Caserta, 7 marzo 2015 – La sfida che vedrà Caserta e Capo d’Orlando confrontarsi domenica va ben oltre la posta in palio. Sarà un duello di cavalleria rusticana tra due squadre che possono ricevere l’appellativo di “paladini”. Forse epiteto più semplice da attribuire, nominalmente parlando, ai siciliani e alla loro terra, che lacrima e sanguina di pallacanestro e che dopo la dolorosa caduta di qualche anno fa nelle minors è ritornata in auge con grande solidità e con un progetto vincente, che nonostante il ripescaggio in extremis ha saputo costruirsi certezze ed identità sul campo, e la classifica lo dimostra.
Meno semplice è parlare di paladini bianconeri, in quanto è davvero difficile credere che buona parte del roster che l’anno scorso aveva il suo match da dentro o fuori per la postseason in quel del PalaCarrara di Pistoia, oggi si ritrova con l’acqua alla gola a giocarsi le speranze di tenere viva la speranza di una salvezza che dista 5 punti, o per evitare la cifra dispari, 3 partite. E dire che JuveCaserta e Orlandina forse sono due facce della stessa medaglia, così lontane geograficamente e per bacheca, ma così vicine per cultura, sentimento e, soprattutto, pallacanestro.
Due squadre legate alla storia di playmaker genio e sregolatezza come Gentile e Pozzecco, due tiratori eccezionali come Oscar e Fantozzi, due realtà che con risorse finanziarie inferiori a quelle dei grandi club del settentrione, han fatto tremare il sistema: i bianconeri con la “difesa scolastica” del prof Marcelletti e la vecchia Upea con i primi accenni di run and gun di coach Meo Sacchetti con la guest star McIntyre.
L’attuale differenza in classifica la fa il modo con cui i risultati sono arrivate per le due squadre. I siciliani, dopo la vittoria dell’andata contro la squadra che aveva appena conosciuto il platoon system di Markovski, hanno sparato qualche colpo qua e là, in particolar modo mantenendo il fattore campo, ma anche prendendosi uno scalpo importante come quello di Avellino al PalaDelMauro.
Caserta ha avuto la striscia di 4 vittorie consecutive, fatte di grinta e sacrificio, specie in difesa, cosa che è mancata nell’ultimo quarto a Pistoia e nella cattiveria a rimbalzo a Cremona. Per la Pasta Reggia è la sfida chiave perché la salvezza passerà di sicuro lontano dal Palamaggiò, visto che sul “legno dei 100 giorni” le prossime avversarie sono le prime 4 della graduatoria. I roster in fondo si somigliano.
Nucleo italiano d’esperienza a fare legna e portare sostanza, dove ci sarà un revival delle grandi nazionali degli scorsi anni con Mordente e Michelori opposti ai Basile, Soragna e Nicevic con la canotta diversa, cui si aggiunge uno più membri dal talento tanto eclettico quanto discontinuo che può sempre uscire fuori alla distanza, e vedasi Vitali, Tommasini e Pecile. Americani ben distribuiti e dal talento bizzoso, con qualche centimetro e kilo in più in vernice per i siciliani e qualcosa in più sugli esterni per la truppa di Enzino Esposito.
Interessante sarà proprio vedere come Giulio Griccioli deciderà di schierare i nuovi arrivati Campbell (che giocò una summer league a Imola in maglia bianconera) e McGee contro un giocatore esperto e dominante come Domercant, che sta facendo la differenza nonostante la condizione non ottimale. Arriva l’ondata di gelo, e anche se il termometro bianconero è fermo a -5° domenica sera sarà necessaria la risposta del pubblico, chiamato ad un grande sforzo che, in prospettiva, può voler dire davvero molto per il futuro di questa squadra.
Arbitri: Lamonica – Di Francesco – Attard
Si gioca: Palamaggio di Castel Morrone (Ce) con inizio ore 20.30, diretta TV su RAISPORTUNO