SASSARI – Per l’ultima giornata del girone H delle Last 32 di Eurocup, la Dinamo ospita al PalaSerradimigni i turchi del Banvit Bandirma, in un match che decide chi accompagna agli ottavi di finale gli spagnoli del Gran Canaria. La partita contro il Banvit può diventare lo spartiacque della stagione dei sassaresi, caratterizzata finora da troppi alti e bassi dovuti a diversi infortuni e con una squadra che non riesce ad identificarsi nello “spirito Dinamo”. Inoltre l’addio di Miroslav Todic ha creato un vuoto che verrà colmato dal rientro di Jeff Brooks, che ha ripreso ad allenarsi nei giorni scorsi.
I sassaresi non arrivano all’appuntamento decisivo nelle migliori condizioni psicofisiche. La sconfitta di Brindisi ha fatto seguito a quella di mercoledì contro l’Herbalife Gran Canaria. I biancoblù sono ripiombati nella crisi di identità e di gioco già artefice di troppe brutte prestazioni in questa prima parte della stagione. L’amara sconfitta al PalaPentassuglia di Brindisi ha riproposto una Dinamo dai due volti, molto positiva nella prima parte del match ma incapace di gestire i ritmi e il vantaggio acquisito a causa della mancanza di un vero play di ruolo. Meo Sacchetti non è ancora riuscito a risolvere questo rebus e preoccupano la tifoseria le sue dichiarazioni che attestano che i biancoblù sono ancora lontani dall’essere la squadra che dovrebbe, sulla carta, contrastare Milano nella lotta scudetto. Nelle partite precedenti alla trasferta spagnola, il coach biancoblù sembrava aver trovato il bandolo della matassa, concedendo un importante minutaggio al gruppo degli italiani, che avevano ripagato la fiducia garantendo equilibrio e ottima intensità sui due lati del campo. A Brindisi si è tornati indietro, con Vanuzzo che ha giocato meno minuti di Mbodj e Chessa inspiegabilmente rimasto a guardare per tutto il match.
Sono proprio questi i temi affrontati durante la conferenza stampa di presentazione del match. Ecco una stralcio delle dichiarazioni di Meo Sacchetti: “Questo aspetto dei cali durante le partite è un problema che ci portiamo avanti da un po’ di tempo. Purtroppo paghiamo ancora queste situazioni che derivano da errori di lettura. Ci accendiamo e spegniamo nel giro di pochi minuti. Stiamo cercando di risolverlo ma fino ad ora non siamo riusciti. Il fatto è che abbiamo dei giocatori fatti per un certo tipo di basket e quando dobbiamo ragionare perdiamo il filo del gioco. Posso affermare che non c’è un mancato obbedire alle mie direttive ma nelle nostre caratteristiche di quest’anno abbiamo dei play più finalizzatori che costruttori. Quando sono in gas e trovano il canestro esaltano le loro qualità, mentre quando questo non avviene viene meno anche il gioco di squadra. Non siamo sorpresi, pensiamo di avere alternative ma certe volte non si riesce ad avere questa lucidità di lettura. Questo è il passaggio obbligato per la crescita, questi giocatori devono fare uno step in avanti per migliorare, nonostante vivano per il canestro. Abbiamo un problema di lettura e di difesa, quando abbiamo peccato in questi due aspetti abbiamo visto una squadra diversa, che si intestardisce. Siamo condizionati in questo modo, abbiamo delle caratteristiche da rispettare abbiamo dimostrato di poterlo fare, dobbiamo imparare dai nostri errori.
Banvit è una squadra con tante ali ma senza un pivot di stazza. Hanno giocatori che sanno giocare spalle a canestro e possono metterci in difficoltà soprattutto se li lasciamo giocare come vogliono, perché noi non abbiamo una presenza per contrastare la loro fisicità. Le nostre caratteristiche si esaltano se riusciamo a giocare in campo aperto. All’andata abbiamo fatto una buona partita, nonostante Dyson avesse problemi e Edgar non fosse in forma. Per la prima volta nelle situazioni di punto a punto abbiamo fatto le scelte giuste nelle soluzioni finali. Rispetto a quella partita noi arriviamo con un giocatore in meno e loro con due in più. Per giocare contro una buona squadra come il Banvit dobbiamo fare una grande partita. Avremo necessità di avere l’intensità alta e giocare una buona pallacanestro per più di trenta minuti. Il pubblico è per noi un fattore fondamentale, come visto anche contro Podgorica, sappiamo quello che ci può dare in termini di entusiasmo ma non può fare canestro al nostro posto. Quella di domani non sarà una partita di fioretto.
I turchi allenati da Zoran Lukic arrivano a Sassari decisi a portare a casa la qualificazione agli ottavi di finale. Rispetto al match di andata Lukic ha a disposizione Sammy Mejia, allora squalificato per i fattacci di Podgorica dove era rimasto coinvolto in una rissa con uno spettatore che era entrato sul parquet.
Arbitri: Dani Hierrezuelo (Spagna), Petros Papapetrou (Grecia) e Saso Petek (Slovenia).
Si gioca al PalaSerradimigni di Sassari.
Palla a due ore 20.45.
MARCO PORTAS