Roma, 28 febbraio 2015 – La Virtus Roma decide di dare una decisa scossa alle arterie dei propri tifosi e questa sera, dopo aver meritatamente perso al cospetto di un’ottima Consultinvest Pesaro nel primo anticipo del 5^ turno del girone di ritorno di Lega A, apre ufficialmente una crisi di risultati che la porta a questo punto, senza “se” e senza “ma”, a doversi doverosamente guardare alle proprie spalle.
Una sconfitta che non coglie completamente impreparato chi vi scrive (leggasi la Preview di ieri), appunto consapevole che dopo l’amara sconfitta di Sassari, la sosta di campionato, la fuga di Brandon Triche e l’arrivo di Freeman con contemporaneo infortunio muscolare a Kyle Gibson, questa sera la Virtus Roma non avrebbe trovato vita facile contro una Vuelle in grande, grande salute ma soprattutto in grande, grande fiducia.
Era questa una partita che Roma non poteva fallire, una gara da vincere a tutti i costi se si voleva ancora credere ai Playoffs, già abbastanza compromessi a causa non solo dei pochi punti raccolti in graduatoria bensì anche dal numero di avversari da dover superare per raggiungere lo scopo e soprattutto se non si voleva vivere i restanti due mesi e mezzo di stagione regolare con l’incubo di un restare nella famosa zona grigia, di dalmontiana speme, che rischia a questo punto di tramutarsi in nera.
Invece altro tonfo. Questa volta anche forse più clamoroso degli altri perchè questa volta la Virtus non è stata vittima del talento di un Brooks o di un Logan come in quel di Sassari prima della pausa e perchè la gara era tra le proprie mura, dove quest’anno si è dovuta già inchinare ma al cospetto di squadre come Sassari, Milano, Trento e Venezia, a Pesaro nessuna si senta offeso.
Una sconfitta però con molte attenuanti alla base, il discreto elenco che coach Dalmonte si è messo suo malgrado a snocciolare (e non senza avere ragione), nel post-gara ve lo lascio all’audio che troverete di consueto in basso, cerchiamo però di fare subito chiarezza, evitando di essere fraintesi o, peggio, malintesi.
La sconfitta di questa sera, contro un’ottima Pesaro che ha mostrato una solidità mentale e di atteggiamento da squadra da zone alte della classifica al punto tale da poter pensare anche a qualcosina in più della salvezza se manterrà questo senso del gioco, non cambia di molto quello che si è sempre scritto e quindi pensato di quest’ACEA edizione 2014-15. Questa è una squadra giovane, poco esperta in certi elementi, difficilmente in grado di poter cogliere l’obiettivo Post Season (come sempre e spesso detto ampiamente in coro da Dirigenza e Staff Tecnico sin dalle prime battute dell’anno), e perciò che avrebbe anche sofferto nel corso dell’anno proprio a causa di una struttura di un roster composto anche al meglio delle risorse economiche e senza dimenticare il doppio impegno.
Solo che dopo aver visto questa squadra, questa stessa squadra che anche questa sera sparacchia da tre con appena il 24%, dominare in certe gare squadre in Europa di ben altro spessore e lignaggio di questa ottima Pesaro di questa sera (altro dato incredibile, Roma prende 42 rimbalzi contro i 25 degli avversari..), non si capisce proprio come oggi possa essere addirittura risucchiata nei posti più infimi della classifica in un campionato, a detta di moltissimi addetti ai lavori, non certamente tra i più complessi del continente.
Certo, poi questa sera l’assenza di Gibson e l’arrivo in fretta ed in furia di uno spaesato Freeman costringeva Dalmonte a far debuttare addirittura nel ruolo di guardia nello Startin’ five il giovane Gabriele Romeo direttamente dalla cantera dell’Eurobasket (classe ’97, ottimo esordio, primi 5 punti di Roma tutti suoi e di gran personalità, è nata una stellina??), ma nel resto della gara il marchio di fabbrica della Virtus, la difesa, faliva clamorosamente consentendo a gente come Myles e come l’ex-Lorant comodi tiri piedi a terra e di dar quindi fiducia ad una squadra che non ne avrebbe dovuta avere affatto.
