ragazzi di Griccioli volevano dedicarla al piccolo Andrea, delle giovanili della squadra paladina, scomparso qualche giorno fa prematuramente per un male incurabile. Per il resto sulla sponda casertana, invece, ci sono fischi, insulti, e cori che sono iniziati, vale la pena dirlo, dopo il 38′ nonchè accenni di totale delusione. Caserta perde ancora, contro un’avversaria diretta che si tira fuori dalla corsa salvezza non solo col distacco ma anche col 2-0. E se all’orizzonte per la Juve ci sono solo le due sfide, in trasferta, a Varese e Pesaro, su cui sulla carta si può pensare di fare qualcosa, neanche più le preghiere sembrano confortare il pubblico all’ombra della reggia.
L’Orlandina è bella e pulita nel suo gioco, che si appoggia ora sulla solidità di un pacchetto lunghi che si fa trovare pronto quando serve, con Nicevic (10 + 6 rimbalzi) in versione Tim Duncan, nonchè il duo Hunt-Archie che alterna le giocate di potenza a quelle di fino. La regia è plurima, ma sempre fatta da ottime geometrie. Basile è la sicurezza per i compagni e nei suoi 34 minuti sforna 3 confetti alla sua maniera, più 7 assist. Henry domina in lungo e in largo con la sua imprevedibilità, chiudendo a 15 punti con 7 rimbalzi e 3 assist, mentre il nuovo arrivato Mcgee dimostra che in Bundesliga il talento non manca, e per lui ci sono 14 a referto. Mancava Soragna, problemi muscolari per lui, nonchè Campbell, eppure la squadra di Griccioli ha risposto alla grande. Vittoria meritata dei siciliani, al cospetto di una Caserta che ha provato troppo a spingere sul tiro da tre, sia per la buona difesa ospite, ma anche e soprattutto perchè non ha avuto forza e centimetri necessari per combattere in area. Se a questo ci si aggiunge le condizioni poco brillanti di Scott, la serata storta di Vitali e i deficit che han accompagnato la squadra da inizio campionato, allora la sconfitta si spiega, anche se i primi 4′ dell’ultimo periodo sono davvero inspiegabili. La verità è che uno come Domercant quando manca si fa sentire non solo per i suoi punti, ma anche per quel carisma e quella leadership che sa dare. Non è bastato il generoso (anche se oggi un po’ sotto traccia) Ivanov, che comunque chiude con 23 punti e 7 rimbalzi, con tanti falli subiti.
Ritmi altissimi in avvio. Grandinano le triple contro le difese a zona. Antonutti, Pecile, Tommasini, Henry, ancora Tommasini, siamo 13-8 Caserta e la gara sembra avvincente. Henry bravo a leggere l’inerzia si butta dentro e va col gioco da tre punti, nessun vantaggio viene mai lasciato impunito. Griccioli è costretto a rinunciare ad Hunt, già con due falli, e la Juve ne approfitta con Ivanov e la seconda tripla di Antonutti che sul 18-11 costringe la panchina ospite al timeout. Ne esce però una squadra più convinta e più open spaces, con Nicevic chirurgico dal mezzo angolo e Henry che segna ancora il 18-17. Sembra un quarto intero, ma sono solo i primi 6′ di gioco. Di qui in poi si latita, si sbaglia da ambo i lati. Moore sblocca la sua percentuale al tiro disastrosa con una tripla che sembra un goal, ma sulla sirena è pigro in difesa e Mcgee segna con un buzzer in entrata il suo primo canestro in Italia. Siamo 21-19 al primo mini riposo.
IL nuovo arrivato in maglia Upea regala spettacolo. Prima jumper dall’angolo, poi tripla piedi per terra. Si vede Scott, finalmente in campo nonostante i problemi, ma Nicevic lo porta a scuola ed Esposito si rifugia nel timoeut al 13′. La gara resta equilibrata con Caserta che sale di tono, le letture d’attacco premiano ora la fisicità di Ivanov ora i bei tagli di Vitali e Scott (29-28), ma nel momento migliore bianconero Basile dal parcheggio segna la tripla che rimette i suoi col naso avanti. Archie nel traffico scrive +4, ma il terzo fallo di Hunt costringe di nuovo Griccioli a cambiare le carte in tavola, con un quintetto con tanti piccoli. Mcgee spara un’altra tripla, ma Ivanov prima e Antonutti poi, sempre e solo dai 6,75 riportano la Juve, che vive e muore di Run and Gun, col naso avanti. C’è la difesa e il contropiede di Moore, che appoggia al vetro il 41-38 che forza i siciliani alla sospensione. Altro mini break ospite, targato Archie-Mcgee, ma l’ultimo sussulto del quarto è il pick and roll scolastico tra Moore e Ivanov che regala al bulgaro i punti del 43-42 su cui si va a riflettere alla pausa lunga.
