Drake Diener, Achille Polonara e Amedeo Della Valle: toccherà a loro guidare il gran ballo dei debuttanti. C’è tanta Grissin Bon nella Named Team guidata da Gianmarco Pozzecco, che domani sera sfiderà il Dolomiti Energia Team nella suggestiva cornice del PalaOlimpia. Anche per render merito all’eccellente girone d’andata disputato dagli uomini di Menetti, i biancorossi non sono solo i più rappresentati (3 uomini nella Named), ma presentano, anche gli unici tre giocatori (con Andrea Cinciarini a quota due presenze sull’altra sponda) che già hanno preso parte (due volte Polonara e Drake, lo scorso anno Della Valle) alla partita delle stelle. Tra l’altro i primi due sono anche i campioni in carica rispettivamente della gara delle schiacciate e del tiro da tre, ma solo la guardia potrà difendere il trono dall’assalto dei compagni Rautins e Ray e dell’ “avversario” Marco Spanghero.
Sperando che il collaudato assetto raggiunto in campionato non li confonda troppo, dal momento che avranno ancora un Cinciarini dalla loro parte, ma stavolta sarà Daniele e non Andrea, al quale il Cincia pistoiese “ruberebbe la capacità di leggere il gioco molto velocemente”.
Con un solo playmaker di ruolo (Pullen) e senza lunghi veri (out all’ultimo minuto Anosike), per una squadra così atipica e imprevedibile, ma comunque piena di talento, non poteva esserci guida migliore che Gianmarco Pozzecco, contento, probabilmente, di avere per una sera dalla sua parte un Della Valle che proprio contro di lui ha stabilito l’high in serie A (32 nella memorabile maratona da tre supplementari vinta a Masnago). Il coach triestino, tra l’altro, avrà di fronte nuovamente quel Maurizio Buscaglia, già coach dell’All Star Game Lnp dello scorso anno, che al Poz tolse la vittoria nella finale della scorsa Legadue.
Dal piano di sotto, ma senza aver cambiato maglia, arriva anche Dominique Archie, l’unico esordiente in serie A tra i Named che però era già in Italia. Ma l’ala dell’ Upea (nove punti nel match delle stelle Lnp di Mantova dello scorso anno) non sembra aver avvertito il contraccolpo e anche in serie A mette insieme quasi 14 punti di media col 37.5 % da 3, cui aggiunge oltre 6 rimbalzi e 15.1 di valutazione.
Il coach della Openjobmetis lo avrà di nuovo alla sue dipendenze, insieme ad Andy Rautins (13 di media, con 44 tiri tentati da 2 e ben 116 da 3, dove però è quinto assoluto col 44.8%) e l’ultimo arrivato Christian Eyenga, in sostituzione – tutta fatta in casa – dello sfortunatissimo Yakhouba Diawara, il cui intervento alla retina è però, fortunatamente, riuscito alla perfezione.
Neanche l’unico playmaker, se vogliamo, è proprio “vecchio stampo”, anche se si è ripresentato nella versione brindisina molto meno realizzatore di quanto non gli fosse chiesto nelle precedenti esperienze italiane tutte curiosamente in città che iniziano per B. Dopo Biella e Bologna, non poteva che esserci Brindisi.
Toccherà a Jacob Pullen, che ha già giocato 50 partite in serie A, allora, innescare le mani roventi di un reparto esterni di assoluto livello ed i 3.4 assist di media sono il miglior biglietto da visita per una partita in cui si cerca anche e soprattutto spettacolo. Ma all’ex Barcellona non è certo la capacità offensiva che difetta (14.4 ad allacciata di scarpe). Anzi. Basti tornare indietro con la memoria al match contro Valladolid, per trovare il nuovo record – tolto a Oscar Schmidt – di canestri dai 6,75 messo a segno nella Liga Endesa: 12/15 per 42 punti totali, di cui 26 nel solo ultimo quarto.
Accanto a lui, come detto, due giocatori che la serie A la conoscono bene: Drake Diener ed Allan Ray.
Il primo ha potuto giocare appena 10 partite in questa stagione, causa di un infortunio che per la prima volta da Siena in poi gli ha impedito di avere una media punti (13.5) superiore allo scorso anno ma che era sempre cresciuta, di stagione in stagione, rispetto a quella precedente. Ma le percentuali (43.8 % da 3, 60 da 2) restano altissime a cui, nella consapevolezza delle qualità dei suoi compagni di squadra, si aggiungono anche 2.7 assist di media.
Estremamente contento della convocazione si è detto anche il capitano delle V nere (90 partite tra Roma, Montegranaro e Ferrara prima di Bologna) che al sito della Virtus aveva parlato di una “nconvocazione che mi riempie d’orgoglio. Ci tenevo ad esserci, e quando ha iniziato a circolare il mio nome la cosa mi ha fatto un grande piacere. L’All Star Game è una festa del nostro sport, è divertimento e spettacolo per gli appassionati, ma per chi fa il mio mestiere è anche un riconoscimento importante. L’ennesima dimostrazione che il lavoro paga sempre”. Secondo ai liberi e nel tiro da 3, porta in dote 17.6 di media comprensivi della bomba decisiva che ha permesso agli uomini di Valli di sbancare Pesaro durante le vacanze natalizie.
Proprio dalla Consultinvest arriva Laquinton Ross, rookie da quasi 18 di media(top scorer della Named) ed anche 7 rimbalzi. Passeranno da lui e dall’ultimo arrivato Chris Wright molte delle speranze di salvezza della Vuelle.
Con 251 partite in Serie A è Daniele Cinciarini (10.9 pti, 41% da 2), invece, il giocatore più esperto (anche 26 presenze in nazionale e 211 punti), mentre toccherà alle ali compensare vicino a canestro l’assenza di un uomo d’area vero e proprio.
Tra essi Polonara è il quinto miglior rimbalzista assoluto della serie A (8.3), ma tira anche piuttosto bene (57% da 2, 41% da 3) e infatti ha una valutazione (18.1) decisamente superiore ai punti segnati (11.3), tanto da essere stato scelto anche come Mvp del mese di Novembre.
Già detto di Archie e Rautins, il “Poz” potrà fare affidamento anche sulla utile duttilità di Eyenga (8.1 pti e 6.3 rimbalzi) e del virtussino fresco vincitore del premio Saclà Okaro White (12.2 punti, 6.7 rimbalzi, terzo assoluto nelle stoppate con 1.4 di media) mentre toccherà al canturino Jones (9.5 punti, 3.5 rimbalzi) difendere dall’assalto di Tony Mitchell la vittoria di Polonara dello scorso anno nello “Slam Dunk Contest”.
Mancheranno i centimetri, ma non lo spettacolo e le qualità balistiche di una squadra in cui l’high stagionale più basso è di 18 all’interno di un roster in cui hanno “ventelleggiato” in molti e solo in tre vanno sotto la doppia cifra per media punti. Dati che, aggiunti alla personalità del coach, assicurano le giuste qualità tecniche da mixare con lo spettacolo, elemento da sempre principale per questo particolare tipo di evento.
Donatello Viggiano