E nel terzo periodo la catarsi più totale, Pesaro che volava a +10 al suono della terza sirena mettendo quella luce tra se e l’avversaria che alla fine le consentirà di resistere all’aggancio dell’ACEA (inatteso, frutto di un grande lavoro di difesa di Roma come non vista per buona parte del match), al mini-allungo dei padroni di casa prontamente riacciuffati e superati nei possessi finali. Che male vedere tiri aperti sprecati, liberi decisivi sbagliati (vero Bobby..? Come all’andata), e la sensazione che questa squadra anche se malmessa e da quadrare avrebbe comunque potuto farcela se anche avesse avuto un Jordan Morgan decente (la gara più brutta questa sera quella dell’ex-Michigan), sfruttando un ottimo Ndudi Ebi che ha rifilato ben 3 stoppate e messo dentro 10 p.ti e ben 8 rimbalzi ( 15 di valutazione), e come Melvin Ejim, imperioso all’inizio del quarto finale (9 rimbalzi e 11 p.ti, doppia doppia sfiorata), ma poi spentosi anche lui come quasi tutti gli altri, tranne un buonissimo Rok Stipcevic che dice 17 p.ti e 14 di valutazione. E senza trascurare un commovente Lollo D’Ercole, 8 punti e 2 assist e ben 6 rimbalzi
Dall’altra parte una gara maiuscola. Pesaro è viva più che mai, i suoi nuovi arrivi hanno irrorato di sangue e di fosforo un team che in trasferta sembrava fosse la vittima designata di chiunque prima di passare a Varese, poi la vittoria di domenica scorsa contro Reggio Emilia ha dato nuova linfa e nuove speranze ad un team che sta, gara dopo gara, scoprendosi. Nulla di sovrannaturale, sia chiaro, gioco essenziale e pulito, poca fisicità ma ad esempio un Chris Wright che non sarà uno da due metri e passa ma che sa come mettere in ritmo i suoi. Un Wally Judge che sta crescendo anche lui nei suoi limiti ed i “comprimari” come Musso e Basile con Raspino che in silenzio non brillano ma quando questa sera c’è stato bisogno han risposto presente, specie Bernardo Musso con i liberi nel finale che han dato la certezza al team di coach Paolini di meritate questa vittoria.
Basta così, domani è un altro giorno ma ora il domani è diametralmente opposto per le due squadre. Roma dovrà scendere mercoledì in campo contro il Banvit in un match che si profila proibitivo (forse senza anche Gibson oltre che senza Freeman, tesserato in ritardo per i termini della manifestazione europea), cercando di non sfigurare e limitando il passivo nel’ottica del doppio scontro ma, soprattutto, guardandosi negli occhi e cercando di uscire in fretta da questa “Sindrome da campionato” che la affligge. Pesaro invece sogna ad occhi aperti, solo due mesi fa l’inferno della A2 sembrava ad un passo, oggi invece la salvezza è una quasi-certezza, a patto di restare umili e con in piedi per terra.