Partita che continua a vivere di parziali. Prima un 5-0 Juve, con tripla di Scott e furto e schiacciata di Vitali, poi un 10-0 ospite, aperto dalla tripla di Basile, che poi si mette al servizio di Archie prima e di Nicevic poi per il 48-52 con la tabellata dell’italiano di Pola alla Duncan. Scott, ancora dalla lunga distanza tiene le squadre a contatto, ma Archie è andato in ritmo e quando fa collassare la difesa su di sè c’è sempre Hunt libero per schiacciare. E’ il 28′ siamo 51-57 ed Esposito chiama timeout. Ne esce una Juve diversa, energica. Antonutti continua a segnare, si sblocca anche Mordente dalla lunga, ma da qui in poi la catastrofe che cambia la gara. Non sono certo i due liberi di Hunt, quanto quello che succede poi. Ultima palla del quarto in mano ai siciliani, fallo in attacco dello stesso lungo americano che arriva a quota 4. Nulla di rilevante, mancano due secondi, cosa vuoi che succeda. Moore sbaglia la rimessa, Archie la tocca, e sulla palla vagante si avventa Henry che di controbalzo insacca la tripla. Potremmo finirla qui, siamo 56-62 al 30′.
Caserta è tramortita, Capo d’Orlando non si lascia impietosire e affonda il colpo decisivo. Pecile in entrata, Nicevic dal solito mezzo angolo, Basile con la tripla ignorante e ancora “Sunshine”, stavolta dalla lunga, firmano un 11-0 che spedisce la Juve a -17 (56-73) e di fatto la squadra ci sprofonda da sola, cercando di recuperare senza costruire, con tante, troppe forzature. Ci sarebbero anche 6′ di bonus, e i liberi arrivano. L’ultimo ad arrendersi è Ivanov che con la tripla firma il 68-77 a 2’25” ma non c’è più tempo, Archie di potenza la chiude e il finale recita 70-83. Salvezza quasi impossibile.
PASTA REGGIA CASERTA – UPEA CAPO D’ORLANDO 70-83
Parziali: 21-19; 22-23; 13-20; 14-21
Progressione: 21-19; 43-42; 56-62; 70-83
Tabellini
SALA STAMPA
Esposito: A parte gli errori tecnici la grossa componente psicologica ha inciso sulla partita. Non siamo capaci più di lottare e combattere e quando subiamo un colpo non sappiamo come e se reagiremo. E questo è il problema serio, perchè prima ci riuscivamo, ora l’energia nervosa viene meno. Capo d’Orlando ha fatto una partita eccellente, abbiamo provato a giocare al nostro livello ma non sempre possiamo adattare i nostri giocatori alle caratteristiche dell’avversario. Ci è mancato il nostro giocatore psicologicamente e umanamente di riferimento nel momento del bisogno. Voglio solo dire che comunque continueremo a lottare fino a che non sarà la matematica a condannarci.
Griccioli: A nome della squadra dedichiamo la vittoria al piccolo Andrea, giovane del nostro vivaio scomparso qualche giorno fa a causa di un male incurabile, stasera avevamo un angelo lassù a guidarci. Partita eccellente, difesa forte e contropiede quando possibile, bravi a gestire la pressione, a passarci la palla e a trovare le giuste spaziature. Abbiamo fronteggiato lo stop di Soragna con grande altruismo, tutti han dato una mano. Bene anche Mcgee, sono soddisfatto, ora attendiamo Campbell che è già ad allenarsi. A questa squadra non deve mai mancare il coraggio, perchè come stasera, può fare sempre questo tipo di gioco e provare a dare il meglio di sè.
Mvp: Henry, decisivo, assieme a Archie. Basile regista.
Wvp: Vitali, stasera troppo accentratore.
Domenico Landolfo