“The Kennel “ (il Canile) che, a dircela tutta, scritto così sembra più il titolo di un film dell’orrore, è in realtà il termine utilizzato per riferirsi alla vecchia tana dei Gonzaga Bulldogs, il “Charlotte Y. Martin Centre”(4.000 posti).
Vecchia tana perché questo palazzetto fu sostituito nel 2004 dal “McCarthey Athletic Center”, che ne ha anche ereditato il soprannome ed ha una capacità maggiore (circa 6.000 posti).
E’ sempre stato considerato uno dei posti più difficili da espugnare, attualmente sono 35 le vittorie consecutive casalinghe per gli Zags. L’ultima sconfitta risale all’ 8 dicembre 2012 quando Illinois espugnò l’arena di Spokane (WA). L’ultima vittoria, la 35esima, è avvenuta proprio stanotte 68-47 vs Saint Mary’s (fino a ieri primi a pari merito nella WCC con i Bulldogs con un record di 7-0).
Dovete sapere che Gonzaga non è nuova a queste imprese, nel 2007 riuscirono a vincere 50 partite consecutive in casa (di cui 38 arrivate nel nuovo palazzetto “McCarthey Athletic Center” e 12 nel vecchio palazzo “Martin Centre”), cadendo esattamente 4 anni dopo vs Santa Clara. Bisogna ricordare però che in quella sfida a Gonzaga mancava il miglior giocatore, Josh Haytvelt (sospeso dal team dopo essere stato arrestato per possesso di droga); inoltre tra le file degli Zags militava anche un certo Jeremy Pargo, che quella sera ne infilò 20 e che da qualche anno, invece, gioca in Europa ora al Maccabi.
Ma cosa rende così difficile espugnare questo palazzetto?
Date un’occhiata, spendete 180 secondi per vedere quello che succede quando i Bulldogs giocano in casa…
“we are GU”
Quando parte la canzone “Nation Zombie”, il palazzetto diventa una bolgia.
Questi sono i ragazzi del “Kennel Club”, un vero e proprio gruppo di fan (la maggior parte sono RAGAZZE) che dire sfegatati, è dir poco.
Sono conosciuti per un semplice concetto: Noise is big!! o meglio Mega Noise in McCarthey is the reallyreallyreally big deal! Il tutto condito da facce e corpi colorati di blu e rosso.
Jeff Sacha (studente laureato in sociologia alla USC) ha definito in maniera esemplare i suoi leader: “In some ways, the Kennel Club leaders are priests in the cathedral of the McCarthey Athletic Center”.
Una squadra di livello ed un tale supporto, chi passa a Spokane?!
Vabbè direte, quale squadra non ha un club di tifosi? Ma qui c’è molto di più.
Due parole: “twitter race” e “tent city”.
Gli studenti sanno che un determinato giorno (in prossimità della partita) arriverà un tweet da parte del “Kennel Club” che annuncerà un punto di ritrovo nel campus, nessuno lo conosce prima ovviamente, e qui si riuniscono i ragazzi da tutta l’Università.
I primi che arrivano, acquisiscono il diritto di montare le loro tende per primi fuori dal palazzetto e quindi guadagnare i posti migliori all’interno nella “students section”.
In realtà è una vera e propria gara, guardare per credere. (A 1.35 la parte clou del video)
Più di 24 ore prima del match gli studenti si posizionano nelle loro tende creando proprio una specie di “tent city” e attendono l’ inizio della partita.
Ci sono perfino le regole per campeggiare, idoli:
Nel sito Gonzaga Kennel Club sono anche già organizzati i prossimi “tent city”.
Per la partita di ieri sono state contate ben 120 tende, nonostante la temperatura esterna fosse di -5 C°!!!
Se in più hanno dalla loro parte pure il Papa e le suore allora veramente le 35 vittorie consecutive casalinghe sono ancora nulla in confronto a quello a cui questo team può ambire!!
Non so voi, ma partecipare ad una “tent city” a Gonzaga ancora mi manca!!!
GO ZAGSSS!
Marco Luigi Policastri (@sandapoal)