La cronaca
Primo periodo, coach Paolini parte con Ross, Myles, Wright, Lorant e Judge mentre Dalmonte va con Stipcevic, Jones, Morgan, Romeo e De Zeeuw stupendo per il giovane prodotto mancino del vivaio dell’Eurobk, evidentemente il coach imolese vuole gestire l’energie sin da subito. E proprio lui, il giovane Romeo, che segna il primo canestro in penetrazione bucando la difesa pesarese. Ma Pesaro ha un ottimo Myles, come all’andata, 5 punti di Pesaro son tutti suoi ma proprio come sono 5 punti per il ragazzino…Incredibile ma vero. Sempre Myles, stavolta con un long-two ed ancora dopo Ross, Pesaro sopra ed ancora tripla, stavolta di Lorant, l’ex non perdona, 7-12 al 4°. Virtus distratta dall’arco in difesa ed in attacco si tira male, se non ci fosse stato Romeo…Ross da post basso in fade-away, 7-14 e Jones perde palla. Dalmonte in piedi, entra quasi in campo a scuotere i suoi, questa Virtus è sonnolenta, De Zeeuw non artiglia la palla su errore di Judge, Pesaro ha di nuovo Myles al tiro dall’angolo ed è ancora tripla, 7-17 al 6° e Dalmonte deve chiamare tempo. ACEA virtualmente spenta, Pesaro accesissima, sembra di vedere il match dell’andata ma a ruoli invertiti. Al rientro in campo c’è D’Ercole con Ebi, per Romeo e Morgan con il centro ex-Michigan dormiente in questo avvio. De Zeeuw fa 2/2 dalla lunetta ma ora la Virtus deve alzare il livello d’intensità in difesa. Lorant, ancora dalla lunga, 9-20. La Virtus invece sparacchia da tre, Stipcevic è già 0/2, idem Jones, non sbaglia D’Ercole (finalmente), 12-20 all’8°. Ed è ancora lui, il capitano, che brucia la retina dopo aver rubato palla a Myles, 15-20 e questa volta è Paolini che deve chiamare tempo, la Virtus difende con più cattiveria ed il risultato si è visto subito. Ultimi possessi, Wright s’iscrive a referto, Ebi risponde dalla lunetta ma la notizia è che Ross ha già due falli ed al 9* si vede Freeman in campo. Basile per Pesaro con Raspino, De Zeeuw va da tre, 20-22. C’è anche Musso per i marchigiani, ultimo tiro per Lollo che buca la tripla, si chiude sul 20-22.
Secondo periodo, ci scusiamo ma per un problema tecnico non possiamo pubblicare la cronaca del secondo periodo, terminato 41-44 per Pesaro.
Terzo periodo, stessi quintetti di partenza con D’Ercole al posto del giovane Romeo. Ed è proprio a segnare il primo tiro del periodo, 43-44 e subito dopo Stipcevic con tripla dopo il primo errore di Lorant dalla lunga, 46-44. Wright al ferro impatta di nuovo, la gara è come prima, equilibrata ed incerta. Morgan da dentro l’area in semigancio ed in campo ora si vedono colpi anche decisi….Sempre Wright per Pesaro, eccolo all’opera il play che in 4 gare ha fatto 20 punti di media! Terzo fallo di Judge, non buona nuova per Paolini che toglie un nervoso Myles per Musso mentre Roma perde la 13ma palla…Troppe al momento, troppe….Pesaro comunque ha rallentato il ritmo in attacco ma anche Roma sparacchia a salve adesso sverniciando il ferro. Judge la mette dentro da da sotto e Roma perde un altro possesso…Ok, livello tecnico abbassato ma era anche logico che lo fosse poi Musso mette una tripla da urlo, 48-53. Wright commette una fesseria, tecnico per lui e per la gioia di Roma che stava battendo in testa. Libero di Stipcevic e dopo altra persa di Morgan, Musso ringrazia. Come se non bastasse commette anche fallo in attacco, non è la sua serata. Pesaro sembra serena, c’è di nuovo Basile per Paolini, Judge ha un piccolo regalo dalla terna, 49-57 ed anche Jones compie una fesseria, fallo in attacco e Ross in lunetta, Consultinvest vola sul +10 al 29°, 49-59. Dopo una tripla bucata da Musso, Dalmonte chiama tempo, i suoi sembrano suonati come delle zampogne, appena 8 punti nel quarto…Pesaro appare in controllo, Ultimi possessi, Musso regala due liberi a Stipcevic che ringrazia, Roma non vedeva il canestro da parecchio, 51-59 e dopo altra tripla di Myles, 51-62, +11 con ACEA in ginocchio nonostante Ebi netta un tiro da lontano vicino all’angolo, termina 53-62 ma la sensazione è che il match stia prendendo la strada per Pesaro..
