Al termine del girone di andata della Pro A, possiamo iniziare a tracciare un primo bilancio sul tipo di pallacanestro che si gioca in Francia.
Per avere un parametro di riferimento nell’analisi, utilizziamo quanto è avvenuto nel campionato italiano: confrontiamo, quindi, le evidenze relative ai rispettivi gironi di andata maturate in 17 giornate di Pro A e 15 giornate di Serie A.
In Francia si segna leggermente meno che in Italia: la media punti segnati delle squadre di Pro A è 75.7 mentre quella della Serie A è pari a 77.8. Guardando alle squadre che si sono qualificate per Leaders Cup e Final Eight di Coppa Italia (prime 8 dei rispettivi ranking), questa evidenza è ulteriormente rafforzata: in particolare la media punti segnati dalle prime 8 di Pro A si attesta a 77.2, con le sole Limoges e Nanterre con valori superiori a 80, mentre quella delle prime 8 della Lega italiana si attesta a 80.6, con Sassari, Milano e Reggio Emilia sopra agli 80 punti di media.
L’altra faccia della medaglia di un basket in cui si segna meno è l’efficacia delle difese: le prime 8 di Pro A subiscono mediamente 72.4 punti a partita, con la miglior difesa di Pro A ovvero lo Strasbourg di coach Collet che lascia mediamente agli avversari solo 63.9 punti a partita. Molto distante la miglior difesa italiana: 72.1 punti subiti a partita per la Brindisi di coach Bucchi.
In termini medi l’efficacia delle difese di Pro A è lievemente maggiore rispetto a quelle italiane: il distacco tra punti medi segnati e punti medi subiti per le prime 8 di Pro A è pari a 4.9 mentre per le prime 8 squadre italiane scende a 4.2.
Anche il basket francese può essere considerato un basket moderno; infatti, il ricorso al tiro da tre in Pro A è allineato a quanto vediamo nel campionato italiano: il 36.5 % dei tiri dal campo sono tiri da tre in Pro A contro il 36.8 della Lega A.
Questa statistica assume, però, una rilevanza diversa se guardiamo alle prime 8 in classifica: in Francia, per le qualificate alla Leaders Cup, il 36.0 dei tiri dal campo sono tiri da tre, mentre in Lega A, tale valore sale al 38.8.
Il dato di Pro A tiene conto del fatto che molte squadre fanno della fisicità e del gioco interno i propri punti di forza; infatti tra le prime 8, ben 4 squadre ricorrono poco al tiro da tre punti: Limoges (35.1%), Strasbourg (35.6%), Nancy (35.3%) e Le Havre (30.7%).
Il dato delle prime 8 squadre italiane, invece, fotografa lo status del nostro basket: Milano (41.1%), Sassari (47.1%), Reggio Emilia (41.2%) e Brindisi (42.0%) eccedono nel ricorso al tiro da tre punti (il dato complessivo è mediato da Avellino), con giochi offensivi strutturati su sequenze di pick&roll con al più 1 o 2 passaggi in sequenza, qualche ribaltamento di lato (non sempre) o pick&pop diretto.
Il credo difensivo di molti allenatori è di tenere l’area chiusa e protetta: ricorrere al tiro da tre aiuta le difese o favorisce gli attacchi?
Giorgio Rovacchi
Elaborazione numerica dell’autore su dati disponibili sui portali ufficiali di LNB e Lega Serie A.