Continua la marcia della Virtus Bologna, che non si ferma nonostante l’assenza di Ray, le condizioni precarie di White, il muro di tifosi pistoiesi scesi all’Unipol Arena (7720 spettatori, cornice di pubblico meravigliosa) a sospingere una squadra arrivata determinata a conquistare due punti cruciali per la corsa playoff. Vince la banda terribile di Valli con un secondo tempo tramortente, in cui i bianconeri fanno letteralmente a fettine la Giorgio Tesi (28-11 il parziale del terzo quarto, 21-14 l’ultimo), trasformando la pressione difensiva in qualità offensiva (17 assists di squadra su 28 canestri e 33 tiri liberi conquistati), recuperando lo svantaggio accumulato nel primo tempo sotto le plance, e scatenando il talento di Jeremy Hazell e proprio di Okaro White, trascinatori di una squadra comunque estremamente positiva in tutti i suoi componenti. La nota di merito per il bombardiere col numero 21 è d’obbligo, soprattutto per come sia diventato punto di riferimento per la squadra dopo un girone d’andata passato in sordina. Hazell è esploso e oggi ha fatto le veci di Allan Ray in maniera sontuosa, segnando tanto e soprattutto nei momenti decisivi, in particolare in un passaggio di terza frazione: 1/2 ai liberi, rimbalzo conquistato sul proprio errore e canestro e fallo conseguente. 4 punti che hanno dato una sberla durissima a Pistoia, che da lì è sprofondata senza più recuperare.
Poi Okaro White. Messo in difficoltà da una sindrome influenzale, invece ha giocato una partita di solidità e intelligenza, caricando di falli (7 subiti, 10/10 dalla lunetta) la frontline avversaria quando non c’erano tiri disponibili, per poi metterne un paio preziosissimi nel secondo tempo. Il tutto condito da 10 rimbalzi e la solita dose di atletismo strabordante che nella propria metà campo si traduce in un lusso incredibile per una squadra che già di suo punta tanto sul lato difensivo del gioco. La svolta, come detto, è arrivata nel secondo tempo, e in particolare in un terzo quarto dove Bologna ha preso il controllo tecnico ed emotivo della partita. Con White e Hazell a fare la parte dei mattatori in attacco, e in difesa, invece, giocando sulle difficoltà degli avversari, ossia forzando molto i pick and roll, difendendo duro l’uno contro uno, con rotazioni molto accentuate, a costo di lasciare qualche tiro aperto ai pistoiesi, scommettendo sulle scarse percentuali degli uomini di Moretti, che puntualmente si sono presentate (7/31 dall’arco).
Su questo spartito è girata la partita, con il pubblico caloroso della Giorgio Tesi che si è ammutolito, mentre quello di casa prendeva sempre più coraggio, trasmettendo la propria carica ai giocatori, che ne hanno approfittato per segnare anche tanto in contropiede e transizione e conquistare valanghe di rimbalzi offensivi (17 alla fine, 5 di un positivo Reddic). Il tutto pur con una Gaddy fermato in panchina da 3 falli prematuri, ma con un Matteo Imbrò (9 punti, 4 rimbalzi e 3 assists) che ha mostrato nuovi segnali incoraggianti, confermando quanto visto nell’ultimo mese. Alla fine dell’ondata, sul punteggio di 69-53, Pistoia ha provato il rientro con un 5-0 di parziale in apertura di ultimo quarto, ma la gara era ormai incanalata, e ci hanno pensato Mazzola e Fontecchio in attacco a ristabilire le distanze che poi si sono dilatate fino ai 23 punti finali.
Pistoia ha pagato una partita troppo nervosa (espulso per doppio tecnico coach Moretti nel finale), forse caricata troppo dalla spinta del proprio fantastico pubblico. In particolare il gruppo americano ha giocato più di nervi che di testa, pagando dazio nel secondo tempo quando la difesa virtussina gli ha preso le misure. Perchè fino al 20° le cose sembravano poter prendere un buon indirizzo per i toscani. In particolare il secondo quarto, con un Easley incisivo a rimbalzo e Brown pungente al tiro, sembrava poter fare girare l’incontro in favore degli ospiti. La difesa bloccava l’attacco bolognese, mostrando i muscoli, e sempre coi muscoli anche in attacco arrivavano corse e punti facili al ferro, fino al +8 (29-37). Poi un rallentamento, al momento peggiore, ossia in chiusura di primo tempo, che ha concesso alla Virtus di andare al riposo su un ben più rassicurante -1 (41-42).
Lì, probabilmente, la Giorgio Tesi si è guardata allo specchio, dopo aver prodotto un grandissimo sforzo, avanti solo di una misera lunghezza, e quando, appena tornata in campo, le prime azioni non sono andate per il verso giusto, si è disunita. Poco movimento di palla, tiri da tre forzati sullo scadere dei 24″ e, in aggiunta, il ribaltamento della situazione sotto canestro, dove, nei primi 20 minuti, i toscani avevano banchettato, per poi subire la verve dei lunghi virtussini nel resto dell’incontro. Hall ha sparacchiato, Milbourne ha giocato solo 12′, Amoroso e Cinciarini sono andati nel pallone. Easley, Brown e Williams hanno provato a rimediare, ma senza costrutto.