Quarto periodo, riuscirà l’ACEA a vincere questa gara che ha cercato di complicarsi in tutti i modi? Freeman si scuote, anche Ejim che appare tarantolato adesso raccogliendo due rimbalzi in attacco, ed è mini-parziale da 4-0, 57-62 con Paolini che chiama subito tempo. Appena l’ACEA ci mette un po’ d’energia…Ebi stoppa Wright, fantastico gesto atletico, dall’altro lato del campo ancora Ejim, 59-62 ed ancora Ejim che stoppa Wright e tripla si Stipcevic, pareggio!!! Incredibile, gara ribaltata come un calzino !! Pesaro è in affanno deciso adesso, Ross di nuovo in campo per Myles, rompe il digiuno Judge, 62-64 al 32° ma adesso la Virtus è scossa come morsa da una tarantola. Freeman subisce fallo e fa buono, 4° fallo di Judge, 65-64 e Roma di nuovo davanti…Myles ora con spazio non la mette più dalla lunga e Ross lo imita, braccino al ferro. La differenza in questo momento la sta facendo l’atletismo di Ejim che zompa come un grillo sotto ogni plancia, Ebi la mette da fuori ed è +3 Roma 67-64. Ora anche la difesa di Roma ringhia meglio di prima e Pesaro soffre, ovviamente. Myles s’inventa un canestro da par suo. Il ferro beffa Stipcevic e Musso poi buca la difesa romana, addormentata. Non c’è respiro adesso, Ejim commette un errore di presunzione, tripla con step-back, non proprio il suo pezzo forte. Ross ne approfitta allora, fallo con liberi e Dalmonte chiama tempo togliendosi la giacca, la tensione avviluppa anche lui. Ross in lunetta allora, 2/2 ed è 67-70 al 36°. Freeman perde palla grazie ad un ottima difesa dei biancorossi, Ross corregge un tiro errato di Myles, 67-72. Riecco uno spento Jones in campo, fallo su di lui ed è lunetta ma è anche uno su due, 68-72 al 37°. L’ala di Compton difende da Dio su Ross e dall’altro lato Stipcevic va al ferro, 70-72. Roma difende bene ma Jones spreca una tripla con spazio. Ancora fallo di Jones su Ross, altri liberi ed è 70-74 ad 80” dal termine. Come all’andata, Jones nel bene e nel male, due liberi per lui ed è come a Pesaro all’andata, uno su due…71-74..Bah Bobby….E sul tiro forzato da Ross, Lorant recupera un rimbalzo d’attacco e consegna palla a Wright, liberi perché sempre Jones fa fallo in difesa ed è 71-76 a 37” dal ternine. De Zeeuw s’inventa una gran tripla dal nulla quasi, non è ancora finita, 74-76 a 22” dalla fine. Sempre Jones fa fallo su Wright, play in luentta e panca per falli per lui. Wright però sbaglia il primo ma non il secondo. Diciotto secondi, Stipcevic decide di tirare da dentro l’arco, 76-77 eppoi commette fallo su Musso che ha la mano che non trema, 76-79 e tempo di Dalmonte, mancano 11” e vuole tirare da tre per il supplementare probabilmente. Palla a D’Ercole ma viene fischiata infrazione di 5 secondi…Molto ma molto dubbia…Senza neanche vedere l’instant replay…Termina con Pesaro vittoriosa, meritatamente, 76-80.
Sala Stampa
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ACEA Virtus Roma – Consultinvest Pesaro 76-80
Parziali: 2o-22; 21-22; 12-18; 23-18
Progressione: 20-22; 41-44; 53-62; 76-80
MVP: Anthony Myles si ripete, come all’andata. E’ lui l’eversore di Roma con 22 p.ti e 16 di valutazione ma sarebbe comunque ingeneroso non citare tutta Pesaro, unita nella vittoria.
WVP: Sponda Roma c’è solo da scegliere tra Jordan Morgan o Bobby Jones. Purtroppo il giovane centro di Roma si perde con l’attenuante che è appunto, alle prime armi. Bobby invece questa sera “tradisce” appieno e fa male scriverlo perchè da giocatori come lui si chiede in gare come queste qualcosa in più.
Fabrizio Noto/FRED