E sono 13. In questo numero è riassunto l’esito del match più atteso della terza giornata di ritorno, quello che nel posticipo del lunedì ha visto la capolista EA7 Emporio Armani espugnare il campo di una delle sue dirette inseguitrici, l’Umana Reyer Venezia, e allungare perciò proprio a 13 la sua striscia di vittorie consecutive in Serie A. Chi si attendeva una gara bella e combattuta non crediamo sia rimasto deluso, lo sarà un po’ di più chi – per l’equilibrio e la spettacolarità del campionato – auspicava un risultato che rimettesse in definitiva discussione tutti i giochi in vetta alla classifica; ma tanto di cappello ad una Umana a cui resta (e non è poco) una prestazione che fa capire quanto i ragazzi di coach Recalcati non siano lì per caso. Solamente la negativa percentuale al tiro dai 6,75 e alcuni errori di troppo dalla lunetta nelle fasi più calde dell’incontro hanno permesso a Milano – pur priva di Gentile – di incamerare due punti che allontanano i lagunari a –6 in graduatoria. Le amarezze di Eurolega vengono di nuovo “congelate” dalla marcia in campionato, e Hackett e compagni mantengono 4 lunghezze di vantaggio sul resto della truppa.
4 punti più in giù resta quindi solo la Grissin Bon Reggio Emilia, che consolida la sua piazza d’onore superando in casa una Openjobmetis Varese di nuovo in crisi di risultati: se per Reggio è arrivata la quinta affermazione di fila, frutto di una ennesima prova corale in cui spicca l’asse Cinciarini-Cervi, come rovescio della medaglia la compagine di coach Pozzecco incappa nel suo terzo stop consecutivo, nonché sesto nelle ultime 7 gare disputate. Nuovi cambiamenti nel roster – in particolare sotto canestro – sono imminenti, ma è tutto l’ambiente che sembra aver bisogno di una scossa positiva, e questa non può che arrivare da uno spogliatoio sereno e da un lavoro settimanale che rispecchi questa serenità. L’ormai vicina pausa per le Final Eight di Coppa Italia potrebbe rappresentare in questo senso un’occasione ghiotta per ritrovare la calma, far crescere la fiducia e cementare un gruppo che ha i mezzi per risalire ma che, oggi come oggi, deve avere come obiettivo a breve termine il tenersi il più lontano possibile dalla zona retrocessione.
Zona calda in cui fa sempre più la voce grossa la Pasta Reggia Caserta, che in casa contro la Granarolo Bologna agguanta la sua quarta vittoria di fila e completa l’aggancio – anzi il sorpasso, considerando lo scontro diretto – ai danni di Pesaro. Poco più di un mese fa la situazione era disperata: zero punti, contestazioni, continue incertezze nel roster e nello staff; come si spiega questa inversione di tendenza? La società del presidente Iavazzi è stata aspramente criticata, soprattutto per la girandola di giocatori partiti e arrivati in maglia bianconera, ma col senno di poi sembrano aver avuto ragione, costruendo pian piano un gruppo che ora è più solido e assortito rispetto a inizio annata. E sembrano aver avuto ragione anche nell’affidare le redini a Vincenzo Esposito, uno che non avrà esperienza da head coach, ma che conosce e sa interpretare l’ambiente casertano e i suoi umori come forse nessun altro. Ultimo ma non ultimo tra i motivi della risalita, la presenza di un nucleo di giocatori italiani – molti dei quali confermati dallo scorso anno – tutti di buon livello, fondamentali per lo spogliatoio e per l’identificazione tra tifosi e squadra.
La battuta d’arresto della Consultinvest Pesaro contro la Sidigas Avellino, che espugna la Adriatic Arena soprattutto grazie ad un terzo quarto dal tremendo 31-7 di parziale, oltre a riproporre gli irpini in zona playoff mette nei guai i marchigiani. Se la regular season finisse oggi, sarebbe proprio la Vuelle a scendere in A2; ma i segnali preoccupanti arrivano proprio dallo scontro “a distanza” con Caserta, che ha dalla sua un roster più profondo e il ritrovato entusiasmo del suo pubblico. Un “miracolo” sportivo è arrivato la scorsa stagione, con una salvezza sul campo che davvero pochi attendevano: se la storia dovesse ripetersi anche stavolta, l’impresa sfocerebbe quasi nell’incredibile. Resta il fatto che questa coppia a braccetto a quota 8 non fa dormire sonni del tutto tranquilli a chi ha solamente 4 punti in più: la già citata Varese, e l’Upea Capo d’Orlando. Il match del PalaTiziano tra l’Acea Roma e l’Orlandina rappresentava un possibile spartiacque per la stagione, un bivio tra il restare nel limbo e il riaffacciarsi timidamente ai piani superiori, e lo ha fatto suo Roma al termine di 40 minuti nervosi, in cui non contava affatto lo spettacolo ma solo il risultato nudo e crudo.
L’aver ritrovato la vittoria non risolve i problemi della Virtus, ma la buona notizia è che fino ad inizio marzo – quando arriveranno gli ottavi di finale di EuroCup – Dalmonte e i suoi potranno concentrarsi sul campionato, potendo approfittare anche della pausa-Final Eight per recuperare tutti gli effettivi e lanciare lo sprint-playoff, obiettivo oggettivamente fattibile nonostante l’affollamento a centro classifica. Grande mucchio causato anche dalla bella prova della Giorgio Tesi Group Pistoia, corsara a Cremona contro una Vanoli che non vince dallo scorso 4 gennaio, ma affollamento in cui spicca una Acqua Vitasnella Cantù dalla verve ritrovata: il largo successo casalingo contro Trento è per i biancoblu il terzo di fila, e 5 vittorie nelle ultime 6 partite fanno di Cantù una delle compagini più in forma dell’intera Serie A. Resta comunque improbabile che i brianzoli possano rientrare nella bagarre per il quarto posto, che resta lontana e circoscritta tra Enel Brindisi e Dinamo Sassari: in questo senso, lo scontro diretto – vinto dai padroni di casa dell’Enel – riapre tutti i giochi e mina le certezze di un Banco di Sardegna a cui continua a mancare costanza di risultati.
Daniele Ciprari