L’unico a salvarsi, oltre al centro ex Sassari, è stato Ariel Filloy, grande combattente, che non si è mai tirato indietro fino alla fine e ha messo anche un paio di canestri che potevano essere importanti. Ma, come detto, non c’è stato seguito dei compagni. In generale, la sensazione è che, nel momento in cui c’è stato da fermarsi per capire come cambiare approccio alla partita, al cospetto di una Granarolo che stava prendendo il sopravvento in difesa, Pistoia non sia stata in grado di farlo, continuando a menare lo stesso spartito infruttifero. Peccato che oggi, contro questa Virtus, specialmente sul suo campo, è più che mai mortale.
GRANAROLO BOLOGNA – GIORGIO TESI GROUP 90-67
Parziali: 21-16; 20-26; 28-11; 21-14;
Progressione: 21-16; 41-42; 69-53; 90-67;
MVP: Jeremy Hazell, conferma di essere il leader della squadra in coabitazione con Allan Ray sfoggiando un’altra prova di estremo valore. Oggi anche difensivo.
WVP: Langston Hall, disastroso con 2/10 al tiro. Se non altro ci prova a lottare con 7 rimbalzi e 6 assists, ma non è proprio la sua serata.
SALA STAMPA
Giorgio Valli: “C’è da essere soddisfatti, abbiamo giocato come squadra, spingendo in difesa e costringendo Pistoia a fare solo 22 punti nel secondo tempo: è un ottimo risultato. Senza Ray, abbiamo comunque disputato una partita solida tenendo il timone. Sono soddisfatto soprattutto perché lavoriamo tutti alla grande. Partite come queste non le vincono scolo i giocatori. E’ una vittoria veramente di tutti, il segreto di questa squadra è l’intero gruppo di lavoro. Siamo stati molto aggressivi a metà campo per coprire dei pick and roll, ma stavamo sprecando energie inutilmente, non serviva. Nel secondo tempo, invece, abbiamo avuto la giusta lucidità difendendo di più sotto canestro e trovando i tempi giusti. Pistoia ha trovato un muro davanti a sé e ci siamo opposti a tutti i tipi di tiro concedendogli solo il più difficile che potessero tentare. In attacco abbiamo avuto l’umiltà di passarci la palla: sono contento di aver ritrovato Mazzola e Fontecchio. L’ho detto in spogliatoio: se li teniamo sotto il 70 punti abbiamo buone possibilità di vincere. Dal 42-35 credo che abbiamo capito come giocare la partita, più preoccupati a non prendere canestro piuttosto che a farlo. Abbiamo dato minuti a tutti i giocatori e quindi sono molto soddisfatto. Una bella vittoria, di gambe e di aiuti difensivi. Ci aspetta un mese particolarmente duro, con quattro partite difficili di cui tre in trasferta. Ma i ragazzi sono sempre pronti a mettere qualcosa in più per la squadra e questo fa la differenza. La nostra forza è quella di giocare partita dopo partita. Andiamo in campo con il desiderio di battere chiunque. Questo è quello che mi piace, poi vedremo dove arrivare alla fine”.
Paolo Moretti: “Parto facendo i complimenti a Giorgio valli e a tutta la formazione bianconera, non ho potuto farlo in campo a fine partita, ma ne approfitto ora. Gli ultimi minuti del secondo quarto, in cui abbiamo commesse delle leggerezze e alcuni errori gravi, ci hanno penalizzato, ma di sicuro quello che ci ha penalizzati più di tutto è stato il terzo quarto. Ci siamo disuniti di fronte all’aggressività della Virtus. Palleggiavamo senza muovere la palla e non riuscivamo a costruire buoni tiri tranne un paio di occasioni ma quando ormai la partita era compromessa a livello emotivo. Tutto questo ha creato una distanza incolmabile. Il primo tempo mi è sembrato molto equilibrato, con episodi molto sfavorevoli per noi. Eravamo sopra di 6 a un minuto dalla fine del primo tempo. Poi nel terzo periodo non abbiamo giocato di squadra, non riuscivamo a creare un buon attacco e questo ci esponeva a tanti contropiedi facili. Non penso la squadra si sia sgonfiata però. Abbiamo provato un pò di tutto nel terzo quarto, ma non ha funzionato niente, ne con gli americani, ne con gli italiani. Mentre nei primi 20 minuti abbiamo gestito bene la pressione e la fisicità dei nostri avversari nel terzo non ci siamo assolutamente riusciti. Tecnicamente la questione era legata come detto alla nostra capacità di muovere la palla rispetto al soffermarci sul palleggio, questo ha generato poi anche minor precisione al tiro, soprattutto da fuori. Ci siamo disuniti quando ho richiamato in panchina Filloy, ci siamo presi tiri scriteriati in un momento di possibile recupero sul -9. Dovevamo essere perfetti in quella fase e invece non ci siamo riusciti e la Virtus ha nuovamente allungato. Il primo mio tecnico è stato assolutamente dovuto, sono stato maleducato e plateale pur senza offendere anche se pensavo di aver ragione. Il secondo, dopo l’errore al tavolo, quando mi è stato detto “bastava che lo dicesse e avremmo guardato l’instant replay” ho sorriso in maniera ironica e plateale e questo è quanto. Non me la sento di andare a spostare l’attenzione sull’arbitraggio comunque. Quasi 2000 nostri tifosi oggi sono venuti a Bologna, questo rende ancora più amara la sconfitta anziché mitigarla. Siamo orgogliosi ma dispiaciuti perché non abbiamo fatto una partita di 40 minuti ma ci siamo fermati a 20.”
Nicolò Fiumi