Nel fine settimana il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Giovanni Petrucci e il Commissario Tecnico della Nazionale Simone Pianigiani incontreranno a New York i quattro Azzurri NBA Andrea Bargnani, Marco Belinelli, Luigi Datome e Danilo Gallinari. Accogliendo l’invito all’All Star Weekend ricevuto dal Commissioner della NBA Adam Silver, Petrucci e Pianigiani partiranno domani mattina alla volta degli Stati Uniti per condividere con gli atleti il programma di lavoro post season in vista dell’estate Azzurra 2015. Con l’occasione Petrucci incontrerà i vertici NBA per consolidare i già ottimi rapporti tra la lega statunitense e la Federazione Italiana Pallacanestro. Sabato sera la delegazione sarà al Barclays Center di Brooklyn, dove Marco Belinelli difenderà il titolo vinto lo scorso anno al “Foot Locker Three-Point Contest” mentre domenica sera assisterà alla 64esima edizione dell’NBA All Star Game al Madison Square Garden. Il giorno seguente, il rientro in Italia.
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Qui sotto il trailer del film “Trainwreck”, come sarà l’interpretazione di King James?
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Dall’avvento di Silver la NBA ha mostrato molta più apertura verso le advanced stats, e sul sito ufficiale di tanto in tanto arrivano nuovi dati a disposizione degli appassionati. Dopo Sport VU ora è il turno delle ‘play type’ di Synergy Sports Technology; in pratica sono i dati per ogni giocatore e squadra in determinate situazioni. Dal pick’n’roll alla transizione, isolamenti, tagli ed altro ancora. Vediamo qualche esempio: questa è la pagina dei leaders nelle situazioni di transizione, con i giocatori elencati in base al numero totale di punti segnati. C’è il numero dei possessi, la frequenza (percentuale sui possessi totali), i punti segnati per possesso e la percentuale di realizzazione. Poi la percentuale di volte in cui si perde palla, si subisce fallo, si va in lunetta, si ottiene un ‘and one’. Infine c’è lo ‘score frequency’ (percentuale di volte in cui si segna almeno un punto) e la ‘percentile’, che in pratica indica il ranking del giocatore rispetto alla lega in quella determinata situazione. Tra i migliori c’è ovviamente LeBron James, che pian piano sta ritornando alle percentuali stratosferiche dello scorso anno. Tra i primi 50 ‘the king’ è secondo al solo Blake Griffin per percentuale di falli subiti (25% contro il 33% del big man dei Clippers, spesso vittima di falli terminali…). Per Goran Dragic i possessi in transizione costituiscono quasi il 30% dei suoi possessi totali, il valore più alto tra i primi 50 in questa ‘play type’. Lo sloveno inoltre ha anche una delle più basse percentuali di palle perse. Questo tipo di efficienza non potrà che alzare il valore del suo prossimo contratto… Sempre in transizione Anthony Davis, che in diverse play type è nei primissimi posti, ha segnato 1.53 punti per possesso, di gran lunga il miglior dato tra i primi 50. Peccato che chiuda solo l’8.8% dei suoi possessi in questo modo….(Monty, alziamo il ritmo?). Tra le squadre invece quella che va di più in transizione è Phoenix (18.9% dei suoi possessi), seguita da Golden State e Houston. -I Cavs sono primi con 1.20 punti segnati per possesso, davanti a Utah (1.19 ma solo il 12% sul totale dei possessi, anche qui sarebbe il caso di accellerare…) e Milwaukee (1.18). Le tre squadre sono prime anche per ‘Score Frequency’. Charlotte, New York e Miami sono quelle che corrono di meno, mentre gli Spurs sono sorprendentemente ultimi con soli 0.97 punti segnati per possesso.
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NBA PRESENTA: NEW YORK ALL-STAR GAME 2015
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Dopo la pausa per l’All Star Game George Karl sarà il nuovo coach di Sacramento. L’accordo non è ancora ufficiale ma è praticamente fatto, con l’intesa trovata sulla base di un quadriennale da 14,5 milioni al termine di una maratona andata avanti per tutta la notte di mercoledì. Il 63enne sesto nella classifica dei coach più vittoriosi di sempre ritrova una panchina dopo un anno e mezzo: nel maggio 2013 venne lasciato andare da Denver pochi giorni dopo aver vinto il premio di coach dell’anno. Dovrà rilanciare una franchigia ambiziosa, con tanta voglia di crescere ma “inciampata” a metà dicembre nell’esonero di Mike Malone, mossa che ha scontentato la star DeMarcus Cousins. “Non sono stato consultato quando è stata presa quella decisione e non sono stato interpellato adesso” ha detto il centro che si prepara al suo primo All Star Game commentando le voci che lo volevano contrario all’assunzione di Karl. La dirigenza dei Kings ha già informato Ty Corbin, l’attuale coach ad interim, del cambio in panchina: l’ex assistente di Malone chiuderà la sua avventura avendo perso 21 partite su 28 e 14 delle ultime 16. Karl, 1131 vittorie in carriera, avrà come primo compito quello di invertire la rotta: la rincorsa ai playoff è impossibile, con i Kings che viaggiano a 18 vinte e 34 perse, ma chiudere la stagione togliendosi qualche soddisfazione è quello che la dirigenza ha chiesto all’ex coach di Denver. Ma la sua missione più importante sarà gettare le basi per la prossima stagione, in cui Sacramento punta a fare il salto definitivo e a rincorrere quella postseason che nella capitale della California manca dal 2006.